I libri di Patrizia Boi

venerdì 5 aprile 2013

La Poesia in musica

La poesia di Jacques Brel
 


Ne me quitte pas              Non abbandonarmi                    

                                                             
Ne me quitte pas              Non abbandonarmi                  
Il faut oublier               Bisogna dimenticare            
Tout peut s'oublier           Tutto si può dimenticare
Qui s'enfuit déjà             Chi fugge già                  
Oublier le temps              Dimenticare il tempo           
Des malentendus               Dei malintesi                  
Et le temps perdu             Ed il tempo perso              
A savoir comment              A sapere come                  
Oublier ces heures            Dimenticare queste ore         
Qui tuaient parfois           Chi uccideva talvolta          
A coups de pourquoi           A colpi di perché              
Le coeur du bonheur           Il cuore della felicità        
                                                             
Ne me quitte pas              Non abbandonarmi                  
Ne me quitte pas              Non abbandonarmi                  
Ne me quitte pas              Non abbandonarmi                  
Ne me quitte pas              Non abbandonarmi                  
                                                             
Moi je t'offrirai             Io ti offrirò                  
Des perles de pluie           Delle perle di pioggia         
Venues de pays                Venute da paesi                
Où il ne pleut pas            Dove non piove mai                
Je creuserai la terre         Io scaverò la terra               
Jusqu'après ma mort           Fino dopo la mia morte         
Pour couvrir ton corps        Per coprire il tuo corpo       
D'or et de lumière            D'oro e di luce               
Je ferai un domaine           Io farò un campo                  
Où l'amour sera roi           Dove l'amore sarà re           
Où l'amour sera loi           Dove l'amore sarà legge        
Où tu seras reine             Dove sarai la regina           
                                                             
Ne me quitte pas              Non abbandonarmi                  
Ne me quitte pas              Non abbandonarmi                  
Ne me quitte pas              Non abbandonarmi                  
Ne me quitte pas              Non abbandonarmi                  
Ne me quitte pas              Non abbandonarmi                  
                                                             
Je t'inventerai               Io ti inventerò                   
Des mots insensés             Delle parole insensate         
Que tu comprendras            Che tu comprenderai               
Je te parlerai                Io ti parlerò                     
De ces amants-là              Di questi amanti               
Qui ont vu deux fois          Chi ha visto due volte         
Leurs coeurs s'embraser       I loro cuori infiammarsi       
Je te raconterai              Io ti racconterò                  
L'histoire de ce roi          La storia di questo re         
Mort de n'avoir pas           Morto per non averti
Pu te rencontrer              Potuto incontrarti             
                                                             
Ne me quitte pas              Non abbandonarmi                  
Ne me quitte pas              Non abbandonarmi                  
Ne me quitte pas              Non abbandonarmi                  
Ne me quitte pas              Non abbandonarmi                  
                                                             
On a vu souvent               Si è visto spesso              
Rejaillir le feu              Schizzare il fuoco             
De l'ancien volcan            Del vecchio vulcano            
Qu'on croyait trop vieux      Che si credeva troppo vecchio  
Il est paraît-il              A quanto pare
Des terres brûlées            Alcune terre bruciate          
Donnant plus de blé           Danno più di grano             
Qu'un meilleur avril          Che un migliore aprile         
Et quand vient le soir        E quando viene la sera         
Pour qu'un ciel flamboie      Affinché un cielo fiammeggi
Le rouge et le noir           Il rosso ed il nero            
Ne s'épousent-ils pas         Non si sposano             
                                                             
Ne me quitte pas              Non abbandonarmi                  
Ne me quitte pas              Non abbandonarmi                  
Ne me quitte pas              Non abbandonarmi                  
Ne me quitte pas              Non abbandonarmi                  
                                                             
Ne me quitte pas              Non abbandonarmi                  
Je ne vais plus pleurer       Io non vado più a piangere
Je ne vais plus parler        Io non vado a più a parlare
Je me cacherai là             Mi nasconderò là               
A te regarder                 A guardarti                    
Danser et sourire             Danzare e sorridere            
Et à t'écouter                Ed ad ascoltarti               
Chanter et puis rire          Cantare e poi ridere           
Laisse-moi devenir            Lasciami diventare             
L'ombre de ton ombre          L'ombra della tua ombra        
L'ombre de ta main            L'ombra della tua mano         
L'ombre de ton chien          L'ombra del tuo cane           
                                                             
Ne me quitte pas              Non abbandonarmi                  
Ne me quitte pas              Non abbandonarmi                  
Ne me quitte pas              Non abbandonarmi                  
Ne me quitte pas              Non abbandonarmi                  
                                          

                                                             
Jacques Brel                  Jacques Brel

giovedì 4 aprile 2013

Dal 13 AL 28 aprile al Caffè Letterario la mostra personale di Rosa Dragonetti

 

Giovedì 4 aprile 2013, ore 23:21:57
Pasqua di Resurrezione - Ariete
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Dal 13 al 28 aprile al Caffè Letterario la mostra personale di Rosa Dragonetti
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2 aprile 2013
Dal 13 al 28 aprile al Caffè Letterario la mostra personale di Rosa Dragonetti
Dal 13 al 28 aprile, presso il Caffè Letterario di Roma in via Ostiense n. 95, si terrà la mostra personale di Rosa Dragonetti, pittura e scrittura in un unico discorso artistico.
La scrittura diventa, attraverso la sua valenza estetica, un originale e inconsueto mezzo di comunicazione pittorica. L'artista "dipinge il suo pensiero" su superfici che richiamano i muri sporchi e scrostati sui quali lavorano i writers.
La sua gestualità è istintiva e accoglie le soluzioni che la tela improvvisa e regala.
Per la Dragonetti "la tela è il nulla dell'ideazione, non va 'ripopolata' perché è bianca, se l'ideazione non c'è è meglio lasciare la tela bianca. La tela è un'alleata protagonista che possiede un'individualità "pensante". Lavoriamo insieme e firmiamo insieme il lavoro...".
In questo "viscerale rapporto con la tela", il quadro dell'artista si trasforma in una creatura che ospita riflessioni, convinzioni, sfide, messaggi, ponendo un interrogativo sul significato e sul ruolo dell'arte. Non è casuale che il titolo della mostra sia "Arte?", forse un invito a considerare l'arte come occasione di riflessione e interpretazione della realtà. Lo spettatore, infatti, provocato da un linguaggio a volte quasi irriverente, diventa protagonista perchè è chiamato a dare una risposta, avviare discussioni e ad aprire una prospettiva più ampia sull'arte.
L'inaugurazione è prevista sabato 13 aprile dalle 19.00 alle 22.30, ma l'artista sarà presente al Caffè Letterario tutti i sabati e domeniche per incontrare e scambiare pensieri.
Patrizia Boi

 
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martedì 2 aprile 2013

Il rispetto dei confini ci rende liberi: il Biancospino una barriera tra i mondi

http://www.wsimagazine.com/it/diaries/report/benessere/il-biancospino-un-ansiolitico-naturale_20130322125856.html

Lunedì, 25 Marzo 2013

Il Biancospino, un ansiolitico naturale

Il rispetto per i confini rende liberi.

Il Biancospino, un ansiolitico naturale

Senza Radici non si Vola Il Biancospino insegna ad accogliere il fluire della vita e i passaggi da uno stadio all’altro dell’esistenza: pubertà, giovinezza, età adulta, menopausa, vecchiaia. Il Biancospino è la pianta maestra dei confini, dà forza e valore al rispetto di sé, protegge e accoglie ciò che è nutriente per la persona, è la pianta per antonomasia del rispetto del proprio territorio. Ha anche il dono di portarci nel mondo della fantasia e della magia. Il Biancospino ci prepara a onorare il bianco della morte, ma anche il bianco della rinascita, il rosso del sangue e del dolore, ma anche il rosso della passione e della vita. L’insegnamento del Biancospino è: “Se io rispetto i miei confini sono libero”. (Lucia Berrettari)
Le proprietà del Biancospino (Crataegus-monagyna)
Il nome Crataegus deriva dal greco Kratos che significa "forza". Sarebbe stato il filosofo e botanico greco Teofrasto a battezzare la pianta per la durezza del legno e per l'impressione di forza che trasmette l'intera pianta. Si tratta di un arbusto caratterizzato dalle spine, i fiori candidi come la neve e i frutti scarlatti come il fuoco. Può raggiungere un'altezza di 12 metri e una vita di cinquecento anni, per questo spesso si presenta come un vero e proprio albero. La corteccia grigio-bruno ha molte piccole squame, chioma rotonda, fiori bianchi dal tenero profumo, frutti polposi detti "pomi" che forniscono cibo invernale per tordi, pettirossi, merli, ecc. Se ne può ricavare una gelatina ricca di vitamina C. In tempo di carestia i frutti di Biancospino sono stati utilizzati anche dall'uomo, seccati, macinati e mescolati alla farina per fare il pane; sicuramente rientravano nell'alimentazione degli uomini delle palafitte. Il legname è duro e viene utilizzato per costruire oggetti domestici, mentre dalle spine si ricavano i fusi. Per via degli intrichi impenetrabili dei suoi rami spinosi, insieme alle rose selvatiche, il Biancospino è stato spesso utilizzato per costruire recinzioni creando barriere di protezione naturali.
Simbologia e leggenda
Nell’antica Grecia era di buon auspicio adornare gli altari di fiori di Biancospino durante le nozze. Gli antichi romani lo chiamavano alba spina o spina bianca: era la pianta consacrata sia a Flora, dea della primavera, sia a Maia, dea del mese di maggio. Poiché Maia a maggio imponeva castità, si evitavano le cerimonie nuziali nel mese di maggio oppure si accendevano cinque torce di Biancospino per placare l’ira della dea. Nel corso del Medioevo, sempre nel mese di maggio, il Biancospino era oggetto di rito: se ne poneva una pianta nella piazza del paese e si danzava attorno per chiedere prosperità. I Celti dedicavano al Biancospino il periodo da metà maggio a metà giugno. Una leggenda inglese narra che Giuseppe di Arimatea, leggendario fondatore della cristianità britannica e primo custode del Santo Graal, raccolse il sangue di Cristo, poi si diresse in Britannia. Sbarcato nell’isola piantò il suo bastone sulla terra e da esso nacque miracolosamente una pianta di Biancospino, accanto alla quale egli costruì la prima chiesa d'Inghilterra. Ogni anno il Biancospino fioriva alla vigilia di Natale e si portava un ramo al re e alla regina d'Inghilterra. Si credeva che i fiori candidi della pianta fossero il simbolo della purezza della Vergine, che i frutti scarlatti fossero le gocce del sangue di Cristo, e i rami spinosi la corona di spine sul capo di Gesù. Per i Sumeri rappresenta la pianta dell’immortalità dell’anima: si raccoglie in fondo al mare per godere di eterna giovinezza. In Francia si dice che essendo stata la corona di spine per il martirio di Cristo, la pianta emetta gemiti nel giorno del venerdì santo. La tradizione vuole anche che il Biancospino protegga dai fulmini.
Proprietà fitoterapiche
Tradizionalmente il Biancospino viene utilizzato come ricostituente, antidiarroico, cardiotonico, ipotensivo e ansiolitico. La droga viene estratta sia dai fiori, sia dalle foglie che dai frutti. È molto usato in medicina popolare in quanto contiene vari acidi organici e altre sostanze (flavonoidi, tannini, ecc.) che esercitano un’azione antispasmodica sul cuore e i suoi vasi sanguigni, regolando la pressione e la pulsazione cardiaca. Tali sostanze agiscono anche sul sistema nervoso centrale con effetto sedativo. La pianta è usata contro i disturbi della menopausa in quanto cura l'ansietà, gli squilibri neuro-vegetativi e l’insonnia. Viene spesso consigliato nei casi di angina pectoris, aritmia e ipertensione arteriosa. È utile anche per curare l’arteriosclerosi. Dal punto di vista dell’energetica cinese, il Biancospino è una pianta aespressione yang, in quanto tratta gli eccessi di calore della loggia cardiaca.
I Rimedi di Lidia
Vento di Biancospino
Questo infuso d’erbe è un rimedio efficace per rilassarsi:
- Fiori d’Arancio gr. 40
- Fiori e foglie di Biancospino gr. 30
- Fiori e foglie di Tiglio gr. 30
Versare 1 cucchiaio da minestra della tisana in 1 tazza d’acqua bollente, lasciare in infusione per 10 minuti, filtrare e bere. Si può aggiungere miele.
Fiore Spinato
Rimedio efficace contro l’ansia:
- Fiori e Foglie di Biancospino gr. 40
- Foglie di Melissa gr. 40
- Fiori di Lavanda gr. 40
Versare 1 cucchiaio da minestra della tisana in una tazza di acqua bollente, lasciare in infusione per 15 minuti, filtrare e bere al bisogno.

A cura di Lidia Costa
Pubblicato: Venerdì, 22 Marzo 2013
Autore: Patrizia Boi