I libri di Patrizia Boi

domenica 12 maggio 2013

Santa Ildergarda di Neria De Giovanni il 21 maggio alle 17,30 alla Libreria Internazionale Paolo VI

Ildergarda di Bingen
 
Il giorno 21 maggio alle ore 17,30 alla Libreria Internazionale Paolo VI verrà presentata la monografia di Neria De Giovanni Ildergarda di Bingen - La Donna, la Monaca, la Santa – Libreria Editrice Vaticana.
La De Giovanniune importanti testimonianza della stessa Ildergarda:  
“Ho riempito oltre nove libri con osservazioni sulla natura, su tutto ciò che il mondo animale, vegetale e minerale ci può donare per renderci più sani e felici”.
Dalle parole di Ildergarda emerge una potente Fede in Dio ma soprattutto nell’uomo stesso:
“L’uomo, che può rispecchiare l’umanità  e  la  divinità di  Cristo nella duplice composizione di anima e corpo, ha il compito di riunificare il mondo corporeo e quello spirituale nella vita morale e nella realizzazione della salute, attraverso la conoscenza e l’utilizzazione del mondo naturale”.
Leggendo i suoi discorsi sulla responsabilità dell’uomo si ha la sensazione di avere a che fare con un contemporaneo ambientalista:
“L’uomo è certamente la creatura più amata ma deve imparare a considerare la natura non per violentarla ma per vivere in armonia con essa. E ciò determina anche la buona salute di tutti. Oggi lo sappiamo meglio di allora: siamo interdipendenti e non possiamo depredare il creato in nome di un nostro presunto benessere, perché la violenza sull’ambiente si ripercuoterà sull’umanità e sul suo habitat. È sotto in nostri occhi il ripetersi di disastri ambientali provocati dall’egoistica gestione del territorio”.
         Ildegrada  è il primo compositore medioevale di cui sono noti i tratti biografici:
“La musica di Ildergarda è al pari della sua conoscenza profetica, un dono di Dio… ”.
                            La “Sibilla del Reno” sostenendo di abbandonarsi al volere di Dio “come una penna , che è priva di peso e vola portata dal vento”, con dichiarazioni che talvolta rasentano il moralismo, proclamò la corruzione imperante nella Chiesa o nel mondo politico della sua epoca.
 
              Insomma Ildergarda è più attiva di un donna moderna:  fondatrice di due Comunità femminili, “stende le sue opere con l’aiuto di colti segretari che non indugiano a mettersi a suo sevizio per tutta la vita, viaggia a cavallo, in carrozza, in barca lungo il Reno, senza paura di agguati o imboscate; eppure non dimentica di coltivare le erbe davanti alla sua cella nel monastero come la saggia regola benedettina insegnava,  prepara unguenti e medicine per guarire l’anima e il corpo; si esercita nell’arte culinaria ed insegna come attraverso i frutti di natura possiamo salvaguardare la salute e l’integrità del nostro corpo…”
Personalità poliedrica, donna eclettica, monaca piena di vita, santa dalle mille risorse ha lasciato una mole di opere quasi enciclopedica:
1)     la cosiddetta "trilogia profetica" di Ildegarda è costituita da:
·                   Scivias, terminato nel 1151 (ed. Hildegardis Scivias, A. Führkötter - A. Carlevaris, CCCM, XLIII; XLIIIA, Turnhout, 1978).
·                   Liber vitae meritorum, iniziato nel 1158 (ed. Sanctae Hildegardis Opera, J.B. Pitra, Monte Cassino, 1882).
·                   Liber divinorum operum, terminato nel 1174 (ed. Liber divinorum operum simplicis hominis, in Patrologia Latina, vol. 197).
Gli scritti naturalistici di Ildegarda sono riuniti nel
2) Liber subtilitatum diversarum naturarum creaturarum, che nella tradizione manoscritta fu poi smembrato in due parti:
a) Physica o Liber simplicis medicinae (edd. C. Darenberg e F. A. Reuss, in Patrologia Latina, vol. 197, che rappresenta il testo del manoscritto parigino; il «Frammento berlinese» è stato edito da H. Schipperges, «Sudhoffs Archiv» 40 (1956), 41-77).
b) Causae et curae o Liber compositae medicinae (Causae et curae, ed. P. Kaiser, Leipzig, 1903).
E tante altre opere…

Se gli uomini hanno dominato l'universo delle parole, le donne hanno avuto potere sul mondo delle cose”.