I libri di Patrizia Boi

mercoledì 12 marzo 2014

Controluce: intervista a Luca Martella sull'imminente Spettacolo di Ciampino

http://www.controluce.it/rubriche/spettacoli-e-arte/gaber-e-luporini-intervista-a-luca-martella.html

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Lunedì, 10 Marzo 2014 11:22

Gaber e Luporini: intervista a Luca Martella

Scritto da  Patrizia Boi
LUG CAPELLI 1Luca Martella e la sua Band si esibiranno il 12 aprile prossimo alle ore 20,30 presso l'Auditorium del Liceo Scientifico Statale Vito Volterra, Via Dell'Acqua Acetosa, 8/a a Ciampino.

Il comune di Ciampino ha concesso il Patrocinio allo spettacolo dal titolo Storie del Signor G... 10 anni dopo. E pensare che c'era il pensiero grazie alla disponibilità del Dirigente Scolastico Ezia Palmieri e della Provincia di Roma che hanno messo a disposizione la location celebre per le tante edizioni dell'International Jazz Festival.
Il ricavato del concerto sarà devoluto in favore dei malati di Parkinson del 'Centro Umanistico di Solidarietà' di Ciampino che ha promosso l'evento attraverso il suo Presidente Fernando Ruscito.
Lo spettacolo dal vivo, scritto, interpretato e diretto da Luca Martella, è un omaggio al Teatro-Canzone di Gaber-Luporini, un susseguirsi di monologhi e canzoni che spaziano da Lo shampoo a Destra-Sinistra, da Mi fa male il mondo aQualcuno era comunista, da La razza in estinzione a Io non mi sento Italiano in un arco di tempo che va dagli anni '70 al 2000.
Luca Martella sarà accompagnato dal suo quintetto composto da Fabio Di Cocco alle Tastiere, Massimiliano De Lucia alla Batteria, Andrea Colella al Contrabbasso, Matteo Martella al Sax, Giancarlo Martella alla Chitarra.
Abbiamo intervistato l'Attore in merito alla sua attuale attività e ai prossimi spettacoli in programma:
P.B.: Quanto tempo è passato dall'ultima volta che hai portato questo spettacolo a Ciampino?
lug fra 3L.M.: Sono passati più di quattro anni... Abbiamo fatto 4 serate a cui hanno partecipato un migliaio di persone. Fare uno spettacolo nel luogo dove sei nato dà una soddisfazione immensa, magari certe persone non ti conoscevano da quella prospettiva. Gli stessi familiari ci vedono nella vita in modo diverso rispetto a come appariamo in Teatro...
P.B.: Perché accetti sempre le sfide che ti propone Fernando Riuscito di combattere contro la malattia?
L.M.: Perché io sono un miracolato: da giovane ho avuto un brutto incidente da cui sono uscito vivo per chissà quale destino – sono morti nell'impatto due miei carissimi amici d'infanzia e c'è voluto molto tempo per l'elaborazione di questo lutto –; sette anni fa, poi, ho combattuto contro un tumore alla tiroide, figuriamoci se non comprendo la malattia. La mia voglia di vivere e forse qualche missione che mi aspetta nella vita, mi hanno fatto vincere diverse battaglie. E vorrei che fosse lo stesso per i ragazzi che lottano ogni giorno con questo "Amico indesiderato" per dirla con il libro di Emanuele...
P.B.: Che rapporto hai con i malati di Parkinson?
L.M.: Appartengono alla vita, ai suoi rischi, alle sue difficoltà, ai destini incrociati che ci mettono in contatto per qualche ragione. Quand'ero piccolo frequentavo il nostro parroco Don Giuseppe, un uomo eccezionale... A un certo punto lui si è ammalato e ha subito un trapianto di fegato – attualmente vive con il fegato di una donna, Barbara –, come conseguenza del trapianto ha contratto il Morbo di Parkinson, insomma sembrava dovesse morire da un momento all'altro, eravamo convinti che il male lo avrebbe sconfitto. Invece sono tredici anni che è affetto da questo Morbo, ma è vivo e intenso più che mai. Quando parla, nonostante i limiti del suo corpo ammalato, trasmette i suoi messaggi con una comunicazione, con una mimica e con un tono di voce degna di un grande attore...
È riuscito a conservare le sue doti e la sua vitalità a dispetto della malattia, vorrei fosse preso come esempio dagli altri malati come lui...
P.B.: Il Centro Umanistico di Fernando Ruscito è connesso anche con lo sport, spesso ti coinvolge anche in eventi sportivi, che legame c'è tra te e lo sport?
 DSC1946 2L.M.: C'è un legame indissolubile, intanto ho conosciuto Fernando in occasione di una partita del Cuore con la Nazionale Attori e da lì si sono connessi i nostri percorsi, poi prosegue il nostro cammino con eventi legati al Centro Sportivo Italiano e allo Sport... Del resto lo sport è funzionale a una buona condizione fisica per l'attore. Certo Gaber aveva un rapporto con lo sport che non andava al di là di quattro calci alla palla, ma a Teatro era agile, mobile, scattante, anzi il Teatro per lui è stato una cura. Era rimasto mezzo paralizzato a un braccio e a una gamba e gli diedero come cura quella di suonare la chitarra...
P.B.: Quindi il Teatro è terapeutico, una forma di cura?
L.M.: Assolutamente sì, il Teatro è terapeutico per chi lo fa – forse quelli come me hanno scelto proprio il Teatro come forma d'arte perché l'interpretazione delle svariate personalità che ci assegnano ci aiuta a conoscere noi stessi –, ma è anche catartico per lo spettatore che vi partecipa che si immedesima di volta in volta nel personaggio più simpatico, più interessante, più malvagio, più bello, più debole, ecc. a seconda del momento...
P.B.: Se Gaber ha usato il Teatro come cura, cosa è stato invece per il suo storico coautore, Sandro Luporini?
L.M.: Questo dovresti chiederlo a lui... naturalmente, io suppongo solo che l'incontro con Gaber lo abbia spinto a occuparsi di qualcosa che non aveva previsto, però, poi, tutta la sua pittura, le sue idee, condivise sempre con Gaber, le ha riversate lì...
Quindi in qualche modo anche per lui è stato una cura, ma soprattutto l'opportunità di esplorare l'importanza della relazione... Un matrimonio durato quarant'anni, quello suo e di Gaber, non so quanti di noi ci sono riusciti...
P.B.: Preferisci fare l'attore al cinema o occuparti di Gaber?
L.M.: Senza il minimo dubbio preferisco immergermi nel Teatro-Canzone. Non c'è tema politico, sociale, umano che Gaber e Luporini non abbiano sviscerato, anche se non per arrivare ad una conclusione. Non era del resto un loro obiettivo quello di dare ricette, loro volevano riflettere quasi filosoficamente sulla realtà, cercando obiettivamente le ragioni per metterla in dubbio...
P.B.: Cosa ti affascina di più di questo spettacolo che stai portando in scena?
L.M.: Il fatto che ogni volta che lo provo o che lo recito a Teatro, mi trasmette una realtà differente. Mi piace il fatto che metta in discussione ogni presunta verità e tenermelo sempre nel cuore è come se risvegliasse tutto quello che di addormentato c'è in me...
P.B.: Cosa hai in programma dopo lo spettacolo di Ciampino?
L.M.: Un grande Evento a Roma: il 29 maggio sarò al Teatro Italia grazie all'ospitalità del Dopolavoro Ferroviario di Roma per una raccolta fondi in favore degli alluvionati della Sardegna. La manifestazione è stata sponsorizzata dalla FASI (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia) e in particolare delle Associazioni dei Sardi di Roma, Ciampino, Ostia, oltre che dal Centro Sportivo Italiano e dal Centro Umanistico di Ciampino... Naturalmente porto in scena sempre il Teatro-Canzone, ormai me lo sono praticamente sposato, non solo perché mi piace e mi guarisce, ma perché ci sono dei monologhi e delle canzoni che sembrano scritti per me...
P.B.: Cosa farai da grande?
Io non voglio mai diventare grande, voglio continuare a vivere a stretto contatto con il mio bambino interiore, voglio giocare sul palcoscenico finché la condizione fisica e la memoria me lo renderanno possibile... e lo voglio ancora per molto tempo...
lug fra 6Lo spettacolo di Luca Martella è veramente avvincente perché ogni suo respiro è come se venisse dall'interno, come se gli provenisse da un luogo dell'anima e come se fosse, piuttosto che uno spettacolo, una sua personale missione. Lo spettacolo è un volo dal ritmo serrato che racconta quarant'anni di riflessioni espresse dalla genialità che nasceva dal connubio del genio di Gaber e di Luporini insieme. Gaber era colui che portava il messaggio in prima linea, Luporini agiva dietro le quinte, sempre schivo nei confronti della notorietà, lontano dai meccanismi della pubblicità e della fama. Non andava nemmeno a vedere i suoi spettacoli, salvo che non ci fosse qualche affinamento da fare, passava i suoi mesi estivi rinchiuso a riflettere nella casa di Montemagno insieme a Gaber e poi lasciava che il Signor G se la vedesse da solo con i capricci delle folle e le diavolerie dei giornali e dei Media...
Martella ne interpreta il pensiero, le emozioni, i dubbi, la poesia, la sottile ironia, la rabbia, la denuncia, la riflessione, la speranza, facendo danzare le parole di un tempo al ritmo dell'oggi...
Il programma della giornata sarà articolato nel modo seguente:
1. Nella mattinata dalle ore 10,00 alle ore 13,00 è prevista la presentazione del libro di Emanuele Lo Presti "Un Amico Indesiderato" con l'intervento delle scrittrici Anna Maria Vezio e Patrizia Boi sul "Potere delle fiabe".
2. Alle ore 20,30 lo spettacolo "Storie del Signor G... 10 anni dopo. E pensare che c'era il pensiero".
Interverranno allo spettacolo il Vice Sindaco Carlo Verini, l'Assessore alla Pubblica Istruzione, Affari Generali, Pari Opportunità, Pace e Solidarietà Anna Rita Fraioli, l'Assessore allo Sviluppo Economico, Attività Produttive, Occupazione, Statistico, Demografico, Cultura Emanuela Gentile, l'Assessore ai Servizi Sociali, Assistenza, Terzo Settore, Salute, Formazione Professionale, Patrimonio Casa, Multiculturalità e Politiche Giovanili Gabriella Sisti.
Seguirà come evento connesso alla giornata del Volterra, una partita di calcio amichevole – il giorno 13 aprile alle ore 18,00 – che si disputerà presso lo Stadio Superga di Ciampino, con le vecchie glorie del calcio locale e non solo, sia per festeggiare il 70° compleanno di Giancarlo Martella, membro della band, sia per ricordare Giancarlo come noto portiere che ha giocato in gioventù nelle giovanili della Roma.
Ultima modifica il Mercoledì, 12 Marzo 2014 16:54
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lunedì 10 marzo 2014

Intervista di Maria Teresa Protto all'Attore Luca Martella

http://www.eur.roma.it/approfondimenti/langolo-delle-interviste/luca-martella.html?no_cache=1

Lunedì 10 marzo 2014, ore 11:11:05
S. Simplicio - Pesci
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L'angolo delle interviste
Intervista a:
Luca Martella, Attore
Realizzata il
10.3.2014
Argomento:
Spettacolo "Storie del Signor G… 10 anni dopo. E pensare che c'era il pensiero"
Luca Martella
Luca Martella (http://ilregistaeattorelucamartella.blogspot.it/) e la sua Band si esibiranno il 12 aprile prossimo alle ore 20.30 presso l'Auditorium del Liceo Scientifico Statale Vito Volterra, Via Dell'Acqua Acetosa, 8/a a Ciampino.
Il comune di Ciampino ha concesso il Patrocinio allo spettacolo dal titolo Storie del Signor G... 10 anni dopo. E pensare che c'era il pensiero grazie alla disponibilità del Dirigente Scolastico Ezia Palmieri e della Provincia di Roma che hanno messo a disposizione la location celebre per le tante edizioni dell'International Jazz Festival.
Il ricavato del concerto sarà devoluto in favore dei malati di Parkinson del Centro Umanistico di Solidarietà di Ciampino (http://www.centroumanistico.it/) che ha promosso l'Evento attraverso il suo Presidente Fernando Ruscito.
Lo spettacolo dal vivo, scritto, interpretato e diretto da Luca Martella, è un omaggio al Teatro-Canzone di Gaber-Luporini, un susseguirsi di monologhi e canzoni che spaziano da Lo shampoo a Destra-Sinistra, da Mi fa male il mondo a Qualcuno era comunista, da La razza in via d'estinzione a Io non mi sento Italiano in un arco di tempo che va dagli anni '70 al 2000.
Luca Martella sarà accompagnato dal suo quintetto composto da Fabio Di Cocco alle Tastiere (http://laccademia.wix.com/scuola-di-musica-moderna), Massimiliano De Lucia alla BatteriaAndrea Colella al BassoMatteo Martella al SaxGiancarlo Martella alla Chitarra.
Abbiamo intervistato l'Attore in merito ai prossimi spettacoli (intervista a cura di Maria Teresa Protto):

1 – M.T.P.: Che effetto ti fa, Luca, fare uno spettacolo da attore all'Auditorium del Liceo Volterra dove hai trascorso 5 anni della tua vita da studente?L.M.: Mi sembra quasi un sogno, sai, nemmeno il più grande Teatro del Mondo vale il Teatro che hai sempre sognato fin da giovane vicino casa tua. A quella scuola ci sono affezionato, è stata la dimora della mia giovinezza e negli ultimi anni è stata la culla del Jazz... Ci sono passati grandi artisti nazionali e internazionali, quando si faceva la manifestazione dell'International Jazz Festival, sono dunque entusiasta di calcare quel palcoscenico...

2 - M.T.P.: Questo spettacolo al Volterra nasce anche per festeggiare il 70° compleanno di Giancarlo Martella che, oltre ad essere tuo padre e membro della band come chitarrista, è anche una vecchia gloria del calcio: ci dici qualcosa su questo piccolo grande uomo? Cosa ti ha insegnato di fondamentale?
L.M.: Mio padre mi ha insegnato tutto: lui e mio nonno, quando gestivano il cinema Pidocchietto, mi hanno fatto amare il mondo dei film, di certo hanno stimolato la mia passione per la recitazione... poi mio padre era fissato con le lingue e mi ha fatto imparare due lingue, il francese e l'inglese, oggi lo ringrazio per questo... è stato sempre lui che mi ha trasmesso l'amore per lo sport, io sono stato battezzato da Superchi, siamo cresciuti, i miei fratelli e io, sempre in mezzo a calciatori famosi... poi il nuoto, che per la nostra famiglia è stato il cibo quotidiano, e lo sci, il cibo della stagione invernale... Ed infine la musica... quando festeggiamo qualche evento familiare, il che accade molto spesso visto che siamo tanti e si susseguono le feste di compleanno, mio padre imbraccia la chitarra, suona e canta per ore... musica brasiliana, Bossa nova, latino-americana, canzoni degli anni '60... e naturalmente Gaber...
Mio padre mi ha insegnato poi il rispetto per i mie fratelli, per la famiglia in genere, e per gli altri... mi ha trasmesso un senso profondo della giustizia e soprattutto l'amore per la vita, non posso pretendere di più, sono stato molto fortunato... Chissà se i miei figli potranno dire lo stesso di me, diciamo... tra un quarto di secolo...

3 - M.T.P.: Tuo padre quindi ti ha trasmesso un legame importante con lo sport: una passione comune alla famiglia?
L.M.: Come ti ho già detto, il calcio, in primis, poi il nuoto sono stati il pane quotidiano per tutti noi. In questi ultimi anni ho quasi abbandonato perché non ne potevo più del cloro della piscina, ma ho fatto sci, tennis e nuoto a livello agonistico e di vasche nella mia esistenza ne ho fatte proprio tante, una vera palestra di vita...

4 - M.T.P.: Che rapporto c'è per te tra teatro e sport? Se non in senso universale, almeno nella tua esperienza di vita?L.M.: Il teatro è movimento, posizione, linguaggio del corpo, mimica facciale... sì, è vero, è anche voce, ma senza un corpo sano, preparato, armonico, agile, senza fiato, dove vuoi che vada un attore? La prima cosa che faccio quando devo fare uno spettacolo come quello di Gaber con due ore di monologhi e canzoni a memoria, comincio ad allenarmi, a nuotare o a correre per acquisire il fiato... e questo ancora non basta perché sul palcoscenico poi saltello di qua e di là, il corpo deve presentarsi al pubblico come se danzasse insieme alle parole che recita...

5 - M.T.P.: Ho saputo che a breve ti cimenterai in un altro evento connesso al Centro Sportivo Italiano, di che cosa si tratta?L.M.: Porteremo questo spettacolo al Teatro Italia il 29 maggio e, con il pretesto di festeggiare il 70° Anniversario della Fondazione del Centro Sportivo Italiano, grazie all'ospitalità del Dopolavoro Ferroviario di Roma e alla mobilitazione della FASI (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia) e in particolare delle Associazioni dei Sardi di Roma, Ciampino e Ostia e del Centro Umanistico di Solidarietà di Ciampino raccoglieremo fondi per i cittadini che hanno subìto danni durante l'alluvione in Sardegna... L'Evento è patrocinato anche dal Comune di Roma e dall'Associazione Nazionale Presidi Roma e Lazio.

6 - M.T.P.: Ho visto che spesso fai degli spettacoli di beneficenza promossi dal Centro Umanistico di Ciampino. Come hai conosciuto quest'organizzazione?L.M.: In verità ho conosciuto Fernando Ruscito, il suo Presidente, solo nel 2009, in occasione di una partita del cuore tra la Nuova Nazionale Attori di cui faccio parte e delle rappresentative locali organizzata dal Centro Umanistico e dall'Associazione Lavoratori del Comune di Ciampino. È stato proprio il calcio a mettermi in contatto con Fernando...

7 - M.T.P.: Stai facendo anche progetti collegati all'arte: ci puoi anticipare qualcosa?L.M.: C'è un progetto per l'anno prossimo, ma non ne voglio parlare per scaramanzia...

8 - M.T.P.: L'incontro con Adriano Primo Baldi, gallerista di Sandro Luporini, è stato significativo per comprendere meglio la parte che ha avuto nel Teatro-Canzone questo grande artista, le sue parole e anche la sua pittura?L.M.: Intanto Adriano è una persona speciale, mi ha accolto nella sua casa, da buon emiliano con un piatto fumante di lasagne, mi ha fatto visitare la galleria dei quadri di Luporini e mi ha mostrato il materiale documentario del Teatro-Canzone. È stata una vera emozione, sia poter guardare da vicino quei dipinti che erano finiti spesso sulle copertine dei dischi di Gaber, quelle immagini che ne avevano ispirato brani celebri come L'uomo di spalle de Il Grigio oppure La Naveo Il Gabbiano (... nei quadri «"con" l'intenzione del volo»...) Poi mi ha raccontato come sia nata da Luporini la canzone de Lo Shampoo, – fino a quel momento avevo sempre pensato fosse stata un'idea di Gaber. Insomma, grazie a lui mi sono reso conto che il mio sdoppiamento in palcoscenico a volte avveniva interpretando Gaber, altre volte, invece, quello che credevo essere Gaber in me, era invece Luporini...
Poi mi ha raccontato tante altre cose che mi hanno mostrato il Teatro-Canzone in una luce nuova... questo mi consentirà di rinnovarne ancora l'interpretazione... Insomma, la conoscenza con Baldi è stata fondamentale.

9 - M.T.P.: Che significato ha portare in scena questo spettacolo in un momento storico di crisi economica, politica, sociale e dei valori come quello che sta coinvolgendo il nostro Paese?L.M.: Ha un significato profondo, visto che oggi non ci sono più gli intellettuali di un tempo con nuove idee da proporre per risvegliare la gente... Io spero, con umiltà, di rinnovare, con la luce dei nuovi tempi, il messaggio che Gaber-Luporini hanno disegnato anticipando quello che sarebbe accaduto... Vorrei dare loro voce, facendoli diventare profeti del nostro attuale disastro politico-sociale, la più grande povertà del nostro Paese prima ancora di quella economica... Ecco, a me,Mi fa male il mondo! Mi fa davvero molto male e grazie a questi due geni posso trovare le parole per esprimere il mio disagio e, credo, quello di molta gente...

10 - M.T.P.: Come è cambiato l'impatto del Teatro-Canzone dai tempi di Gaber a oggi?L.M.: Il pubblico è cambiato... Un tempo andare a vedere Gaber a Teatro aveva il sapore di un incontro politico, faceva parte di un sogno, del volo del gabbiano ipotetico che si sarebbe elevato sopra la banalità del quotidiano per rendere possibile una società migliore...
Oggi la gente non viene spontaneamente a Teatro, non crede più che il gabbiano possa volare, il sogno si è infranto, la speranza è morta con la caduta del Muro di Berlino.
Lo spettatore viene, per lo più, a Teatro per osservare il sogno, ma non ne fa più parte, lo guarda da lontano come una possibilità remota, dimenticata, appartenente ad un passato di intellettuali che non esistono più... Gaber è morto e Luporini resta rintanato nella sua Viareggio a guardare il mare...

11 - M.T.P.: Se tu potessi gestire il Teatro di Ciampino – in via di costruzione – che programmazione faresti?L.M.: Io cercherei di dare spazio ai giovani, alle nuove idee, di creare eventi che connettano il mondo del Teatro con quello della letteratura, della poesia, dell'arte, della danza, del canto, della musica, dello sport... Vorrei un palcoscenico aperto all'innovazione e alla sperimentazione e investire risorse per scoprire i talenti veri... Ma so già che, pur ritenendomi a Ciampino il più titolato per gestire un Teatro, ci saranno sempre quelli che, pur senza competenze specifiche, riusciranno ad accaparrarsi l'incarico per... meritocrazia...

12 - M.T.P.: Che cosa augureresti ai ragazzi che stanno frequentando il tuo Liceo oggi?L.M.: Di fare nella vita scelte dettate dalla passione, di seguire i loro desideri, di volare in alto e, se questo Paese non si sveglia e non li prende sul serio, di raccogliere i loro quattro stracci e di planare altrove, lo consiglio sempre anche ai miei figli...

13 - M.T.P.: In questo Liceo hai fatto anche dei Laboratori Teatrali con i giovani con i quali hai preparato uno spettacolo teatrale: hai in programma qualcosa anche per quest'anno?L.M.: Sì, certo, è uno spettacolo ancora in embrione, ti dico solo che ha un bel titolo Mondi Paralleli...
Ringraziando Luca Martella per la disponibilità accordataci, ricordiamo il programma della giornata che sarà articolato nel modo seguente:
1. Nella mattinata dalle ore 10.00 alle ore 13.00 è prevista la presentazione del libro di Emanuele Lo Presti Un Amico Indesiderato con l'intervento delle scrittrici Anna Maria Vezio e Patrizia Boi sul Potere delle fiabe.
2. Alle ore 20,30 lo spettacolo Storie del Signor G... 10 anni dopo. E pensare che c'era il pensiero.
Interverranno allo spettacolo il Vice Sindaco Carlo Verini, l'Assessore alla Pubblica Istruzione, Affari Generali, Pari Opportunità, Pace e Solidarietà Anna Rita Fraioli, l'Assessore allo Sviluppo Economico, Attività Produttive, Occupazione, Statistico, Demografico, Cultura Emanuela Gentile, l'Assessore ai Servizi Sociali, Assistenza, Terzo Settore, Salute, Formazione Professionale, Patrimonio Casa, Multiculturalità e Politiche Giovanili Gabriella Sisti.
In connessione con l'Evento, il giorno 13 aprile alle ore 18,00 si disputerà una partita di calcio amichevole presso lo Stadio Superga di Ciampino con le vecchie glorie del calcio locale e non solo, sia per festeggiare il 70° compleanno di Giancarlo Martella, membro della band, ma anche per ricordarlo come portiere che ha giocato in gioventù nelle giovanili della Roma.