I libri di Patrizia Boi

sabato 3 maggio 2014

Le proprietà curative della Sequoia a cura di Lidia Costa e Lucia Berrettari

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LegenΔe di Piante. La Sequoia

L'appuntamento di Maggio

La Sequoia a cura di Lucia Berrettari
La Sequoia ha un tronco grande, alto, che simboleggia la forza e la possanza. Antica, saggia come la vita stessa, con lei impariamo a esprimere la gioia e la passione ogni giorno della nostra vita. Questo è l’evento più magico che si manifesta dalla nascita alla morte tutti i giorni: ogni età è sacra per il piacere. Alta nel cielo, si rivolge verso Dio a ringraziarlo per il dono della passione, salda e forte con il suo tronco rosso la comunica a noi uomini.
La Sequoia Gigantea a cura di Lidia Costa
La Sequoia Gigantea appartiene alla famiglia delle conifere. È la pianta sempreverde più grande del mondo diffusa dalla California all'Oregon. Si tratta di un albero colossale e possente che in Europa giunge a 40 metri di altezza, e può raggiungere nel suo ambiente naturale anche i 70 metri d’altezza e i 30 metri di circonferenza. Le piante giovani hanno chiome dal portamento piramidale con rami orizzontali leggermente penduli, mentre negli esemplari più vecchi i rami si trovano almeno a 50 metri dal suolo formando una chioma più espansa. Il tronco presenta una corteccia divisa in due parti; all'esterno è spessa, spugnosa e di consistenza fibrosa, mentre la parte interna è sottile e compatta. Il suo legno risulta duro e inodore. Grazie allo spessore e alla fibrosità della corteccia questi alberi ciclopici resistono agli incendi e difficilmente muoiono per il fuoco anche se molti rami vengono bruciati. I rami sono verdi da giovani per diventare bruni col tempo. Le foglie sempreverdi sono piccole e lanceolate. Le gemme invernali sono minute e spesso vengono nascoste dalle foglie terminali fatte a scaglie. Hanno fiori maschili e femminili sulla stessa pianta. La Sequoia ha una resistenza straordinaria, un tronco tagliato, anche dopo qualche anno, è in grado di ripristinare la chioma piramidale. La pianta resiste a un freddo molto intenso e può crescere anche su pendii rocciosi con scarsa terra, ma si sviluppa meglio in clima umido e nelle vallate.
Simbologia e leggenda
Il nome Sequoia deriva da quello di un indiano della tribù cherockee, Sequojah, che introdusse un alfabeto presso gli indiani consentendo che le leggende tramandate oralmente potessero essere trasmesse ai posteri in forma scritta. Il nome di Sequojah in realtà significa “piede di porco” in quanto l’indiano era affetto da una malformazione al piede. Le Sequoie si trovano specialmente in America, in particolare nella zona della California, dove vivevano i Red Wood Indians, cioè gli indiani della foresta di legno rosso o delle Sequoie. È nota una loro preghiera dedicata alla Sequoia:
“Questa roccia non è venuta qui da sola questo albero non sta qui da solo c'è qualcosa che ha fatto tutto questo che ci mostra ogni cosa”.
Da una pianta ultracentenaria che offrì riparo a un governatore della California, prese il nome la città di Palo Alto che significa letteralmente "albero alto". La Sequoia è considerata un simbolo di forza di volontà in onore di una giovane donna, Julia, che visse per due anni su una Sequoia per evitarne l'abbattimento. Per salvare un’antica Sequoia di sessanta metri Julia ha vissuto 738 giorni su di essa battezzandola col nome di Luna e ha ottenuto che questi alberi colossali venissero protetti da una legge.
Proprietà fitoterapiche
I suoi principi attivi non sono ancora ben identificati perché l'albero non è mai stato ritenuto interessante da un punto di vista terapeutico. Ignorate sino a poco tempo fa, le piccole gemme di Sequoia Gigantea, grazie alla fitoterapia più progredita, hanno dimostrato di possedere interessanti applicazioni terapeutiche in campo geriatrico, come tonificante generale e stimolanti delle funzioni neuro-sessuali. Possiedono un’azione prevalentemente rivolta al sistema nervoso centrale, alla prostata, all'utero e all'apparato scheletrico. Nel soggetto anziano consentono un recupero delle forze agendo sul terreno fisico- psichico. La pianta è indicata per combattere l’osteoporosi senile e l’ipertrofia prostatica.
I Rimedi di Lidia
Sequonziana
Rimedio efficace come antisenescenza: - MG Sequoia Gigantea
- MG Vaccinum Vitis Idaea
- MG Rosmarino Officinale
Sequoterino
Rimedio efficace per fibroma uterino: - MG Sequoia Gigantea
- MG Rubus Ideus
Sequomeno
Rimedio efficace per menopausa: - MG Sequoia Gigantea
- MG Rubus Ideus
- MG Vaccinum Vitis Idaea
Il prossimo appuntamento è per il 1 Giugno con il Tiglio.

giovedì 1 maggio 2014

Una donna forte

"Una donna forte, e una persona debole, all’esterno, possono risultare indistinguibili.
Una donna forte, piange tutte le sue lacrime, urla tutte le sue grida, in segue fin quando non è senza fiato, ma dentro è una roccia, ferma e stabile.
Una donna forte, ti da mille possibilità e poi altre mille, sperando sempre di poterti portare con lei nel punto dove lei si trova, se si trova avanti a te. Perchè una donna forte non se ne andrebbe mai senza aver provato a farti vedere quella bellezza, ad aiutarti a raggiungerla, quando vede che tu, invece, non vedi altro che le tue paure.
Una donna forte è una guerriera, non si accontenta....mai!!!
E a volte viene scambiata per una bambina, ma le bambine quando un gioco è rotto semplicemente ne prendono un altro, dimenticandosi del precedente.
Una donna forte, invece, prova a rimettere insieme i pezzi, ancora ed ancora ed ancora.
Una donna forte viene scambiata per una persona debole, perchè sembra che le si possa mancare di rispetto.
Ma una donna forte è essa stessa il rispetto, dentro è salda, nonostante le provocazioni. Quello che vede, mentre aspetta che tu colga la tua ultima occasione, è solo un’obiettivo più alto.
Un obiettivo che vorrebbe che coinvolgesse anche te, perchè ti ama e non può fare a meno di condividere quello che ha con chi ama.
Ma una donna forte, per chi non ha la stessa forza, può essere scambiata per una persona debole, perchè piange, discute, lotta, insegue.
Per essere in grado di riconoscere la forza devi averla dentro di te.
Una donna forte conosce il valore del suo amore, sa che esso è prezioso, e non lo darebbe mai a chi non lo meritasse.
Se una donna forte si accorge che scambi la sua forza per debolezza, in quel caso e solo in quel caso, se ne andrà."
-Alessandra Espositi-

LegenΔe di Piante. La Sequoia Illuminata

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LegenΔe di Piante. La Sequoia Illuminata

L'appuntamento di Maggio

In un angolo del mondo molto lontano, più di duemila anni fa, accaddero degli eventi straordinari. Lo sciamano del villaggio predisse insolite perturbazioni nel cielo e strani fenomeni sulla terra, seminando il panico tra gli abitanti della comunità che attendevano trepidanti chissà quale catastrofe.
La moglie dello sciamano, una deliziosa creatura dalla pelle di luna, era in stato interessante e a breve avrebbe partorito. Nel momento delle doglie, una stella cometa attraversò il cielo, la terra tremò e si aprirono nel suolo tre profonde voragini. Quando il terremoto cessò, dodici archi di luce attraversarono il cielo nella direzione della stella del mattino, la luce del sole improvvisamente si spense e il giorno divenne buio come la notte, ma senza luna e senza stelle.
Gli abitanti del villaggio pregarono affinché quell’orrore cessasse e fu così che a mezzanotte in punto la moglie dello sciamano partorì. Al momento della nascita, sette fasci di luce variopinta scintillarono in ogni direzione e la notte divenne luminosa come a mezzogiorno. L’arrivo della piccola Ivana fu così salutato dal popolo come un favorevole presagio del cielo. Ogni abitante di quel remoto villaggio, per ringraziare gli spiriti gentili di quel prezioso regalo, piantò un albero di Sequoia nella vicina radura.
Gli stessi eventi si ripeterono identici dopo tre anni, quando nacque la seconda figlia dello sciamano, Gigliola. E poi, dopo altri tre anni ancora, con modalità del tutto identiche, nacque anche la piccola Maria. Le tre bimbe crebbero circondate da un’aura di luce che rifletteva negli occhi della gente tutta la loro dolcezza e che trasferiva ad ogni persona, animale o pianta, una cascata di energia.
Le fanciulle vivevano in una casetta accanto alla foresta di Sequoie Giganti piantate in occasione delle loro nascite. Nutrivano un grande amore per le piante e spesso andavano nel bosco per scoprire i loro segreti. Avevano appreso l’arte della divinazione proprio sotto la Sequoia più bella, uno splendido esemplare di vent’anni, alto circa dodici metri e con il tronco del diametro di due metri. Era la prima Sequoia del bosco, piantata dallo sciamano alla nascita di Ivana, le altre furono messe a dimora dai restanti uomini del paese. E siccome il rito si ripeté identico alla nascita delle tre figlie, il bosco era costituito da piante con la stessa differenza d’età delle fanciulle.
La Sequoia più grande era però la Regina della Foresta, un magma d’energia che risplendeva anche da lontano. La sua luce rossastra, che si intensificava quando le ragazze eseguivano i loro riti, poteva essere vista dalla collina vicina anche da un viandante distratto. Per questo era detta la Sequoia Illuminata: indicava la via come un lume suggerendo alle fanciulle i segreti del passato e svelando i misteri del futuro. La Sequoia regnava su tutte le piante del bosco, con il tronco elegante e slanciato, con le chiome pettinate con cura, con le braccia rivolte verso i cieli più alti. Il rosso della corteccia era così vivo che in certi momenti sembrava potesse ardere come il fuoco, mentre il fogliame morbido come seta e il tocco vellutato come un alito gentile di vento primaverile acuivano la sua regalità.
Se la si guardava dal basso, si poteva immaginare che la sua anima prendesse il volo, se ci si accostava alle radici, si provava un senso di protezione materna dovuta alla possanza dei suoi piedi, se si abbracciava il suo enorme fusto ci si sentiva travolti da una sensazione d’infinita forza. Le giovani donne andavano a trovarla ogni mattina all’alba, la salutavano sorridenti e abbracciavano il suo bel tronco per caricarsi di energia. Spesso, tornavano al tramonto e facevano un girotondo con le altre adolescenti del villaggio per risvegliare nei loro cuori la potenza dell’amore. Gli scoiattoli e le volpi mettevano le pellicce più morbide per non sfigurare accanto all’abito appassionato della Sequoia Illuminata e lo stesso sole tramontava con le sfumature più accese del porpora e del violetto per accompagnare verso la notte ogni animo gentile aperto alla vita.
Ivana cantava melodie d’amore abbracciata alla pianta, mentre Gigliola e Maria danzavano facendo svolazzare al vento i loro abiti di seta rosati. Gli uccelli cinguettavano sin dall’alba e riempivano di nidi ogni ramo disponibile. La civetta s’accovacciava in un incavo dell’albero e salutava allegramente il giungere della notte. La Luna s’abbassava quand’era piena e inanellava il capo della Sequoia con la sua luce argentea. E lei diventava la Signora più brillante della notte, pronta a qualsiasi ricevimento. Nessun fuoco era in grado di scalfirla, era lei una fiamma intensa di vita, un rogo di passione e d’energia solare.
Le stelle tintinnavano nelle notti senza luna salutando la foresta e promettendo a ogni essere un dolce sonno. Era raro che in quel luogo piovesse, ma quando la pioggia si decideva ad arrivare, scrosciava con forza e vigore rinfrescando i corpi accaldati delle sovrane della Foresta, calava con l’impeto di un fiume dai loro altissimi fusti e immergeva nell’acqua le loro solide radici. Se qualcuno avesse visto le loro capigliature oscillare al vento tempestoso, avrebbe pensato alla danza di dame gigantesche, a un ballo propiziatore per ingraziarsi gli spiriti benevoli del bosco. Il fischio della tempesta sarebbe parso un suono di violini, un pulviscolo di note scintillanti come gocce di pioggia.
Osservando la furia della pioggia si comprende la mole del drago che l’ha causata, e osservando la fioritura della Sequoia s’intende la profondità delle radici su cui è impiantata. I sapienti sanno percepire l’origine delle cose come i serpenti conoscono la via dei serpenti. Le fanciulle divennero vecchie e sagge e furono sempre in contatto con le Sequoie.
Si dice che quand’erano più che centenarie, avessero raccolto tutte le donne del paese per danzare attorno alla Grande Sequoia. E che quel giorno le danze si fossero protratte fino al tramonto del sole e al sorgere della luna rossa. In quel momento la notte fu illuminata da un lampo di mille colori e le anziane sorelle si trasformarono in esseri scintillanti come la luce lunare. Anche la Grande Sequoia divenne sfavillante, prese per mano le tre vecchiette lucenti e le fece ascendere lentamente al cielo. Allungò tutti i suoi rami, tolse dolcemente le radici dalla sua zolla e si sollevò verso la luna. Tutte le donne guardarono sempre più in alto e videro improvvisamente l’esplosione di una supernova e comparire nella notte tre nuovi Astri. La Sequoia, dopo l’esplosione, pian piano, discese a terra, piantando le sue radici nella stessa posizione. Da quel giorno, quando è notte, quegli Astri illuminano la Foresta come una cometa e tutte le Sequoie fanno oscillare le loro chiome luminescenti in segno di saluto.
Una Sequoia alta e formosa
alle fanciulle in tulle da sposa
svela i segreti e i canti d’amore
riempie le vite e il tenero cuore.
Se poi diventa il fulcro del rito
di tre ragazze nate dal Mito
le aiuterà a diventare stelline* come le piante si fanno Regine.*
Il prossimo appuntamento è per il 1 Giugno con il Tiglio

martedì 29 aprile 2014

Il prossimo 29 maggio al Teatro Italia di Roma sarà portato in Scena lo Spettacolo "Storie del Signor G... 10 anni dopo. E pensare che c'era il pensiero" di e con Luca Martella

ll 12 aprile 2014 nella splendida cornice dell'Auditorium del Liceo Vito Volterra di Ciampino si è svolto lo Spettacolo "Storie del Signor... 10 anni dopo. E pensare che c'era il pensiero" di e con Luca Martella accompagnato dalla sua straordinaria Band




Il Signor G...
quell'uomo dei nostri Sogni con tutte le sue qualità e debolezze, con tutti i suoi dubbi e le sue sfaccettature, con tutti i suoi entusiasmi e tutte le sue delusioni, così straordinariamente vero da ricordarci ancora oggi che un tempo esisteva davvero l'Uomo...

Fotografie di Fiammetta Bruni