I libri di Patrizia Boi

sabato 11 febbraio 2017

Quello che ci succede è soltanto per nostra Responsabilità

Anche se non ci piace ammetterlo, anche se è difficile, talvolta, anche solo rendersene conto, nessuno è Responsabile per quel che ci accade nella nostra vita, nessuna emozione che proviamo in una data circostanza è colpa di chi ce la stimola. 
Siamo solo noi che creiamo la nostra realtà e attraiamo un certo tipo di persona o di esperienza perché abbiamo bisogno di comprendere qualcosa di più profondo dentro di noi. 
Nei confronti dell'altro, quindi, qualunque cosa ci abbia fatto, dobbiamo sempre provare gratitudine. Gratitudine per quello che ci ha insegnato con il suo gesto, di amore o di odio che sia...
Ce lo spiega molto bene Andrew Lewis in questo video:

giovedì 9 febbraio 2017

La terra favolosa

A volte mi dimentico dei misteri che racchiude la mia Terra, dei silenzi delle distese di granito, dei suoni arcaici emessi dalle pietre preistoriche, della sovranità del tempo senza tempo che regna negli angoli più appartati...
Accade poi che qualcosa me lo rammenta, come questo grande viaggio proposto dalla Rai:





domenica 5 febbraio 2017

IL CASTELLO DELL'AMORE PURO 1° E 2° PARTE, LA 3° E ULTIMA PARTE USCIRA' IL 5 MARZO

1° Parte 
http://wsimag.com/it/cultura/22668-la-figlia-del-sarto-e-il-mago-malefico
2° Parte 
http://wsimag.com/it/cultura/22669-la-farfalla-vermiglia-e-la-famiglia-ben-avi


La Farfalla vermiglia e la famiglia Ben-Avi

Il Castello dell’Amore Puro. Seconda parte

Il Castello e il Mago
Il Castello e il Mago
5 FEB 2017 
di 
L’Elfetta guardò con dolcezza sua madre e si levò in alto con le sue alucce luminose. La Regina si infilò le Ciabattine Magiche e iniziò a volare in una danza leggera come le ali della sua Farfalla vermiglia. La Farfalla si levò in volo insieme a lei e all’Elfetta di Luce nella gioia dell’Amore. La stanza si riempì di Luce, di Raggi di sole e del Profumo delle rose di maggio. Una musica dolcissima penetrò in ogni angolo della stanza, tutte le Farfalline di carta uscirono dalle ante degli armadi e si unirono alla danza d’Amore. Quella gioia durò tutta la giornata finché, al crepuscolo, tutte le Farfalline rientrarono negli armadi. La Farfalla vermiglia, invece, si fermò sopra la pancia di Letizia, la guardò e disse:
Sono il Cavaliere dal Cavallo d’Argento, Principe del Sole e della Luce, la Luna mia madrina ha deciso di salvarmi dal Mago delle Crisalidi chiedendo aiuto alla Fata del Focolare. Sei la creatura più bella e dolce che io abbia mai visto.
Ti libererò da questo Castello e ti porterò nel mio Regno. Nostra figlia ci aiuterà ad organizzare le Nozze più belle che si siano mai viste e vivremo sempre nel mio Castello Fuori dal Tempo nella stanza più luminosa, o mia dolce futura Sposa.
Il mio nome è Fabrizio e presto sarai la Stella del nostro Sposalizio.
Ora fidati di me e non avere mai paura.
Grazie al tuo Amore sono ridiventato Uomo, hai creato la Farfalla che c’è in me e hai saputo donarle tutto il tuo cuore. Quest’Elfetta di Luce è il frutto del nostro Amore e la battezzerò Desideria. Me la porterò sempre nel cuore. Aspettami qui e abbi fiducia in me, mentre Desideria ci proteggerà dalla sua Galassia e ci raggiungerà in un baleno ogni volta che ne avremo bisogno. Ora vedrai per un attimo le mie sembianze di Uomo, poi ridiventerò Farfalla e volerò via alla ricerca della Libertà.
Dovrò affrontare tre prove per trovare questa Libertà che vogliamo.
Aspettami per un anno intero senza mai dubitare del mio Amore.
Mentre diceva queste parole la Farfalla Vermiglia divenne Uomo davanti agli occhi innamorati di Letizia. Fabrizio era sicuramente il Principe che Letizia aveva sempre visto nei suoi Sogni. Era alto e slanciato con due spalle possenti e forti. Aveva la pelle dorata e gli occhi scuri e impenetrabili come la notte, ma quando la guardava dal bagliore dei suoi occhi giungevano fulmini di stelle che illuminavano la stanza d’Amore Puro. I suoi capelli corvini portati lunghi fino alle spalle erano fatti di boccoli di Luna, morbidi come il velluto vermiglio che aveva visto nella scatoletta preziosa da cui aveva preso la cartina per fare la sua Farfalla. Il bellissimo viso del Principe aveva una leggera peluria scura che cresceva come una barba leggera e delicata. Le sue mani dalle dita affusolate erano forti e calde come aveva potuto sentire Letizia quando per un attimo lui le aveva preso una mano. In quel momento le aveva donato la Collana di Pietra Lavica che aveva al collo sussurrandole con la sua voce calda:
Questa Collana fatta di Lava del Pleistocene è appartenuta agli antenati di mia Madre, sovrani del Regno di Trinacria, me la diede la zia Olga prima di morire. Devi metterla al collo e non toglierla mai, quando la toccherai io saprò che mi stai pensando. Sarò sempre con te, nella Pietra di questa Collana, non perdere mai la speranza, tornerò prima possibile e ti sposerò, è la cosa che più voglio al mondo e investirò tutta la mia energia per dimostrare al mondo degli Dei che merito la tua bellezza e il tuo Amore.
Dette queste cose, Fabrizio, in una luce colorata, si ritrasformò in Farfalla Vermiglia, sfiorò le labbra di Letizia e volò via tra le sbarre della finestra dopo aver lasciato nella stanza il suo dolcissimo e intenso profumo. Letizia era così affascinata e piena d’Amore che non seppe far altro che sdraiarsi sul Letto a Baldacchino, stringere tra le braccia le Lenzuola di Seta candide e addormentarsi profondamente dopo aver guardato la splendida Elfetta di Luce scomparire insieme al papà per andare verso la sua Galassia.
Mentre Letizia era penetrata nel suo Sonno di Sogni, Desideria aveva fatto il suo ingresso nella Galassia degli Spiriti Luce ed era stata accolta a braccia aperte da un bellissimo Spirito Luce che si era presentata a lei come la zia Olga, quella zia di suo padre che gli aveva donato poco prima di morire la Collana di Pietra Lavica degli antenati. In quella Collana si celava il segreto della famiglia, un terribile segreto che Fabrizio doveva conoscere per purificarsene e non doverne pagare il fio. Ancora il coraggioso Fabrizio non sapeva quali fossero le prove che lo aspettavano per salvare se stesso dal Mago delle Crisalidi e liberare Letizia dalla schiavitù di quell’oscuro Castello. Volò per un mese intero con la sua leggerezza di Farfalla riposandosi ogni tanto su un Fiore, su un Cespuglio o su un Albero. Doveva arrivare in Trinacria e penetrare dentro i sotterranei della famiglia Ben Avi, per scoprire il mistero che si celava nella famiglia di sua Madre e superare le tre prove che avevano imposto gli dei. Intanto Letizia sognava il suo Principe, ma cominciava ad essere in ansia per la sua sorte. Così chiamò il signore del suo specchietto:
O mio Specchio Parlante
ho una richiesta importante
ho pena per il mio Cavaliere
vorrei poterlo vedere.
Ci fu il solito scoppio di fumi colorati e in mezzo a quei colori comparvero i due occhi dolcissimi e la voce gentile e delicata del signore dello specchio che rispose:
La Farfalla vola serena
a cercare della zia Filomena
il segreto molto intricato
e spezzare il legame incantato.
In quel momento Letizia si toccò la Collana e sentì che era vicina a Fabrizio e che gli stringeva la mano. E la scena di lui che giungeva nella sua terra, si ritrasformava in Cavaliere e cavalcava il suo Cavallo d’Argento entrando nei sotterranei del Castello di Trinacria dove erano sepolti tutti i segreti dei suoi antenati Ben-Avi. A quel punto Letizia si rasserenò, ringraziò il suo specchietto e si mise a lavorare sulle sue farfalle di carta. Nel frattempo Fabrizio aprì la porta di quel sotterraneo sinistro, così a lungo rimasto chiuso e caduto nell’oblio: sentì un gran freddo e vide un fumo bianco che proveniva da un corridoio lunghissimo. Si avventurò nello stretto cunicolo e si trovò in una stanzetta piena di Scarafaggi. A quel punto comparve la Luna e gli disse:
Ora hai scoperto il segreto di zia Filomena: questa è la stanza in cui rinchiudeva i suoi amanti dopo una sola notte d’amore. Possedeva una pozione magica che faceva bere ai suoi uomini trasformandoli in Scarafaggi dopo una dolorosa contorsione. Devi scindere i legami di questa Prima Strega malefica dalla famiglia per liberare l’anima di questi uomini ed essere così purificato dalla colpa di tua zia.
Prendi una scatola molto grande e riempila di Scarafaggi, poi prendi una torcia e brucia le pareti di questa stanza, infine porta all’aperto questi insetti e purificali nell’acqua fresca di una Sorgente.
Così fece Fabrizio e quando mise ad uno ad uno gli Scarafaggi sotto l’acqua della Sorgente Nera di Shungite, si trovò davanti una schiera di 9.999 uomini tutti legati con corde color rosso sangue. Fabrizio prese un coltello e cominciò a tagliare quelle corde e, man mano che gli uomini erano liberi, si fece aiutare da loro a liberare gli altri. Dopo un mese buono tutti gli uomini erano liberi e felici di essere usciti dal corpo di Scarafaggio in cui erano stati rinchiusi e dalle corde che in tale corpo li tenevano prigionieri. Nel momento in cui l’ultimo uomo fu liberato, lo Spirito della Strega Filomena si accese e bruciò in un bel rogo.
Dopo la Prima Prova Fabrizio si sentì molto stanco e precipitò in un Sonno che lo tenne a letto per più di un mese. Letizia lo pensava così intensamente da lontano che lui ebbe la sensazione gli stesse vicino e gli stringesse la mano. La Sognò con Amore e nel Sonno i due si baciarono, così lei seppe che lui era sano e salvo. A quel punto Letizia volle di nuovo sentire il signore dello specchio e chiese:
Dimmi mio aiutante
cosa aspetta al mio amante?
Se la prova è troppo dura
nel mio cuore ne ho paura.
Ci fu il solito scoppio di fumi colorati e in mezzo a quei colori comparvero i due occhi dolcissimi e la voce gentile e delicata del signore dello specchio che rispose:
Il Cavaliere si è svegliato
il riposo lo ha preparato
a cercare di zia Mafalda
quale sia la verità più calda.
Letizia fu rassicurata, accarezzò la sua Collana e sentì che il Principe stava bene. Richiamò tutte le Farfalline ad una bella danza con le Ciabattine magiche che fosse di buon auspicio per la Seconda Prova che Fabrizio doveva affrontare. Nel suo Regno lontano, al risveglio da quel lungo Sonno, Fabrizio si ricordò che doveva tornare nei sotterranei per scoprire il secondo terribile segreto. Aperta la porta e percorso il primo corridoio si accorse che le pareti della stanza degli Scarafaggi che prima erano quasi nere erano diventate bianche come la neve. Allora andò avanti finché non si trovò davanti a una biforcazione.
Il corridoio di destra era stretto e basso e una luce verde si spandeva dalle pareti di una lunga stanza laterale. Aprì e lo spettacolo che vide fu agghiacciante: appese alle pareti per la coda erano un’infinità di Lucertole che si dimenavano cercando di liberarsi, ma erano state appuntate al muro con dei chiodi.