Le Filastrocche di Patrizia Boi

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La signora sulla scopa

Una filastrocca per l'Epifania

4 GEN 2014

PATRIZIA BOI

Quando l’anno si fa vecchio
ed il sole impallidisce
sotto l’albero fa specchio
un bel manto che abbellisce

Madre Terra ben dorata
dalle foglie variopinte
come fosse un’Antenata
dalle grigie chiome stinte

con un sacco lei ritorna
a dicembre ormai concluso
il solstizio le dà forma
come è sempre stato Uso

per la notte di Epifània
dove arriva ogni Befana
con un asino che raglia
mentre suona una campana.

Dentro al sacco porta doni
semi per un buon raccolto
quando passa emana suoni
con un estro disinvolto

alla terra che riposa
ricoperta anche di neve
rivestita come sposa
di un mantello lieve lieve

quando tutto fuori gela
e la nebbia s’infittisce
ogni giorno presto è sera
ed il Sole pian rinasce

questa strega un po’ megera
nel donare i suoi carboni
dai camini poi s’incenera
ed accende bei tizzoni.

Non abbiate mai paura
di vederla così stanca
è così che vuol Natura
che nel capo poi s’imbianca

ogni nonna ha la sua fine
per rinascere fanciulla
con la chioma si trasforma
in germoglio di betulla

nella scopa ha la magia
che regala il grande volo
poi mostrandoci la via
della gioia e l’abbandono

accogliamo la vecchina
e godiamo di ogni dono
l’asinello che si inchina
e la fronda tutta d’oro.

Patrizia Boi

Nasce come autrice di romanzi, racconti, fiabe, ma pubblica anche biografie, articoli e interviste. Progetta eventi culturali e opere pubbliche occupandosi con passione di parchi, piste ciclabili e lavori ferroviari.

Profilo completo

La Fatina

Credevi di sfuggire a questo tormento

Pensavi di evitare il grande lamento?

Immaginavi di salvarti dalla foresta?

Fantasticavi di rinunciare a questa festa?

Temevi di affrontare questa penombra?

Volevi piccolo sardo viver nell’ombra?

T’aspettavi rovina e morte dentro nel bosco?

T’intimoriva giocar la sorte del mondo losco?

Tremavi per le cadute senza preavviso?

Soffrivi di poterti far male al viso?

Diffidavi la veste rossa della passione?

Fremevi al pieno incendio della ragione?

Osserva come rischia questa Fatina

Carambola cade s’alza ma poi cammina

Mira la danza soave nel bosco incantato

Vedi come si libra dopo ogni impatto

Guarda poi come vola quasi d’incanto

Senti lo spirito libero che non è mai stanco

Guarda com’è piccina nella selva minacciosa

Ammira la sua scelta unica e coraggiosa

Goditi la veste rossa quasi da sposa

Trova dentro il suo corpo qualunque cosa

Osa senza timore il volo ardito

Vedrai che certo dopo non sarai pentito

Danza la tua salvezza in questa terra

Fai della speranza una buona stella

Balla tutto il balletto della fortuna

Dondola in una notte senza più luna

Muovi le tue ginocchia in un ballo sfrenato

Senti il suono del vento sempre più matto

Segui il ritmo dannato di questo fuoco

Ricordati che non devi mai abbandonare il gioco

Gioca tutte le carte in tuo possesso

Punta tutto te stesso come un ossesso

Fai tutte le mosse di questa partita

Vedrai che alla fine avrai salva la vita.

L’acqua di vena

Sono la sorgente azzurra

dei tuoi desideri

ti libero la mente

dai tristi pensieri

Allontano dal tuoi cuore

il dolore e la noia

riempio la tua anima

di ricchezza e di gioia

Seguo le tue onde

nel fiume impetuoso

ti guido nel torrente

del mare luminoso

Segui la tua stelle

senza pensieri e paura

cerca dentro te stesso

il sole caldo e la luna

Scendi nel profondo

delle acque di vena

vedrai un caldo fuoco

ardente di fiamma piena

Se percorri tutto il sentiero

in fondo in fondo al burrone

farai luce al cammino

e capirai la ragione.

Se berrai questa mia acqua

pura chiara e trasparente

nutrirai i tuoi sogni

e quelli della gente

Sarà il tuo unico viaggio

tormentato e pericoloso

se chiederai a Diego

ti dirà ch’è meraviglioso

Nutrirai le tue radici

di verità e tenerezza

una quercia troverai

che s’erge con fermezza

Se guardi nel passato

all’alba del nuovo giorno

nel prato germogliato

un miracolo c’è stato.

Tutte in cerchio attorno al fuoco

contro i lumi della ragione

altre querce dolci danzano
il balletto della passione

Amorino

Ti sorrido come a un elfo

che mi guarda tra le foglie

che mi soffia sulla pelle

e m’osserva anche alle spalle

Una Fata io divento

qui nel bosco dove sento

un curioso frescolino

che mi spira qui vicino

Ma se poi ci penso bene

esser Fata non conviene

perché a esser troppo buone

proprio stufa le persone

E così che non mi arrendo

e più audace io divento

sì che accendo un fuocherello

per bruciarti sul più bello

Perché Strega più ti piace

più si addice alle tue facce

che son una dieci cento

perché io non m’ accontento

E se non le ho viste tutte

quelle tristi stanche e brutte

certamente non m’inganno

se ti cerco con affanno

Nonostante le tue astuzie

i tuoi mille sotterfugi

quelle tue infinite arguzie

anche se tu ti rifugi

Cercherò tra i tuoi pertugi

senza dubbi e senza indugi

sfiderò certo la sorte

e aprirò le mille porte

Spero vinca questa Guerra

che sia in pace in cielo e in terra

non è dato di sapere

se dolore o se piacere

questa Storia porterà

a provarci si saprà

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