Gli Esseri del Regno di Fantasia non si arrendono mai, che siano umili fanciulle o giovani coraggiosi, splendide principesse o nobili principi, piumosi pulcini o soffici aquilotti… Fatine ed elfi, vecchine sapienti e bimbi giudiziosi, uccelli variopinti e farfalline leggiadre si aggirano nel Mondo di Fata Immaginazione, Tessitrice dei nostri Sogni…
"L'anomalia della
terra promessa"
Venerdì 29
marzo presso il Caffè Letterario Horafelix alle ore
18,30 di fronte a una sala gremita è stato presentato il libro di Bruno
Scapini "L'anomalia della terra promessa" (Calibano
Editore, 2023). Insieme all'autore sono intervenuti all’incontro
la Sociologa, Scrittrice e Poetessa Elisabetta
Pamela Petrolati e il Presidente dell’AISLO Maria
Grazia De Angelis, mentre il Responsabile
dell’associazione italo-araba Assadakah (termine che significa
“Amicizia”), Talal Khrais, giornalista di fama internazionale,
per anni corrispondente di guerra, non potendo partecipare all’incontro per
motivi di salute, ha inviato un messaggio letto dalla Petrolati.
Bruno
Scapini, diplomatico, dopo
quarant’anni di carriera inizia la sua attività di scrittore nel 2018, col
romanzo “Operazione Akhtamar” sul genocidio armeno. La
"grande tragedia" che ha colpito il popolo armeno, rimasto così
vittima del primo genocidio del XX secolo, è oggetto di un piano vendicativo
ordito dal capo di Stato Maggiore dell'Esercito armeno che mette in atto una
provocazione che serve all'Armenia da pretesto per intervenire militarmente a
propria difesa e occupare le antiche terre dell'Anatolia Orientale dove
esisteva un tempo il Regno di Armenia, con un piano, chiamato segretamente
Operazione Akhtamar sulla base di una antica leggenda armena.
Seguono
altri tre romanzi, tutti pubblicati da Calibano Editore, che riscuotono grande
successo vincendo premi importanti in prestigiosi concorsi letterari nazionali
e internazionali. La fantapolitica è per l’autore un mezzo per denunciare
l'esistenza nel mondo di problemi ancora irrisolti.
Dopo
essersi occupato della questione armena, ha pubblicato “ARTSAKH - Confessioni
sulla linea di contatto” incentrato sulla vicenda di un giovane americano
di origine armena, Arthur, a cui il padre invalido chiede di recuperare la
salma dell’anziana sorella uccisa atrocemente dagli azeri in Karabagh
(Artsakh), oggetto di un lungo conflitto con l'Azerbaijan. La realtà è dura e
dolorosa, in una missione segreta per vendicare un reato rimasto impunito scopre
che il reo è diventato un eroe nazionale.
Il
terzo romanzo è “SOMNIUM - Urla dall'Universo”. Il cui protagonista è Timothy
Sanders, giovane astrofisico e aspirante astronauta della NASA, che rileva,
dall'Osservatorio astronomico di Monte Palomar, l'approssimarsi di un
misterioso oggetto non identificato. La scoperta lo coinvolge in un intricato
affare di spionaggio e in una pericolosa storia d'amore dove scoprirà chi è
l’ideatore del nefando progetto di militarizzazione dello spazio che rischia di
portare il mondo sull’orlo di un conflitto mondiale.
La
sua quarta opera è stata “Arktikos. La scacchiera di ghiaccio”: si tratta il
tema dell'imminente fusione dei ghiacci artici che scatena una competizione tra
Stati Uniti e Russia per il dominio su un mare che diverrà presto navigabile.
Ma alcune imprese minerarie russe concepiscono il “Progetto Arktikos”, un piano
segreto per estendere artificialmente i diritti di sovranità territoriale.
L’ultimo
libro di Scapini è appunto “L'ANOMALIA DELLA TERRA PROMESSA” nel quale l’agente
della CIA Abraham Kenen, d'intesa con elementi sionisti eversivi, ordisce un
piano per risolvere una volta per tutte la questione palestinese e realizzare
il sogno biblico di un Grande Israele. Col pretesto di bloccare i traffici di
armi verso Hamas e Hezbollah, organizza una spedizione sul monte Ararat per
collocarvi un cannone laser. Ma il vero obiettivo è abbattere aerei civili di
altri Paesi arabi per far scoppiare una guerra regionale. La Casa Bianca
riuscirà a sventare il diabolico piano?
Per
uscire dalle drammatiche condizioni in cui vivono, i palestinesi non sembrano
avere altra alternativa che la violenza, sottoposti ad un regime
politico-economico imposto da Israele.
Elisabetta
Pamela Petrolati
ha presentato i partecipanti, l’opera complessiva di Bruno Scapini e il suo ultimo lavoro incentrando l’attenzione sullo stile elegante e raffinato del
romanzo, a tratti poetico, sulla modalità utilizzata dall’Autore per portare
alla luce vicende scomode, vere e proprie denunce alla comunità internazionale,
non sempre note alla maggioranza e spesso sconosciute ai media del mainstream. L’intenzione
di non scrivere volutamente un saggio, ma di raccontare le vicende attraverso una storia
verosimile suffragata da avvenimenti veri e una ambientazione reale della trama,
è un tentativo per raggiungere anche l’uomo comune che necessita di spiegazioni semplici di questioni molto complesse e controverse mostrando come in un film d'azione fitto di accadimenti le questioni che sarebbe più ostico apprendere come una elencazione di fatti e documenti storici.
Quando però Scapini prende la parola, raccontando in ogni dettaglio e dall'origine, partendo da 75 anni fa, la questione Palestinese e spiegando la nascita dello Stato di Istraele come anomalia, facendo riferimento anche alla questione biblica come anomalia, il suo racconto si fa interessante e il pubblico resta col fiato sospeso e poi fioccano le domande.
Sarebbe troppo lungo raccontare tutto, di certo leggendo il libro o tutti questi libri si potrebbero comprendere meglio molti problemi irrisolti del mondo contemporaneo e delle guerre che stanno distruggendo il pianeta e una parte dell'umanità.
Mi ha colpito la dedica iniziale del libro dalla quale si capisce come il nostro ex Ambasciatore sia molto sensibile al futuro dell'infanzia e delle nuove generazioni in generale:
«Ai bambini colpiti dalla violenza della guerra, ai bambini sofferenti per la perdita dei genitori, ai bambini cui sono negate l'innocenza del sorriso e la speranza di un futuro dedico questa opera, convinto che il pianto sia la forza per combattere il male e il loro sguardo la luce per illuminare il mondo perché si liberi dall'odio, dall'egoismo e dal rancore».
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