Teatrosophia Stagione 2024-2025
C’era
una volta il Teatro, un luogo incantato e magico dove nascono i sogni. Era un
angolino piccolo piccolo in una grande città, minuscolo e delizioso, che si
raggiungeva a piedi attraverso stradine strette lastricate di pietre.
E lì
nel palcoscenico delle idee, c’era un omino magro magro con i pantaloni bianchi
e la camicia color cielo.
Con
i suoi capelli riccioluti cortissimi e i suoi occhi vispi, si avvicinava al pubblico,
numeroso, seduto tra gli spalti e le stelle, una marea di braccia protese verso
di lui.
Le
luci brillavano negli occhi della gente che aspettava che si rompesse il suo
silenzio. E l’omino sospirò e disse così:
«Ci
sono sogni e sogni.
A
me piacciono i sogni con i piedi. Perché possono camminare.
E
perché possono permettersi di diventare cose. Poi, le cose, fanno la loro
strada.
E
le strade, per quelli come noi, non sempre sono lisce d'asfalto o dritte o ben
illuminate.
Ma,
in ogni caso, sono cose che rimangono aggrappate ai sogni.
Le
nostre, sono cose educate. Nel senso che sono proprio legate alla buona
educazione.
E
sono educate alla bellezza. Non si nutrono d'invidie né di vanto.
Sono
cose temerarie ma anche disincantate. Sono cose cocciute come muli.
E
sono fatica, tanta fatica. Ma quella fatica che è circostanza.
Ma
le nostre cose sono soprattutto viaggi. Anzi, per meglio dire, sono la cura del
viaggio.
Nel
viaggio puoi rasentare la perfezione. Poi le cose, si sa, decidono loro come,
dove e se approdare.
Ma
se hai fatto un buon viaggio, un viaggio onesto, senza risparmi e senza
lamenti, allora hai vinto.
Ed
è quel tipo di vittoria che ti premia veramente.
È quel
tipo di vittoria che ti rende migliore e che ti rimane addosso per sempre.
E allora io oggi, ora,
auguro a tutti voi buon viaggio. Qui. A Teatrosophia.
Quell’omino
si chiama Guido Lomoro ed è il Direttore di Teatrosophia e si è inventato un modo
molto originale per presentare la Stagione 2024-2025, un cartellone davvero
intrigante, così colmo di idee magiche che tutti sono stati attenti alla
presentazione applaudendo ad ogni numero della stagione.
Aiutato
dalle fatine Marta Iacopini, Maria Concetta Borgese, Ilenia
Costanza, Lorena Vetro, Alessandra di Tommaso, ha snocciolato
la sua ricetta teatrale, tra canti, balli, musica e tanto amore e fantasia.
E
ha regalato a tutti un libro segreto variopinto coi colori dei sogni.
Applausi a non finire dalle pareti immense, battimani provenienti da ogni galassia dello spazio.
Tutti insieme alle fatine azzurrine:
Appassionatamente
attaccati all’albero dei sogni, perché nessuno conosce come loro il potere dei
sogni.
C’è
chi sogna e i suoi sogni sono incubi angosciosi che si insinuano nell’inconscio
stimolando la paura della notte (METUS NOCTIS), c’è chi sono I FIGLI DEL POETA e chi si
intrattiene a riesumare lo spettro di ADELAIDE, MARCHESA LEOPARDI, forse colei che aveva
rovinato i sogni gioiosi del suo figlio poeta, oppure chi è perseguitata dalle
immagini di un uomo e di un pugnale in una notte di bufera, LUXURIAS,
c’è chi invece sogna di non fare un Natale tutto solo e cerca disperatamente
compagnia, IL NATALE DI HARRY, e c’è il sogno di un grande artista,
sul BIANCO delle tele, sul bianco del silenzio, sul bianco
di una solitudine infinita, c’è chi sogna una GIOVANNA DARK, Visionaria?
Eretica? Medium? Condottiera? Strega? Santa? E chi perfino sogna LE FAVOLETTE DI WITTGENSTEIN come se il
grande filosofo redivivo potesse immaginarsi in una nuova veste. E chi non la
finisce di sognare PIEDI NUDI E PAROLE CRUDE, chi invece vuole far
conoscere ai giovani il suo sogno di ieri, tra teatro e canzone, QUESTI MIEI PENSIERI,
per approdare ai sogni dei giovani di domani NEVISCHIO ancora
da sciogliere per potere avere una buona visione di ogni spettacolo. E non ho
nominato tutti i sogni perché alcuni sono segreti e non ve li voglio ancora
svelare, anche se ognuno di voi potrà leggerli sul cartellone.
Signori
lo spettacolo è finito, uscite nel mondo di fuori, dove non dimenticate mai il
vostro sogno!
Non
dimenticatevi di segnarvi le date, perché il Teatro vi aspetta!
Con i suoi costumi antichi!
Con i suoi palchi invisibili!Con i suoi specchi riflettenti!
Con i suoi tempi amplificati!Con i suoi fasti passati!Con
i suoi personaggi fuori dal Teatro!
Con il suo sguardo oltre la QUARTA PARETE.
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