Dichiarazione del Ministero delle Relazioni Estere
Cuba denuncia e rifiuta categoricamente entrambe le versioni di questo infame documento.
Come chiara espressione della condotta aggressiva e dei propositi egemonici di quel paese, il testo originale e la sua attuale riedizione prevedono una serie di misure volte a rafforzare ulteriormente l'assedio economico e a causare maggiori privazioni al popolo cubano, nel fallito tentativo di impossessarsi del paese e di governarne il destino, in conformità con quanto disposto dalla Legge Helms-Burton del 1996.
Già dal 2017 e al riparo del Memorandum allora emesso, il governo statunitense ha iniziato l'applicazione di misure di rafforzamento estremo del blocco economico che lo hanno portato a una dimensione qualitativamente più dannosa. Queste misure sono state mantenute per otto anni, incluso il periodo di governo di Joseph Biden, e spiegano in gran parte le attuali carenze e le grandi sfide che l'economia cubana deve affrontare per la sua ripresa, crescita e sviluppo.
Il Memorandum originale del 2017 è stato la piattaforma politica che ha promosso, tra le altre misure, il divieto quasi assoluto per gli americani di viaggiare a Cuba. È ciò che ha indotto la persecuzione delle forniture di carburante, l'ostacolo alle rimesse e le misure contro i governi di paesi terzi per aver usufruito dei servizi medici cubani per assistere le loro rispettive popolazioni.
È anche ciò che ha promosso le pressioni su entità commerciali e finanziarie di qualsiasi parte del mondo per impedire le loro relazioni con Cuba, ciò che favorisce le cause legali nei tribunali degli Stati Uniti contro gli investitori nel nostro paese, ciò che ha disposto la calunniosa inclusione dell'isola nella lista degli Stati presunti sponsor del terrorismo, con le sue nefaste conseguenze per l'economia nazionale.
La politica ostile così definita viola il Diritto Internazionale e numerose risoluzioni dell'ONU. Essa mira a fondare l'uso della coercizione economica come arma di aggressione contro un paese sovrano, con l'intento di spezzare la volontà politica dell'intera nazione e sottometterla alla dittatura egemonica degli Stati Uniti. Non è per caso o per volere che, dal 1992, l'Assemblea Generale dell'ONU chiede quasi all'unanimità che si ponga fine al blocco economico, commerciale e finanziario.
Per giustificare la loro azione, sia il Memorandum Presidenziale originale che quello ora modificato fanno riferimento a termini come democrazia, diritti umani, libertà religiosa e altri. Tutti concetti incompatibili con l'abusiva e trasgressiva condotta storica del governo statunitense. Si fa anche riferimento esplicito all'impegno a distruggere il socialismo e a convertire l'economia cubana al capitalismo.
I governanti e i politici degli Stati Uniti hanno la sfrontatezza di dichiarare che agiscono così per il bene del popolo cubano.
Le sfide che Cuba affronta sono grandi e impegnative, soprattutto a causa dell'impegno statunitense a distruggere il progetto nazionale che noi cubani abbiamo costruito in pieno esercizio dei nostri diritti sovrani, tra cui quello dell'autodeterminazione.
Al governo statunitense non importa che Cuba sia un paese pacifico, stabile, solidale e con relazioni amichevoli con praticamente il mondo intero. La politica che applica risponde agli interessi ristretti di una cricca anti-cubana e corrotta che ha fatto dell'aggressione al vicino un modo di vivere e un affare molto redditizio.
L'Avana, 1 luglio 2025.
(Cubaminrex)
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