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Roma, Roma, Italy
Scrittrice di romanzi, racconti, fiabe, favole e storie per l'infanzia. Autrice del romanzo "Donne allo specchio" Mef Firenze, della raccolta di Fiabe "Storie di Magia" Happy Art Edizioni Milano, del volume LegenΔe di Piante - Nostra Protezione ed equilibrio in terra (una raccolta di 12 leggende sulle piante ambientate nei dodici mesi dell’anno) pubblicato a puntate nel 2014 su Wall Street International Magazine.Nel giugno 2017 ha pubblicato per la Collana I Cortili della Casa Editrice dei Merangoli, il Saggio Ingegneria Elevato n - Ingegneria del Futuro o Futuro dell’Ingegneria?, scritto a quattro mani con suo fratello Maurizio Boi, con 150 Immagini Colore/BN del fotografo Sergio Pessolano.

mercoledì 21 dicembre 2016

Il Coro Parpignol di Tanaquilla Leonardis nella Chiesa di San Policarpo

Concerto del coro parpignol ed ensamble parpignol
nella chiesa di san policarpo

Martedi 20 dicembre alle ore 21,00 presso la chiesa di San Policarpo, l’architettura simbolo del quartiere Appio Claudio, uno degli esempi di arte sacra più significativi realizzati a Roma negli anni Sessanta a cura del noto ingegnere-architetto romano Giuseppe Nicolosi (1901-1981), il Coro Parpignol ed Ensamble Parpignol guidato dal Maestro Tanaquilla Leonardis ha concluso i suoi impegni natalizi con un grande concerto dal vivo "Trecento bambini cantano il Natale!".


La chiesa era gremita e lo spettacolo è stato veramente avvincente.
La prima parte del Concerto è stata un saggio del vasto e ricco Repertorio del Coro Parpignol che si è esibito tra gli applausi dei presenti in una serie di brani molto coinvolgenti: Oh Holy Night (tradizionale); Halleluyah (L. Cohen); I Say A Little Prayer For You, (D.Bacharach); Carol o the bells (tradizionale); Prince Alì (A. Menken); One day more (da Les Miserables di C.M. Schonberg); Pueri Concirite (J.R. von Herbeck); Hail Holy Queen (da Sister Act); Corale della nona Sinfonia (L.V. Beethoven). 


Nella seconda parte del Concerto, la Leonardis, aiutata per il servizio d'ordine da alcune maestre della Scuola Primaria I.C. Parco degli Acquedotti (Classi III A, III B, III C, III D, II A, II B, II C, II D, II E) ha unito al Parpignol circa 250 bambini. La chiesa è diventata un tripudio di rosso e di campanellini. I bambini hanno cantato con la gioia nel cuore innalzando il loro canto verso la splendida copertura a forma di stella. 


I brani della seconda parte si prestavano ancor più alla spontaneità di quelle voci bianche: Santa Claus is coming to town (tradizionale); Hak the herald (tradizionale); Gloria in excelsia Deo (tradizionale); Il principe d'Egitto (H. Zimmer); Silent Night (tradizionale); Jesus, what a wonderful Child (tradizionale); Joyfull, joyfull (da Sister Act).
La Preside della Scuola, presente al Concerto, ha ringraziato i suoi bambini con molta soddisfazione congratulandosi con le maestre e con la Leonardis per essere riuscite ad insegnare in soli due mesi un repertorio assai difficile e in varie lingue. 
I ragazzi del Parpignol sono stati impeccabili, abituati all'armonia e all'ordine dal loro Maestro.
Ricordiamo che il Maestro Leonardis è stato appena premiato dal coreografo Enzo Carbone dopo il concerto “I profumi del Natale”, organizzato dallo stesso Carbone (svoltosi nella Chiesa di Sant’Andrea delle Fratte lo scorso 16 dicembre), oltre che  con un attestato consegnato anche agli altri cori presenti alla manifestazione (Corale Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, direttore: don Angelo Auletta; Coro della Missione di Roma, “I Mormoni, direttore: Carolyn Thacker; Coro VoxArt, “PIMS” direttore: Andrea Rossi; Orchestra Pueri Synphonici, direttore: Lorenzo Lupi), anche con una targa d’oro vinta dal Parpignol nella categoria F (Musica moderna) al XXIV Festival Internazionale Chorus Inside Advent (concorso internazionale per cori e vocalist), la cui finale si è tenuta dal 2 al 4 dicembre presso la Sala Accademica del Pontificio Istituto di Musica Sacra in Roma.


·         Il Maestro Leonardis ha concluso a San Policarpo la sua tournée natalizia del Festival dell’Avvento - International Choir Festival  organizzato dalla Libera Accademia di Roma e dall'Università Popolare dello Sport nelle Piazze e nelle chiese di Roma.
·      Il Coro Parpignol ed Ensamble Parignol si sono esibiti, infatti, con grande afflusso di pubblico, il giorno 10 Dicembre alle ore 18,00 alla Galleria Alberto Sordi, preceduti dalla Schola Cantorum della Libera Accademia di Roma, diretta dal M° Giovanni Gava e alle ore 20,30 presso la Chiesa di San Lorenzo in Lucina.
·         Il giorno 17 Dicembre scorso, sempre nell’ambito del Festival, il coro Parpignol ha cantato con successo alle 17,30 nella Piazza di San Lorenzo in Lucina e alle 20,30 nella Chiesa di San Lorenzo in Lucina.
·        
Lo scorso 20 novembre il Coro Parpignol è stato semifinalista nazionale per la categoria Gruppi Vocali alla manifestazione tenutasi al jailbreak live club per il Tour Music Fest il più grande contest europeo per artisti e band emergenti, qualificandosi al secondo posto e perdendo per un solo punto la possibilità di esibirsi nella storica cornice del Piper Club di Roma.
Il concerto a San Policarpo ha coronato, quindi, questo splendido percorso grazie al parroco Don Alessandro che ha organizzato la manifestazione connessa stavolta anche con il mondo della scuola.
Il programma che Tanaquilla ha proposto spazia dai repertori della musica sacra a quelli della musica moderna, dai canti natalizi in tutte le lingue ai brani tratti dal Musical Sister Act fino alla colonna sonora de Il Principe d’Egitto.


Lo spettacolo è stato assicurato oltre che dall'entusiasmo dei bambini, dal susseguirsi dei numerosi solisti che si sono alternati dall’Alleluja di Cohen ai pezzi del Musical Les Miserables e dall’appassionata direzione del Maestro Leonardis.
Il coro è stato accompagnato dal Maestro Ippolito Pingitore, da Jacopo Recricca e Claudia Scarani.

Martedi 20 Dicembre ore 21,00
Chiesa San Policarpo
Via Lemonia 256





domenica 11 dicembre 2016

I capolavori coloratissimi di De Romanis

http://www.italianotizie24.it/i-dipinti-di-agostino-de-romanis-in-mostr-a-roma/


ARTE



I dipinti di Agostino De Romanis in mostra a Roma




Roma, nella chiesa di Santa Maria dell’orto la mostra sui dipinti di Agostino De Romanis curata da Roberto Luciani: in tre sezioni il chiostro, l’artista e le opere.

A Roma in mostra i dipinti di De Romanis

Il 20 novembre scorso è stata inaugurata la mostra dell’artista Agostino De Romanispresso la Chiesa di Santa Maria dell’Orto a Roma, presenti l’autore, il curatore, l’editore e altre personalità del mondo della cultura, dell’arte e dello spettacolo.
Il curatore Roberto Luciani, critico e storico dell’arte, ha fatto collocare tra gli affreschi dell’oratorio le variopinte tele dell’artista per aprire un dialogo «con artisti di altre epoche affinché arte, storia e cultura oltrepassino quel limitante vincolo di datazione, di linguaggio, di correnti pittoriche e di momenti storici differenti».
Come evidenzia l’elegante catalogo De Romanis a Santa Maria dell’Orto (Dei Merangoli Editrice 2016) il percorso è suddiviso in tre sezioni.
La prima sessione, relativa alla chiesa e all’Arciconfraternita che la custodisce, è intitolata, appunto, Orientare lo sguardo: del visitatore e naturalmente «del lettore attraverso la storia delle vicende che hanno interessato la fabbrica horticiana, perché, appena varcata la soglia della chiesa, si resta ammaliati da opere d’arte e di architettura di grande valore e di notevole impatto scenico».
La seconda sessione, intitolata Antologia dell’Artista, è invece dedicata all’artista, al suo intricato percorso creativo. Agostino De Romanis è un anziano-giovane uomo: un Eterno Bambino e un Uomo Cosmico, un poeta e un visionario. Ogni sua tela sottende riflessioni profonde sull’uomo, sul mondo, sul senso del Tutto.
Il pittore ama vagare tra le stelle e le galassie e riempire la sua vita dei misteri racchiusi nei buchi neri. Egli sente ogni vibrazione della Terra, percepisce il crescere della Risonanza di Schumann, la variazione del campo elettromagnetico terrestre, è uno scienziato di queste onde che raffigura nei suoi quadri, denudando egli stesso il mistero divino della creazione.
È un artista che ascolta perché è abituato al silenzio dei paesaggi balinensi: è lì che ha incontrato il silenzio divino, nelle atmosfere sulfuree e fiabesche, nei volti umani antichi, nelle vesti variopinte, nei suoni muti del tempo.
La sua opera ci propone anche delle sequenze numeriche che appaiono improvvisamente nei quadri. Ricordiamo la sua mostra del 2012, curata sempre da Luciani, al Centro Culturale Elsa Morante per il Comune di Roma Capitale, intitolata All’origine delle cose, in cui il Maestro ha esposto opere raffiguranti simbolicamente Numeri.
Agostino conosce, infatti, l’Aritmosofia, e crede che tutto sia sostenuto dai numeri e l’uomo possa trovare in essi le sue risposte, anche i misteri più celati di Dio. In questa sua convinzione si collega al pensiero del russo Grigori Grabovoi che con le sue sequenze numeriche ci spiega che «siamo noi i creatori e piloti del nostro destino».
La terza sezione, intitolata Opere esposte, è dedicata alle 32 tele esposte; è presente anche l’opera dal titolo Facciata della chiesa di Santa Maria dell’Orto, realizzata dal Maestro proprio per questo evento e che sarà donata all’Arciconfraternita al termine dell’esposizione.
Agostino De Romanis è uno degli artisti romani contemporanei di spicco, presente nella Collezione delle Opere d’Arte contemporanea della Farnesina, riconosciuto in Indonesia come colui che «ha saputo cogliere l’essenza, la poesia dei colori e delle atmosfere di quello straordinario luogo», come emerge dalla mostra Rediscovering Indonesiacurata da Vittorio Sgarbi e inaugurata dal Presidente della Repubblica di BaliSgarbi nel 2012 ha curato anche la sua mostra Il pensiero dipinto, la forza mistica del mondo orientale alla Camera dei Deputati.
Per sintetizzare con una frase la complessità dell’opera del Maestro, Luciani afferma:
Nelle opere esposte il divino e l’umano si toccano e il tempo e il senza tempo sono in dialogo sereno, esprimendo la ricerca di quello che c’è oltre ciò che si può toccare…

Mostra: Chiesa Santa Maria dell’Orto, Via Anicia 10 – Roma
Periodo: Dal 20 novembre al 4 dicembre 2016, eventuale proroga per tutte le Festività Natalizie
Orari: dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 16.30 alle 19,00.
Per Info: Dei Merangoli Editrice Tel. 06.5809839 – Fax 06.5809839 Email: info@deimerangoli.it

Arriva R1, il primo robot domestico tutto italiano



HI TECH

Arriva R1, il primo robot domestico tutto italiano


Arriverà nel 2018 nelle nostre case il robot domestico R1, l’umanoide ideato dal team di Giorgio Metta all’Istituto italiano di tecnologia. Costerà 3 mila euro.

E’ nato il robot domestico R1

È nato il robot domestico R1, “your personal humanoid”. Tra un anno e mezzo circa potrà arrivare nelle nostre case al prezzo di un televisore al plasma (circa 3 mila euro). L’ideazione e la creazione di questo simpatico “tuttofare con rotelle”, è di Giorgio Mettavicedirettore scientifico dell’Istituto italiano di Tecnologia (Iit), dalla cui creatività era già nato il cucciolo di Robot iCub.
Grazie agli studi effettuati proprio su iCubR1 è stato costruito con il preciso intento di rivolgersi a un mercato più ampio, adottando alcuni accorgimenti per abbattere il prezzo e renderlo accessibile a tutti.
Il personal humanoid R1 e il suo ideatore Giorgio Metta (ph. Iit)
Il personal humanoid R1 e il suo ideatore Giorgio Metta (ph. Iit).
L’equipe di Metta, composta da 22 scienziati e tecnici italiani, ha posto l’attenzione su alcuni dettagli che conferiscono all’umanoide caratteristiche più umane, grazie alle quali può configurarsi come una sorta di maggiordomo, un assistente per gli anziani o un infermiere virtuale per la gestione delle cartelle cliniche dei pazienti.
La sua principale peculiarità, già sperimentata con iCub, consiste nell’abilità nella presa. Le mani di R1 sono state semplificate rispetto a quelle di iCub per consentire una maggiore robustezza e per abbassarne i costi.
Le braccia si possono poi allungare di 13 cm così come il busto snodabile che si può estendere di 20 cm (da 1,25 a 1,45 m).
Il suo corpo bianco e slanciato pesa 50 Kg ed è stato studiato da un gruppo di psicologi per avere un buon impatto con gli umani. Si muove grazie a ventotto motori che gli consentono i vari movimenti e si sposta con due grandi ruote che lo rendono stabile.
È costituito da materiali plastici e da fibra di carbonio e ha il volto realizzato con uno schermo a Led. All’interno di questo schermo sono situati i sensori per la visione, responsabili dell’equilibrio e della creazione e percezione del suono.
Una scheda wireless gli consente il collegamento alla rete internet, grazie al quale può aggiornare il suo software.
All’inizio dovranno essere inseriti i dati della planimetria del luogo, dell’ubicazione degli oggetti, ma presto R1 sarà in grado di orientarsi da solo riconoscendo ambienti, volti e voci.
R1 “your personal humanoid” si abituerà a stare con noi registrando ogni evento e diventerà la nostra agenda digitale, la nostra memoria storica.
Secondo gli studi di Giorgio Metta, nell’imminente futuro, a causa dell’invecchiamento della popolazione, mancherà la forza lavoro per realizzare le attività quotidiane e questo compito potrà essere affidato a degli ipotetici assistenti robotizzati.
Il corpo di R1, infatti, è «ricoperto di una pelle artificiale, in modo da comunicare anche attraverso il senso del tatto, toccandolo, sfiorandolo, picchiettando sulla sua spalla, proprio come si fa tra esseri umani», afferma lo scienziato.
R1 Your Personal Humanoid è in grado di prendere decisioni e risolvere problemi, grazie al sistema di Intelligenza artificiale e “cognitive computing” d’avanguardia con cui è equipaggiato.
Avrà bisogno di una costante manutenzione meccanica, eseguita da «un concessionario del robot che faccia un servizio di post-vendita». Attualmente Giorgio Metta sta lavorando «a materiali intelligenti, come quelli basati su grafene, polimeri biodegradabili, sensori sofisticati, batterie più efficienti».
Questo maggiordomo a rotelle dovrà, infatti, lavorare 16 ore al giorno:
Bisogna puntare a un’affidabilità e a una robustezza paragonabili a quelle di un aeroplano. Tutto a prova di usura.
Una bella sfida per il nostro scienziato cagliaritano, classe 1970, ma lui la vincerà di certo: è aperto, cosmopolita, ama viaggiare, confrontarsi con gli scienziati di tutto il mondo, gli piace studiare incessantemente i suoi robot, fino a farli crescere e imparare come fossero figli suoi e di questa Epoca Esponenziale che ha sposato con convinzione.