Dal 29 giugno al 4 agosto prossimo si terrà a Latina la Seconda Edizione della rassegna “Come il vento nel mare”, un Festival delle narrazioni e di Cultura politica organizzato nella suggestiva terrazza dell’Hotel Miramare. Dopo il successo delle cinque serate dell’anno scorso, quest’anno la manifestazione ha allargato i suoi orizzonti. Ed è il mare, con i suoi tramonti d’eccezionale bellezza, le sue brume mattutine annebbiate nel risveglio, la sua carezza notturna che ci coccola con i suoi mormorii, che farà da sfondo al Festival svelando a noi tutti il mistero della conoscenza.
L’Agro Pontino è, infatti, il luogo della sapienza, dove il mare tutto conduce e tutto cancella - ‘Πόντος’ in greco significa proprio mare -, con quell’onda perfetta che si staglia sulle ampie spiagge offrendo al viaggiatore curioso la sua incantevole costa, ma anche la pianura interna ricca di canali, gli angoli di foresta ancora selvaggi, le file di pini eleganti e di eucalipti dalle foglie piangenti.
E lo sanno bene Andrea Alicandro - giornalista, ideatore del Festival -, Massimiliano Coccia - giornalista di Radio Radicale, Direttore Artistico del Festival -, Giovanna Cunetta – Marketing Manager dell’Hotel e cuore dell’impegno organizzativo della manifestazione - e soprattutto l’imprenditore Vito Miceli – proprietario dell’Hotel - che ha rischiato investendo su questa scommessa.
Nel territorio di Latina, le strade romane lastricate di storia si affacciano sulla campagna assolata, intersecano i corsi d’acqua e corrono tra le paludi abitate dal cavaliere d'Italia, dal cigno rosso, dalla starnazza e dagli aironi, tra rettili e anfibi, passando nelle selve inestricabili di querce da sughero, lecci e pini, in mezzo a cinghiali, volpi e cervi, si snodano in un territorio fertile di vigneti e oliveti, fiorente di allevamenti di bufale per la produzione di carne e latte con annessi caseifici.
Chi conosce le potenzialità dell’Agro Pontino, dei numerosi ospiti che giungono dall’Urbe, invece che condurre il solito business marino per vacanzieri da bombardare con musiche da spiaggia, ha creato per i veri viaggiatori un ponte tra politica, cultura e aggregazione.
Il tema portante di questa seconda edizione 2018 è infatti l’Europa, “La nostra Madre Europa” come nucleo politico, sociale, economico ed artistico, forse anche per ricondurre la memoria alle parole del grande Goethe: «Le Paludi Pontine sono l'angolo più selvaggio e affascinante d'Europa».
E in questo grazioso anfratto che si affaccia sulla spiaggia di Capo Portiere, sono previste venti serate che vedranno protagonisti scrittori e musicisti, comici e politici, registi e giornalisti, cantanti e intellettuali, dal cabarettista fiorentino Paolo Hendel, al Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani.
Si parlerà di criminalità organizzata e di antimafia con Federica Angeli, giornalista nota per le sue inchieste sulla mafia romana che, in seguito alle minacce ricevute, vive sotto scorta dal 17 luglio 2013; sarà presentato il libro “Troppi Diritti” (Mondadori) del giornalista Alessandro Barbano, ex Direttore del Quotidiano “Il Mattino”, secondo il quale le troppe libertà concesse ai cittadini italiani hanno fatto perdere il valore del merito facendo precipitare l’Italia in un degrado culturale e politico senza doveri; si svolgerà un incontro sull’ultima opera sul Mito degli Argonauti della grecista Andrea Marcolongo “La Misura Eroica” (Mondadori), che tratta il tema attualissimo ma anche universale del coraggio necessario all’uomo e alla donna per effettuare il delicato passaggio dall’adolescenza all'età adulta attraverso il viaggio e l'amore; il filosofo Vittorio V. Alberti, officiale per la Santa Sede per il Dicastero per lo Sviluppo Integrale della Persona, presenterà il suo libro “Pane Sporco” (Rizzoli), una denuncia appassionata sulla corruzione e la mafia che propone di combattere con la Cultura; è previsto un incontro con Gabriele Del Grande, un giovane blogger e regista lucchese che, nel 2006 ha fondato l'osservatorio “Fortress Europe” e messo online il blog ad esso correlato – che elenca tutti i singoli eventi di morti o naufragi censiti dai mezzi di informazione in Europa e nel Maghreb a partire dal 1988 -, che presenterà il libro “Dawla” (Mondadori), la storia dello Stato Islamico raccontata dai suoi disertori; Claudio Pallottini presenterà il suo libro “Fair Play” (Marsilio), la storia del riscatto e del successo di un bambino abbandonato che rincorre la felicità attraverso il pallone; sarà dedicato uno spazio anche al libro “Ingegneria elevato n” (dei Merangoli Editrice) della sottoscritta scritto insieme a Maurizio Boi, Vice Presidente dell’OICE, con un intervento di Daniele Pasquini, Presidente del Centro Sportivo Italiano Roma, sulla metafora del gioco di squadra necessario per creare opere utili e delle letture da parte dell’attore algherese Alessandro Pala Griesche. E non mancheranno altre sorprese di cui gli organizzatori ancora non hanno voluto svelare i dettagli.
Sono sempre stata persuasa che incontri ed eventi non avvengano per caso e sono sempre più convinta che basta la volontà ferrea di qualcuno che porta avanti un progetto con passione, per coinvolgere altri nel progetto dandogli nuova energia. Ed è quello che è avvenuto per questo Festival, iniziato quasi in sordina l’anno scorso e che oggi ha trascinato molti altri imprenditori e sponsor meritandosi il Patrocinio del Comune di Latina e della Provincia di Latina.
Chi smuove le acque nel mare della Cultura porta sempre un vento di cambiamento, riesce a mutare la rotta delle imbarcazioni alla deriva, a far spegnere loro i motori dell’abitudine, per ammainare le vele delle possibilità verso una nuova direzione imprevista, abbandonandosi al piacere della navigazione, con le vele spiegate verso nuove isole, nuovi mari e tesori nascosti ancora da scoprire.
Secondo Marcello Fumagalli, infatti, «Nel complesso sistema cosmico e delle relazioni tra Macrocosmo e Microcosmo il luogo dove risiede il vento è il petto dell’Uomo che racchiude in sé, in intima miscela, tutte le proprietà alchemiche delle cose» ed è quindi il cuore che muove le energie di ogni uomo trasformando i suoi pensieri in realtà.
Sono stata sferzata dal vento fin da piccola, conosco bene il suo potere di spazzar via le vecchie scorie per aprire altre opportunità, per esplorare spazi sconosciuti, come l’acqua che si infrange incessantemente sulla battigia disegnando nuovi profili della costa e che scava sugli scogli per scolpire imprevedibili sculture. Si comincia il prossimo 29 giugno con l’esibizione del Conservatorio di Latina diretto da Mauro Zazzarini che eseguirà le musiche di Charlie Parker, il sassofonista e compositore statunitense di jazz che per la sua padronanza della tecnica sassofonistica era noto con il soprannome di “Bird”.
Nei giorni successivi si effettuerà la proiezione del cortometraggio “L’appello” del regista di Anzio Valerio Cicco, vincitore del Giffoni Film Festival, dedicato alla memoria di Giovanni Falcone ma anche agli uomini delle scorte deceduti con lui.
Sono previsti anche i concerti del giovanissimo compositore e pianista italo-turco Francesco Taskayali e del trombettista jazz Francesco Fratini che si esibirà con il suo quartetto “Francesco Fratini Quartet “composto, oltre che da lui stesso, da Domenico Sanna, Luca Fattorini e Matteo Bultrini, “un’espressione della civiltà urbana che fa da scenografia alle nostre quotidianità”.
Nella serata conclusiva del Festival è prevista l’assegnazione di una serie di riconoscimenti, tra i quali il premio Enea. Non ci sarà una Giuria di esperti per assegnare i Premi, ma saranno gli stessi spettatori che parteciperanno alla scelta come in una grande piazza dove democraticamente ognuno può prendere la parola ed esprimere la sua valutazione. Lo spettatore non dovrà solo ascoltare, ma dovrà partecipare e condividere le scelte contribuendo con il suo soffio “Come il vento nel mare”.