La Medicina, oggi, si sta aprendo alla conoscenza di altre discipline, ma soprattutto comincia a considerare che malattia e guarigione non sono legate solo alla struttura di un individuo, ma anche al suo vissuto emozionale. Sappiamo, infatti, che ogni emozione - dal latino emovère (ex = fuori + movere = muovere) letteralmente smuovere, in senso lato agitare - è registrata nel corpo fisico. E che un'emozione, quindi, non è altro che un'agitazione dell'animo...
Non è così semplice, però, cogliere quali emozioni ci segnano l’esistenza e quali creano dei blocchi tali da farci ammalare. C’è chi ha provato a spiegarlo ai bambini attraverso un cartone animato: Inside Out. L’idea di Pete Docter è incentrata sul comportamento della mente di Riley, un’undicenne del Minnesota, costantemente guidata da cinque emozioni: Gioia, Paura, Disgusto, Rabbia e Tristezza. Ogniqualvolta si manifestano in lei queste emozioni, il quartier generale dov’esse operano, crea un ricordo da archiviare dentro una sfera colorata. Nel 2017, il film di Tony Leondis, Emoji – Accendi le emozioni, racconta le avventure di Gene, una faccina condannata a esprimere perplessità e disincanto attraverso l’espressione ‘bah’, nella città virtuale di Messaggiopoli. Gene, al contrario degli altri ‘emoticon’, desidera manifestare anche altre espressioni, ma la programmazione familiare glielo impedisce come capita a tutti noi quando siamo imprigionati in una ‘maschera’. ‘Smile’, la prima faccina creata nel mondo virtuale, al termine del film, infatti, indossa l'apparecchio per i denti e gioca a carte con le ‘emoji’ inutilizzate che vivono nello ‘scantinato’.
E così, anche nello ‘scantinato’ dei nostri corpi, dove sono archiviati tutti i ricordi, ci sono una moltitudine di emozioni inutilizzate, dimenticate, celate nel profondo. Tra i professionisti che cercano di scovare queste cartelle nascoste nell’inconscio, abbiamo i Kinesiologi. La Kinesiologia, infatti, dal greco kínesis, movimento, e lógos, studio, è una terapia naturale che identifica le cause profonde dei disagi delle persone, nonché la loro risoluzione. Questo avviene mediante il ‘Test Muscolare Kinesiologico’ che monitora la risposta agli stimoli pressori praticati su muscoli specifici, evidenziando come i muscoli svolgano, oltre al loro ruolo abituale, anche quello di messaggeri rispetto ai nostri segreti. In particolare nella miofibrilla, il modulo filamentoso costitutivo della muscolatura striata, avviene la contrazione muscolare. Qualsiasi avvenimento, quindi, che determina uno stato di tensione e stress, viene registrato nel sistema fasciale che avvolge il muscolo raggiungendo quelle invisibili fibre per diffondersi, poi, in tutto l’organismo. Il sistema scheletrico memorizza tutto, dunque, e ogni disarmonia viene rivelata dalla debolezza di muscoli specifici.
Il Kinesiologo Alberto Cardillo - relatore al Convegno Tra Scienza e Coscienza di Trapani organizzato da Alessandra Burgarella, afferma, infatti, che «La mente mente, mentre il corpo non mente», perché è in diretto contatto con l’inconscio e incessantemente lo svela. Cardillo ha dedicato la gioventù a Il Capitale di Marx e agli anni ruggenti della politica, ma improvvisamente, come la faccina Gene, ha sentito l’esigenza di esprimere una maggiore gamma di emozioni aiutando la gente a frugare nelle zone oscure della cantina dei ricordi. Attualmente si dedica alla Kinesiologia applicata alla Medicina approfondita seguendo il Maestro Ruggero Dujany, padre della Kinesiologia Applicata in Italia.
Ci spieghi l’essenza di questa disciplina?
Si tratta di un metodo diagnostico e terapeutico che prende in esame tre livelli dello stato di salute del paziente: 1) fisico/strutturale; 2) mentale/emotivo; 3) biochimico/nutrizionale, indagando, attraverso la forza muscolare, sulla salute di un organo o di un viscere, sull’equilibrio energetico e psicoemozionale della persona con metodo olistico.
Come si può comprendere tutto attraverso l’indagine su una parte?
Sperimentalmente è stato verificato che testando 14 muscoli indicatori si rileva la salute dei visceri di un individuo. E lo si fa chiedendo al paziente di ‘spingere’ o ‘opporre resistenza’ all’atto del terapeuta che applica una leggera forza in una direzione ben precisa. Il muscolo preso in considerazione risponde con forza o debolezza alle domande del kinesiologo come se fosse direttamente connesso all’inconscio del paziente: diviene un collegamento del suo corpo con l’archivio interiore che tutto sa e registra del suo equilibro, delle disarmonie, dello stato di salute specifico e complessivo. Si esplora, al pari di una ipnosi analogica benemegliana, non solo il sintomo, ma l’origine del disequilibrio, la sua natura primaria - connessa con l’organo analizzato -, ovvero secondaria - collegata cioè a un altro organo o viscere-, fino a comprendere se scaturisce da un blocco emotivo o traumatico, se opera a livello funzionale oppure organico.
Tutti dovremmo cogliere i segnali inviatici dal corpo, ogni dolore e disfunzione, prima che la sofferenza divenga organica, ma i ritmi frenetici dell’esistenza moderna ci hanno fatto smarrire la capacità di percepire il disagio e l’abilità di intuire le indicazioni dell’inconscio per indirizzarci verso la guarigione. In realtà ogni emozione, soprattutto se intensa, genera alterazioni somatiche diffuse nell’organismo: muta espressione al viso, varia la tensione muscolare, agisce sul sistema vegetativo, sulle ghiandole endocrine, favorisce o inibisce la secrezione di adrenalina, determina l'accelerazione del battito cardiaco e agisce sui nostri visceri. Un’emozione è una catena complessa di eventi racchiusa tra manifestazione dello stimolo che l’ha scatenata (Ingresso) e attuazione del comportamento generato in sua risposta (Uscita).
Come afferma la psicologa Maria Burgarella «Le emozioni sono come un sesto senso della Coscienza, sempre consapevole dello stato interno. Solo noi stessi possiamo riconoscere le emozioni che coordinano mente e corpo organizzando percezione, pensiero, memoria, fisiologia, interazioni sociali e comportamenti».
Lo psicologo Robert Plutchik ha individuato otto emozioni fondamentali o primarie (Approvazione, Sorpresa, Paura, Dispiacere, Disgusto, Aspettativa, Rabbia, Gioia) che, combinate tra loro, spiegano la maggior parte delle emozioni. Eppure ogni individuo è diverso e, anche se esiste un codice comune connesso con l’inconscio collettivo, le risposte del corpo a stimoli ed emozioni, sono uniche e irripetibili. C’è chi si è inventata l’Omeopatia Verbale, come la dottoressa Gabriella Mereu, per svelare che la malattia va curata, come avviene con i farmaci omeopatici, con un linguaggio che prende in giro la malattia stessa, il ‘pazientese’, con espressioni simili a quelle che usa il paziente per descrivere il suo sintomo, e poi ci sono tanti altri metodi, ognuno dei quali raggiunge sempre, o quasi sempre, il suo scopo. Il kinesiologo, per esempio, opera secondo sperimentazioni e conoscenze millenarie connesse ai Meridiani Energetici studiati dalla Medicina Tradizionale Cinese. Alberto Cardillo, infatti, è naturopata e operatore olistico e, una volta individuato il problema, utilizza un metodo di cura adeguato attraverso la Medicina integrata, adiuvato, se necessario, anche da équipe di medici.
Come contribuiscono le nuove scoperte delle neuroscienze a individuare la cura?
Secondo le neuroscienze (l’insieme degli studi scientificamente condotti sul sistema nervoso includenti conoscenze di campi quali matematica, fisica, chimica e statistica, oppure di ambiti come scienze cognitive, informatica, psicologia, linguistica, ingegneria e filosofia), il cervello è suddiviso in 4 livelli filogenetici: il 1°, quello rettiliano, sovrintende alla nostra sopravvivenza, cioè consente la respirazione ed è responsabile delle funzioni automatiche; il 2°, quello limbico, dove sono situati amigdala e ipotalamo - la ghiandola endocrina più importante del nostro organismo, centrale biochimica del nostro cervello -, media le emozioni e trasmette il messaggio all’ipofisi che poi produce gli ormoni; il 3° è costituito dalla corteccia frontale della pianificazione e da quella prefrontale - una sorta di creativo artista - sede dell’Amore. Infine, esiste un 4° livello, un altro cervello, quello del cuore - il primo organo che si forma alla nascita – che conta oltre 40.000 cellule neuronali. Esso si connette al cervello attraverso un campo elettromagnetico 5.000 volte più potente di quello del cervello stesso. Questa varietà di elementi consente lo studio di ogni organo in modo complessivo, attraverso collegamenti olistici con tutto il corpo.
Quando esegui il tuo test, vai sempre a verificare il funzionamento di quello che possiamo definire ‘il cervello addominale’, perché?
Sappiamo che patologie di carattere infiammatorio legate al “cervello addominale” si ripercuotono sulla colonna vertebrale e sul sistema scheletrico. Capita spesso di individuare quella nota come Sindrome della Valvola Ileocecale che risente dello stato infiammatorio del colon. L’infiammazione causa un disequilibrio alla contrazione muscolare, che, se permane nel tempo, determina l’acidificazione dei tessuti. Il kinesiologo individua così lo scompenso, ne verifica la natura, strutturale, psicoemozionale o biochimica, comprende da quale parte del corpo, organo, viscere, ghiandola, proviene il malessere e cerca di rimuoverne la causa attraverso la Medicina Tradizionale Cinese, la Naturopatia e ogni altra forma di medicina complementare, nonché attraverso la Medicina stessa, quando la malattia è ormai divenuta organica.
Qual è la potenzialità essenziale della Kinesiologia Applicata?
Il fatto che consente di interrogare il corpo attraverso la forza muscolare e il sistema nervoso e di comprendere come rimuovere le disarmonie, ricreando il giusto asse fra cervello-testa, cervello-cuore e cervello-addominale. Il kinesiologo, in realtà, non fa altro che aiutare il paziente a ristabilire l’armonia musicale che dovrebbe caratterizzare il lavoro globale di ogni particella del suo organismo, di ogni organo, di ogni cellula, contribuendo a ripristinare quel Medico Interiore capace di orchestrare tutti i suoni in quella partitura divina che proviene dalla sua anima. E l’Amore è sempre lo strumento che ci spinge in questa precisa direzione.
Per portare l’individuo alla guarigione, dunque, è necessario scardinare i concetti di spazio e tempo come afferma Alberto Lori: «Spazio e tempo sono condizioni mentali. Sono coordinate del pensiero. Se invece c’è Amore lo spazio scompare, il tempo non esiste». Quello che compie il kinesiologo, in realtà, non è descrivibile a parole: durante la seduta, la coscienza si allarga e oltrepassa la logica tradizionale. Accade di precipitare nella dimensione del tempo di sogno, dove lo spazio diventa infinito e si acuisce ogni percezione. Si crea un’atmosfera eterea che apre il cuore e il terapeuta sembra che legga oltre, quasi che fosse capace di vedere anche il piano astrale. È davvero un mistero!