La vita eterna, la conquista dell’Immortalità è stata fin dai tempi antichi una tensione che ha caratterizzato l’essere umano. La troviamo nell’antenato di Noè, Enoch, personaggio antidiluviano della Bibbia, capace di generare Matusalemme. E poi nel mondo Egizio, attraverso Thot, dio delle lettere, dei numeri e della geometria. Infine nell’Ermete Trismegisto greco, dio del ‘logos’ e della comunicazione, il cui nome significa, appunto «Ermete, il “grandissimo" per tre volte (tris-megisto)». Bevendo una sola goccia dell’Elisir di lunga vita essi sarebbero divenuti immortali.
Da sempre l’uomo, quindi, è alla ricerca di questa pozione magica. È giunto fino a compiere gli atti più insensati, celebrando sacrifici umani, riti cruenti e selvaggi, pur di illudersi che la tanto ambita immortalità fosse alla sua portata. E non tralasciava di preparare pozioni magiche di tutti i tipi per garantirsi la vita eterna. In realtà ci prova ancora oggi cercando “soluzioni” per rimanere giovane attraverso interventi di chirurgia estetica, creme miracolose e numerosi altri trattamenti di varia provenienza. E lo fa sia in campo scientifico, sia attraverso le medicine alternative, ma spesso affidandosi a metodi che necessiterebbero di opportuni approfondimenti.
Un dato è certo, comunque, che la vita media delle persone, negli ultimi secoli si è davvero allungata. Cionondimeno, ci troviamo a confrontarci con malattie oncologiche sempre più diffuse e invasive, che aggrediscono tutti gli strati della società. Se ripercorriamo gli scritti degli ultimi secoli, del resto, troviamo riferimenti biblici antecedenti al diluvio universale in cui si citano casi di uomini vissuti addirittura 900 anni, come il Patriarca Noè e lo stesso Matusalemme (vissuto 969 anni). Sempre nella Bibbia, troviamo notizie anche di altri uomini che vissero dai 300 ai 700 anni.
Alcuni sostengono che i dati biblici siano veri, ma unicamente perché si computava il tempo in modo diverso dal nostro; altri li definiscono pura leggenda. Noi siamo convinti, invece, che tutto ciò sia possibile. E non solo per la fede nelle Sacre Scritture e in quello che gli studiosi hanno accertato, ma perché il corpo fisico possiede una enorme potenzialità di rimanere a lungo nella dimensione terrena. Sappiamo che l’età anagrafica di alcune popolazioni è molto alta rispetto ad altre, sia che in Paesi lontani, sia in alcune regioni d’Italia. Si registra la presenza di ultracentenari che vengono studiati allo scopo di individuarne le cause di longevità. Un caso emblematico è quello della Sardegna: gli abitanti di Seulo, un paese in provincia di Nuoro, sono i più longevi al mondo. E sono proprio i sardi dell’Università di Sassari, guidati dal professore di Genetica Medica Francesco Cucca, a dimostrare che il DNA e l’RNA sono legati alla longevità. Cucca sostiene, infatti, che il DNA dei sardi è lo stesso da oltre 12.000 anni, questo significa che sono rare le mutazioni genetiche di tale razza.
Tutto quanto premesso, incentrando l’attenzione sull’aspetto energetico del corpo fisico, ci prefiggiamo l’obiettivo di non solo dare più anni alla vita, ma dare più vita agli anni. In fatto di longevità, anche la Sicilia è in buona posizione, soprattutto l’entroterra della Provincia di Palermo, che vanta la maggiore presenza di ultracentenari. C’è chi ritiene che questo dipenda da una “corretta alimentazione”. L’esperienza ci insegna, però, che non basta un’alimentazione sana ed equilibrata per mantenere lo stato di salute, ma piuttosto compatibile con il proprio cervello addominale. Se questo non accade, ci potranno, comunque, essere difficoltà digestive e, ovviamente, uno scompenso generale di salute e benessere dell’individuo.
Proviamo, dunque, a ricercare la chiave dell’eterna primavera, attraverso la Kinesiologia applicata sia alla Medicina allopatica occidentale, sia alla Medicina tradizionale cinese - vecchia di oltre cinquemila anni - sia mediante ogni altra forma di intervento mirato al benessere. Del resto, l’obiettivo fondamentale di questa mia Rubrica è proprio quello di illustrare e divulgare i principi regolatori e fondanti della metodologia kinesiologica, dimostrarne le peculiarità, descriverne i metodi, raccontarne la tradizione e le istanze ispiratrici e nel contempo ampliare la fascia sociale di persone in grado di beneficiarne.
Sappiamo che la Kinesiologia è una ‘disciplina naturale’ che ‘scopre le cause profonde dei disagi delle persone’, nonché ‘la loro risoluzione’ e che essa si applica sulla base di ‘due livelli’ distinti ma coesistenti. Il primo, detto “diagnostico”, consiste nel chiedere al corpo dove risiedono i disagi e da quale livello questi provengano attraverso il Test kinesiologico che valuta il disequilibrio sui livelli 1) fisico/strutturale; 2) mentale/emotivo; 3) biochimico/nutrizionale.
Come abbiamo già detto, si prendono in esame 12 muscoli denominati “indicatori” o “messaggeri”. Siamo, infatti, certi che a ogni muscolo corrisponda un organo o un viscere e, attraverso questi, siamo in grado di interrogare il corpo. È possibile anche prendere in esame come muscolo indicatore anche un solo muscolo, che generalmente è il deltoide o il muscolo della mano.
Il Test kinesiologico ci conduce a investigare sempre più a fondo, raggiungendo zone della psiche e del corpo fisico sempre più nascosti. Via via che procede la ricerca, si potrà comprendere l’origine del disequilibrio, dove si localizza la sua causa e quali somatizzazioni può provocare. E sarà possibile individuare con buona approssimazione quando è nato il disequilibrio (ossia la sua collocazione temporale), a seguito di quale trauma si è verificato (trauma psicoemozionale, strutturale, ecc.), quali meridiani o centri energetici ha interessato. La causa del disagio potrà essere rimossa sia in stato di regressione vigile, tornando cioè al momento in cui si è generato il disagio stesso, oppure nel presente, e saranno i muscoli stessi del paziente a indicare quale via sia più efficace per rimuoverne la causa. Insomma, con il Test kinesiologico è possibile raggiungere e parlare con ogni livello inconscio e far rispondere il corpo attraverso la forza muscolare. Nel corpo, come già sappiamo, ogni istante della vita viene meticolosamente registrato, in particolare sulle fasce muscolari, fino a raggiungere la miofibrilla, il filamento invisibile della muscolatura striata. Siete consapevoli del fatto che il vostro corpo sa tutto, anche del vostro inconscio?
Il test in realtà è molto semplice ma affidabile, fatto di spinte dell’operatore a cui il paziente “oppone resistenza”. La resistenza debole o forte risponde con un ‘sì’ o un ‘no’ alle domande del Kinesiologo, come se l’inconscio stesso si facesse luminoso e svelasse le sue vere ragioni di azione. Il corpo è un archivio interiore anche della più minuscola emozione o trauma siano avvenuti nel tempo. Negli ultimi decenni, invece, ci si è proprio dimenticati che, il più delle volte, la malattia è legata alle emozioni piuttosto che al solo livello strutturale dell’individuo. E la guarigione non dipende soltanto dall’assunzione di farmaci, ma è determinata dalla trasformazione dell’emozione da negativa a positiva, integrando pian piano ogni conflitto. Se noi riusciamo a vivere in una condizione costante di benessere psicofisico, trasformando incessantemente i disagi di cui soffriamo, allora abbiamo scoperto il migliore Elisir di lunga vita. Forse n on sarà raggiunto l’obiettivo dell’immortalità, ma si potrà accrescere la propria longevità e la soddisfazione del proprio percorso esistenziale. Comprendiamo, quindi, quanto sia essenziale imparare a comprendere e interpretare i segnali che il corpo ci invia, perché ogni disagio, ogni sofferenza, ogni dolore alla fine sfociano in un problema organico. Quando l’organo si ammala è stata già compromessa la propria vitalità, quindi si è arrivati ad accorciare la propria vita.
E sappiamo che non è facile, in una società che conduce alla dissociazione, con i suoi ritmi frenetici e distaccati dalla natura e le incombenze burocratiche che aumentano lo stress quotidiano, infatti ci siamo totalmente disabituati ad ascoltare il nostro corpo. Abbiamo perso l’innata capacità di eliminare il disagio prima che questo diventi organico. Il Test ci aiuta in questo compito, consentendoci di investigare profondamente e con grande precisione.
Il secondo livello di indagine, detto “applicato”, implica la possibilità di un’associazione biunivoca tanto alla Medicina allopatica quanto a quella tradizionale cinese, oltre ad integrarsi con altre discipline naturopatiche. Si interroga il corpo per capire come rimuovere le disarmonie e sapere dove esse si sono localizzate e in quale epoca. Questo meccanismo si attua per qualsiasi disagio presente, sia che si voglia prevenire una malattia quando il disagio è solo funzionale e non è ancora diventato organico, sia nel caso l’organismo sia stato già colpito da una malattia e si intenda ‘resettare’ la memoria cellulare allo scopo di ripristinare lo stato di salute.
Sappiamo che le emozioni e i traumi che ci possono far ammalare e che sono stati fissati nella nostra memoria cellulare, possono risalire al momento della fecondazione dell’ovulo, ma anche prima, addirittura al momento del concepimento della nostra vita perché assorbiamo nel DNA anche le emozioni dei nostri genitori. In sostanza, l’obiettivo del kinesiologo è quello di restituire le condizioni di normale e ottimale funzionamento cellulare presenti a monte del verificarsi dell’evento stressogeno (qualunque natura tale evento possa avere avuto). Si aiuta il paziente a ristabilire, quindi, l’armonia in ogni singola sfera del proprio esistere, restituendo equilibrio agli assi cervello-testa, cervello-cuore e cervello-addominale; far sì inoltre che, i recettori situati sulla membrana della cellula, come fossero una porta d’ingresso, si aprano con l’obiettivo di consentire l’ingresso alle vibrazioni energetiche riequilibranti e guaritrici dentro il nucleo, e riprogrammare in tal modo il DNA.
Insomma, favorire l’attivarsi del nostro Medico Interiore, quella forza capace di orchestrare tutte le cellule e farle agire in perfetta e naturale armonia. I progetto della nostra anima, spesso distrutto e dimenticato, potrà tornare a far brillare la nostra missione e farci trascorrere un’esistenza all’insegna dell’Amore. Con la Kinesiologia applicata è possibile restituire potere al Divino che alberga in noi. Da lui, vogliamo tornare a farci guidare.