Caro amico, gentile amica,
Mario Pascale editore
Gli Esseri del Regno di Fantasia non si arrendono mai, che siano umili fanciulle o giovani coraggiosi, splendide principesse o nobili principi, piumosi pulcini o soffici aquilotti… Fatine ed elfi, vecchine sapienti e bimbi giudiziosi, uccelli variopinti e farfalline leggiadre si aggirano nel Mondo di Fata Immaginazione, Tessitrice dei nostri Sogni…
Mario Pascale editore
Dalla narrativa militante di Caracas al noir politico di Montevideo: Geraldina Colotti e Pedro Peña in Italia per svelare l'America Latina.
FIRENZE | ROMA – Due voci potenti, due stili narrativi distinti, ma un unico obiettivo: gettare luce sulle complessità, le resistenze e le memorie spesso rimosse del Sudamerica.
L'Italia ospita la giornalista e scrittrice italiana Geraldina Colotti e il pluripremiato maestro del noir uruguaiano Pedro Peña in due incontri imperdibili che analizzeranno la realtà latinoamericana attraverso il prisma della narrativa.
I loro romanzi, "Lo Spazio dei Dinosauri" (Colotti) e "Non è manco la fine del mondo" (Peña), sono solo apparentemente "leggeri". Utilizzano l'intrigo internazionale e la novela negra per invitare il lettore a una rilettura profonda del continente, dove la memoria collettiva e l'autodeterminazione dei popoli sono questioni centrali.
Città | Data | Ora | Luogo |
FIRENZE | Domenica 29 Settembre | Ore 18:00 | ITACA - La Casa dei Lettori (via di San Domenico n° 22) |
ROMA | Lunedì 30 Settembre | Ore 18:30 | Centro E. Nathan (via di San Crisogono n° 39, Trastevere) |
In entrambe le tappe, l'attore Alessandro Pala Griesche darà voce ai personaggi dei due romanzi, arricchendo l'esperienza con letture sceniche.
Colotti, con un passato da ex militante delle Brigate Rosse, fonde la sua esperienza personale con la Storia collettiva, esplorando gli anni della lotta armata, la memoria rimossa e le vicende latinoamericane.
"Lo Spazio dei Dinosauri": Un prete in viaggio, ex guerriglieri e desaparecidos italiani si ritrovano in un turbinio di intrighi che si estendono dalla Riviera Ligure al Venezuela. Il romanzo è un invito a riflettere su come il passato, per quanto controverso, non sia mai finito.
"Non è manco la fine del mondo": Il protagonista, Agustín Flores, accetta l'incarico di scrivere sulla condizione carceraria nella prigione di Libertad. Quello che sembra un compito facile si trasforma rapidamente in una spirale di omicidi e macchinazioni occulte. L'autore rinuncia al lieto fine classico per esplorare la criminalità sistemica e mettere in discussione il sistema stesso.
Non mancare all'occasione di (ri)leggere il Sudamerica attraverso queste due penne affilate e coraggiose.
Nel 1890-1891, il futuro imperatore Nicola II, lo zarevich Nikolaj Aleksandrovič, intraprese un lungo viaggio in Oriente, della durata di oltre 300 giorni. Nell'arco di nove mesi, Nikolaj Aleksandrovič avrebbe dovuto visitare Egitto, India, Ceylon, Singapore, Giava, Cina e Giappone via mare, per poi tornare a San Pietroburgo via terra attraverso la Siberia. La direzione e la scelta del percorso furono dettate dalle realtà politiche dell'epoca.
Uno dei primi paesi visitati dall'erede al trono fu l'Egitto. Dal 10 al 27 novembre 1890, lui e i suoi compagni navigarono lungo il Nilo fino ad Assuan, esplorando il ricco patrimonio culturale egiziano. Una delle impressioni più forti sui viaggiatori fu quella della capitale del Paese, dove il ritmo della modernità si intreccia con la storia antica. I delegati imperiali russi rimasero al Cairo per diversi giorni. Lo Tsarevic visitò Tebe, il Tempio di Karnak, vide i Colossi di Memnone, visitò Luxor e i dintorni e salì sulla Grande Piramide di Giza.
Giovedì 25 settembre alle 18:30, avrete un’occasione unica per rivivere l’Egitto di fine Ottocento attraverso gli occhi del giovane Nicola II. La conferenza, a cura di Sherif El Sebaie, Esperto di Diplomazia Culturale e grande conoscitore dell'Egitto del XIX e XX Secolo, sarà basata sul resoconto originale del viaggio ed accompagnata da un ricco corredo di fotografie d’epoca che guideranno il pubblico lungo il Nilo, tra templi, piramidi e monumenti millenari.
La serata sarà arricchita da momenti di danza folcloristica egiziana che evocheranno le suggestioni orientali dell'epoca, a cura dell’Associazione Artemide Danza Egiziana. L'evento si svolge con il sostegno dell'Accademia d'Egitto a Roma.
L'ingresso è libero, è obbligatoria la prenotazione al link: https://forms.gle/gAZjzVz9ETUxsVuJ9
Casa Russa a Roma - Piazza Benedetto Cairoli, 6
Si prega di esibire un documento d'identità all'entrata.
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Libero scambio e investimenti: Istituzione di una zona di libero scambio o la semplificazione delle procedure doganali per incrementare il commercio bilaterale.
Settore energetico: Accordi di lungo termine per la fornitura di gas, petrolio e materie prime, esplorando al contempo progetti congiunti nel campo delle energie rinnovabili e dell'idrogeno verde.
Infrastrutture e trasporti: Collaborazione nella realizzazione di grandi opere infrastrutturali come gasdotti, ferrovie ad alta velocità e corridoi logistici che colleghino le rispettive regioni, favorendo così il transito di merci.
Ricerca e sviluppo (R&S): Creazione di centri di ricerca congiunti in settori di punta come l'intelligenza artificiale, la nanotecnologia e la biotecnologia.
Spazio e aviazione: Programmi di cooperazione per l'esplorazione spaziale, lo sviluppo di satelliti e la produzione di componenti per l'industria aeronautica.
Cybersecurity: Un accordo per la lotta congiunta al cybercrimine, la protezione delle infrastrutture critiche e la condivisione di informazioni su minacce digitali.
Lotta al terrorismo e al crimine organizzato: Un'intesa che preveda la condivisione di intelligence e il coordinamento delle operazioni tra le forze di polizia e i servizi di sicurezza per contrastare il terrorismo internazionale, il traffico di droga e il riciclaggio di denaro.
Sicurezza regionale e internazionale: Consultazioni periodiche per coordinare le posizioni su crisi globali, disarmo, non proliferazione nucleare e cooperazione in seno a organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite.
Esercitazioni militari congiunte: Organizzazione di esercitazioni militari e addestramenti congiunti per rafforzare l'interoperabilità e la fiducia reciproca.
Scambi culturali e accademici: Istituzione di borse di studio e programmi di scambio per studenti e ricercatori, nonché la promozione di festival, mostre d'arte e eventi culturali che valorizzino il patrimonio di entrambi i paesi.
Turismo: Semplificazione delle procedure per l'ottenimento dei visti e promozione di flussi turistici tra i due paesi.
Cooperazione sanitaria e ambientale: Accordo per la condivisione di conoscenze mediche, la ricerca su pandemie e malattie, e progetti congiunti per la tutela dell'ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici.
Un'eco potente di speranza e riscatto ha riempito la Sala Panetti di Roma il 18 settembre 2025. La conferenza finale del progetto MHE-ROMA, promosso dall'Associazione Romà Onlus e dall'Associazione L’Isola che c’è, ha acceso i riflettori su una questione storica e giuridica che l'Italia non ha ancora risolto: il mancato riconoscimento e la mancata tutela del popolo Romaní e della sua lingua.
Moderato da Massimiliano Leardini, l'evento ha offerto una panoramica completa sulle sfide e le conquiste del progetto. Tiziana Cristiano ha presentato i risultati ottenuti, mentre Marco Brazzoduro ha sottolineato l'importanza cruciale del riconoscimento della legge 482 per la tutela delle minoranze linguistiche.
La conferenza ha dato voce direttamente alla comunità Rom. Il presidente di Romà Onlus, Graziano Halilovic, ha evidenziato come l'alta partecipazione fosse un segnale della gravità dei problemi da affrontare. Carlos Hadzovic, presidente dell'Associazione Romanó Amal, ha recitato la toccante poesia "Solo i più forti" dello zio Rasim Sejdić, un inno alla resilienza.
L'insegnante di danze tradizionali Sevla Sejdić ha lanciato un forte appello: "Accettateci per quello che siamo", chiedendo la fine degli stereotipi. Ha elogiato l'impegno di Graziano Halilovic nel guidare una nuova generazione di giovani Rom, integrati nella società italiana, ma ha denunciato il tragico paradosso di un popolo presente in Italia da secoli, ma ancora privo di tutela legale e riconoscimento burocratico. "Le leggi che proteggono il denaro sono molto più forti di quelle che proteggono la dignità", ha affermato Sevla, sottolineando come la mancanza di documenti precluda l'accesso a lavoro e casa, condannando molti a una vita di precarietà.
L'evento ha mostrato come la cultura e l'arte siano un ponte tra passato e futuro. Carlos Hadzovic ha messo in scena la storia di Johann Wilhelm Trollmann, noto come Rukeli, un pugile Rom/Sinti perseguitato dal regime nazista. La sua performance ha rievocato l'atto di protesta di Rukeli, che si tinse di farina e brodo per denunciare il razzismo e la discriminazione.
Un altro intervento cruciale è stato quello di un esperto di cultura Rom, che da oltre trent'anni ne studia la storia. Ha messo in guardia contro l'antiziganismo, "un'avversione profonda e di massa" alimentata da pregiudizi infondati, e ha sfatato una delle accuse più odiose: "Non c'è nessuna prova che i Rom buttino i bambini".
A sorpresa, è intervenuto anche il Presidente del Municipio VIII, Amedeo Ciaccheri, sottolineando l'importanza di portare queste tematiche fuori dai convegni e "nelle piazze" per abbattere i pregiudizi.
Il punto centrale della conferenza è stato l'intervento dello storico e linguista Alessandro Luciani, che ha spiegato come la lingua Romanes, con radici nel sanscrito, provi la provenienza indiana del popolo Rom. Luciani ha denunciato l'assurdità della legge italiana che tutela altre dodici minoranze linguistiche ma esclude i Rom a causa di un vincolo di "concentrazione territoriale". Con una potente metafora, ha citato lo storico Lorenzo Monasta: "I Rom e Sinti sono arrivati prima del pomodoro. Più italiani di così?". Ha poi ricordato che, nonostante le persecuzioni, la lingua è sopravvissuta ed è stata riconosciuta dall'UNESCO come "patrimonio italiano ed europeo" nel 2021.
La serata si è conclusa con una serie di performance artistiche. I giovani attori non professionisti del progetto teatrale hanno raccontato le loro storie, mentre la scrittrice Maddalena Celano ha introdotto la poesia "Inaj sen bistardé" (Non sarete dimenticati), recitata da Patrizia Boi, in memoria del genocidio dei Rom, il Samudaripen.
L'evento si è chiuso con un momento di condivisione e festa, dove la cucina ha fatto da ponte tra culture. Venetu Halilovic ha parlato del ruolo del cibo Rom come strumento di dialogo, seguito da un buffet offerto dal catering Romano hape. I piatti, preparati con ricette tradizionali, hanno simboleggiato la ricchezza di un popolo che ha saputo arricchire la sua cultura culinaria "prendendo qua e là dei piatti" durante i suoi viaggi, rendendola un tesoro per il mondo.
I partecipanti hanno potuto firmare una petizione per il riconoscimento della lingua romaní, un passo concreto per dare al popolo Rom la dignità e la visibilità che merita dopo secoli di storia e persecuzioni.
MHE-ROMA PROJECT (CERV – REMEMBRANCE funded Project)
Il progetto MHE-ROMA, ideato da Seo Cizmich, mira a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla storia e il genocidio dei Rom in Europa, in particolare il genocidio linguistico, a superare il razzismo contro i ROM e a migliorare la coesione sociale e la cittadinanza attiva dei giovani. Sono coinvolti tre paesi partner: Spagna, Italia e Croazia. Gli obiettivi specifici sono:
Per realizzarli, il progetto svolge le seguenti attività:
Il progetto è realizzato in partenariato tra:
ASSOCIAZIONE L’ISOLA CHE C’E' A.P.S. (Italia)
ASSOCIAZIONE NAKERAMOS (Spagna)
ASSOCIAZIONE KALI SARA (Crozia)
ASSOCIAZIONE ROMA ONLUS (Italia)