Ildergarda di Bingen
Il giorno 21 maggio alle ore 17,30 alla Libreria Internazionale Paolo VI verrà presentata la
monografia di Neria De Giovanni Ildergarda
di Bingen - La Donna, la Monaca, la Santa – Libreria Editrice Vaticana.
La De Giovanniune importanti testimonianza della stessa Ildergarda:
“Ho riempito oltre
nove libri con osservazioni sulla natura, su tutto ciò che il mondo animale,
vegetale e minerale ci può donare per renderci più sani e felici”.
Dalle parole di Ildergarda emerge una potente Fede in Dio ma soprattutto
nell’uomo stesso:
“L’uomo, che può
rispecchiare l’umanità e la
divinità di Cristo nella duplice
composizione di anima e corpo, ha il compito di riunificare il mondo corporeo e
quello spirituale nella vita morale e nella realizzazione della salute,
attraverso la conoscenza e l’utilizzazione del mondo naturale”.
Leggendo i suoi discorsi sulla responsabilità dell’uomo si ha la
sensazione di avere a che fare con un contemporaneo ambientalista:
“L’uomo è certamente la creatura più amata ma deve
imparare a considerare la natura non per violentarla ma per vivere in armonia
con essa. E ciò determina anche la buona salute di tutti. Oggi lo sappiamo
meglio di allora: siamo interdipendenti e non possiamo depredare il creato in
nome di un nostro presunto benessere, perché la violenza sull’ambiente si
ripercuoterà sull’umanità e sul suo habitat. È sotto in nostri occhi il
ripetersi di disastri ambientali provocati dall’egoistica gestione del
territorio”.
Ildegrada è il primo compositore medioevale di cui sono
noti i tratti biografici:
“La musica di Ildergarda è al pari della sua
conoscenza profetica, un dono di Dio… ”.
La “Sibilla del Reno” sostenendo di abbandonarsi al volere di Dio “come una penna , che è priva di peso e vola
portata dal vento”, con dichiarazioni
che talvolta rasentano il moralismo, proclamò la corruzione imperante nella
Chiesa o nel mondo politico della sua epoca.
Insomma Ildergarda è più attiva di
un donna moderna: fondatrice di due
Comunità femminili, “stende le sue opere
con l’aiuto di colti segretari che non indugiano a mettersi a suo sevizio per
tutta la vita, viaggia a cavallo, in carrozza, in barca lungo il Reno, senza
paura di agguati o imboscate; eppure non dimentica di coltivare le erbe davanti
alla sua cella nel monastero come la saggia regola benedettina insegnava, prepara unguenti e medicine per guarire
l’anima e il corpo; si esercita nell’arte culinaria ed insegna come attraverso
i frutti di natura possiamo salvaguardare la salute e l’integrità del nostro
corpo…”
Personalità
poliedrica, donna eclettica, monaca piena di vita, santa dalle mille risorse ha
lasciato una mole di opere quasi enciclopedica:
1)
la cosiddetta "trilogia
profetica" di Ildegarda è costituita da:
·
Scivias, terminato nel 1151
(ed. Hildegardis Scivias, A. Führkötter - A. Carlevaris, CCCM, XLIII;
XLIIIA, Turnhout, 1978).
·
Liber vitae meritorum, iniziato nel
1158 (ed. Sanctae Hildegardis Opera, J.B. Pitra, Monte Cassino, 1882).
·
Liber divinorum operum, terminato nel
1174 (ed. Liber divinorum operum simplicis hominis, in Patrologia
Latina, vol. 197).
Gli
scritti naturalistici di Ildegarda sono riuniti nel
2) Liber subtilitatum diversarum naturarum creaturarum, che nella
tradizione manoscritta fu poi smembrato in due parti:
a) Physica o Liber simplicis medicinae (edd. C.
Darenberg e F. A. Reuss, in Patrologia Latina, vol. 197, che rappresenta
il testo del manoscritto parigino; il «Frammento berlinese» è stato edito da H.
Schipperges, «Sudhoffs Archiv» 40 (1956),
41-77).
b) Causae et curae o Liber compositae
medicinae (Causae et curae, ed. P. Kaiser, Leipzig, 1903).
E tante altre opere…
“Se gli uomini hanno dominato l'universo delle parole, le donne hanno avuto potere sul mondo delle cose”.