Il Romanzo di Denuncia inedito
di Patrizia Boi
La fotografia è di Ardelio Loppi
http://www.panoramio.com/user/888896
di Patrizia Boi
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Lucrezia e i Sonnambuli
Una storia ambientata
negli intollerabili corridoi
della Burocrazia
negli intollerabili corridoi
della Burocrazia
Incipit
Il turista
attento, il passante frettoloso e distratto, l’amante che corre verso un
incontro clandestino, il pazzo, l’uomo d’affari in vestito blu, chiunque
percorresse quella strada il cui catrame canceroso contempla la purezza di un
cielo verticale, non mancherebbe il morso di quel Molosso pietrificato con le
orbite vuote delle finestre e la bocca spalancata degli androni. Un palazzo
decadente, di quattro piani, dagli ingressi blindati, quasi una fortezza, o un
carcere di sicurezza, muto al tempo e al suo impercettibile posarsi su ogni
cosa, siano esse stanze, mura, oggetti, arredi, storie, esseri umani.
Se il viandante
curioso osasse inoltrarsi nelle viscere sgretolate di quell’edificio,
oltrepassando il tornello d’ingresso minaccioso come il Traghettatore degli
Inferi, troverebbe ripide scale che conducono ai vari livelli e due ampi
ascensori dalle porte rosso mattone, scrostate, che non funzionano da
un’eternità. Su ogni piano, identico agli altri, si troverebbe a scegliere,
nella luce soffusa e narcotizzante come una nebbia, tra due corridoi simmetrici
e desolatamente uguali che si aprono a destra e sinistra senza indicazione
alcuna, e, su questi, tra stanze dalle porte chiuse, e, in queste, tra
scrivanie e armadi e sedie, arredi calcificati in epoche ormai passate. Il
luogo non brulica certo di vita come tutti gli uffici della Pubblica
Amministrazione qualche ora dopo l’alba di un giorno lavorativo.
L’organizzazione
di quest’ufficio è di tipo gerarchico come un albero dalle radici intricate e
la cui cima sia stata mozzata da una mano impietosa. Le complicate procedure per tentare di farlo
funzionare coinvolgono cinque aree dirigenziali, quattro
categorie di funzionari e sette classi impiegatizie. Il Direttore Capo è un
dirigente di quinta area che attua le direttive della Direzione Generale. Ciò
significa che, quando arriva un documento, egli lo smista a un suo sottoposto.
Questi, ricevuto l’incartamento, lo assegna a un suo inferiore e così, con una serie di passaggi, tutti di
prima, si determina un palleggiamento degno della nazionale brasiliana di
calcio: di passaggio in passaggio tra Dirigenti tesi a sfuggire impegno e
responsabilità, senza indugi, la palla raggiunge, infine, uno dei funzionari.
I funzionari sono di due tipi:
laureati, Ingegneri o Architetti, e diplomati. Un laureato responsabile
gestisce un gruppo di funzionari diplomati e conferisce loro l’incarico di
portare a termine un compito, attendendo poi che la risoluzione dell’enigma
faccia capolino fra le proprie pratiche. I tempi di ritorno del lavoro concluso sono lunghissimi, perché il
funzionario delegato lo passa ad altri sottoposti, finché l’ultimo funzionario
lo assegna a un impiegato di quinta, sesta o settima classe, secondo il grado
di difficoltà del rompicapo. Non ci sono impiegati di classe inferiore alla
quinta, anzi, quelli di quinta rimasti sono una rarità. Le pratiche iniziano
dunque la loro vertiginosa discesa verso il fondo della gerarchia, fino
all’ultimo impiegato, mesto e con gli occhiali, che guardandosi alle spalle non
trova nessuno al quale scaricare l’attività, per poi risalire con farraginosa
lentezza verso qualcuno capace di prendere una decisione.
Il più giovane
impiegato dell’Amministrazione, in realtà, ha superato i quaranta; da circa
vent’anni, infatti, non vengono fatte nuove assunzioni. Il ragazzo di vent’anni
fa è ancora l’ultimo arrivato, e quindi è lui che si sobbarca tutte le
incombenze affidate dai capi. Gli impiegati, inoltre, sono assoggettati a
precise regole: non possono rivolgersi alla Dirigenza, ma devono confrontarsi
con il grado immediatamente superiore. Solo i funzionari di livello più alto
possono, in casi estremi, conferire con le Alte Sfere, dopo un’estenuante
anticamera in sala d’aspetto.
Le segretarie
sono una categoria a parte incaricata di annunciare a un Capo visite e
telefonate. Non padroneggiano gli strumenti informatici, non sono provette
dattilografe, non parlano che una lingua, e male, né sono giovani né di bella
presenza. Come mucche imbellettate abituate a percorrere sempre lo stesso
sentiero, quando non conoscono una procedura, cosa che capita di frequente,
cercano qualcuno che le soccorra, per esempio, nella battitura delle lettere,
nello smistamento della corrispondenza, nell’esecuzione di copie. L’inerzia di quest’intricato
meccanismo fa sì che la prestazione non venga mai effettuata in tempo utile e
le lettere spedite, il più delle volte, arrivano in ritardo o come risposta
inutile a richieste superate.
Questa
moltitudine di individui valuta i costi delle Opere Pubbliche. Il loro compito
è manovrare pile di carta, incartamenti, volumi nostalgici del loro passato
vegetale, il cui ruolo primario sembra quello di dare ristoro alla polvere
accumulata tra i fogli. Tanto più un’opera è complicata, tanto più l’assenza di
una soluzione viene nascosta in cataste di fogli stampati, allegati, lettere,
inutili descrizioni. Talvolta, se sono scrupolosi, gli impiegati producono un
elaborato grafico fatto a mano che illustri l’intervento in questione e, solo
in casi particolari, sono in grado di utilizzare gli strumenti informatici. Il
progetto, in ogni caso, non si spinge mai oltre l’abbozzo e quasi tutti
ignorano che si può progettare con maggiore efficacia. Molti lo ignorano perché
nessuno glielo ha mai detto, alcuni perché non desiderano saperlo, altri perché
a qualcuno conviene che non lo sappiano.
Il
funzionario-tipo è di mezza età, si rivolge agli altri col Voi e le parole e le
frasi che compone emanano un tanfo di stantio adeguato all’ambiente che lo
circonda. L’abbigliamento è invariabilmente costituito da giacca e cravatta
démodé e il ritmo della parlata oscilla tra il torpore e la noia. Il quadro
d’insieme riflette un interesse per le questioni dibattute che in termini
statistici tende allo Zero Assoluto.
Le stesse caratteristiche
si presentano, se è possibile, più marcate via via che si sale
nell’Organigramma: sembra quasi che avanzare nella scala gerarchica – o
geriatrica - dell’organizzazione comporti il regredire in quella evolutiva.
Gli impiegati
possono confabulare tra loro attraverso una rete di telefoni interni, ma non
sono collegati con l’esterno, perché questo privilegio spetta solo ai
funzionari di Alto Rango.
Gli strumenti d’opera dell’ufficio
sono sempre guasti, è un’impresa procurarsi i materiali di consumo, e si
combatte strenuamente per il possesso di un lapis o di una biro. I vincitori
contrassegnano immediatamente l’oggetto conquistato con un adesivo che reca
impresso il loro nome a caratteri evidenti. Quando, per esempio, serve una
risma di carta, occorre compilare un buono d’ordine da inviare all’incaricato
della distribuzione. Se il materiale è disponibile arriverà in qualche giorno,
in caso contrario si aspetterà qualche
settimana. Quindi non bisogna mai farsi prendere dalla fretta perché, anche se
la stampa di una pratica fosse urgente, si dovrà attendere con pazienza la
carta. E la cosa peggiore che possa accadere è che la carta sia immediatamente
a disposizione per una pratica urgente, perché allora sarà necessario impegnarsi
per produrre un risultato.
Questa comunità
di impiegati cerca di funzionare come una pendola arrugginita. Chi rientra
nell’apparato è obbligato a muoversi nel modo previsto dal sistema. Le rotelle
più grandi devono solo impedire mutamenti che possano mettere in crisi il
marchingegno, di modo che, se qualcuna delle piccole acquista una qualche
accelerazione, si preferisce arrestarla: si predilige un ulteriore
rallentamento nella scansione del tempo, purché si conservi la ritmicità del
movimento complessivo. Piace ascoltare il familiare ticchettio della routine
che narcotizza gli animi. Trasformazioni, innovazioni, evoluzioni non fanno che
mettere a disagio dirigenti, funzionari e impiegati che vigilano gli uni sugli
altri affinché la struttura organizzativa non corra il rischio di collassare.
Non si ha idea di
cosa possa accadere quando in un luogo come questo venga a capitare un corpo
estraneo poco avvezzo a far parte di un preciso meccanismo, magari un corpo
femminile, un essere allegro e fantasioso che prova a inserirsi nel sistema con
tutta la sua mancanza di disciplina.
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