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Roma, Roma, Italy
Scrittrice di romanzi, racconti, fiabe, favole e storie per l'infanzia. Autrice del romanzo "Donne allo specchio" Mef Firenze, della raccolta di Fiabe "Storie di Magia" Happy Art Edizioni Milano, del volume LegenΔe di Piante - Nostra Protezione ed equilibrio in terra (una raccolta di 12 leggende sulle piante ambientate nei dodici mesi dell’anno) pubblicato a puntate nel 2014 su Wall Street International Magazine.Nel giugno 2017 ha pubblicato per la Collana I Cortili della Casa Editrice dei Merangoli, il Saggio Ingegneria Elevato n - Ingegneria del Futuro o Futuro dell’Ingegneria?, scritto a quattro mani con suo fratello Maurizio Boi, con 150 Immagini Colore/BN del fotografo Sergio Pessolano.

sabato 5 marzo 2016

La Fabula di De Romanis

http://wsimag.com/it/arte/19707-intervista-ad-agostino-de-romanis

Intervista ad Agostino De Romanis

Pittore dei Sogni

Agostino De Romanis. In braccio alla divinità, 2002, olio su carta rintelata, cm. 60x80
Agostino De Romanis. In braccio alla divinità, 2002, olio su carta rintelata, cm. 60x80
5 MAR 2016 
di 
«Nel “Paese delle Meraviglie” di Agostino De Romanis, si giunge solo dopo aver attraversato il mare dei colori. Una barca a vela ne è il mezzo, e approda in una baia dall’aspetto tropicale: sulla terra infuria un vento onirico». Questo è il ritratto del mondo di Agostino magicamente dipinto da Arnaldo Romani Brizzi, una fotografia delle caratteristiche essenziali della sua pittura: il colore, la libertà e l’invenzione.
Se si osservano i suoi dipinti come fotogrammi che scorrono lentamente in un film vedremo paesaggi fiabeschi in cui emergono intrecci di corpi, miscugli di facce, figure mitologiche e luoghi leggendari e tutta una pletora di maghi e gnomi, regine ed eroi, animali e oggetti sacri, ingredienti di quell’altrove che il nostro artista ricrea seguendo il vento del suo bisogno di libertà.
È lui stesso ad aprirci le porte dell’anima svelandoci i segreti racchiusi nelle sue tele attraverso questa intervista gentilmente concessa nel suo accogliente e museale studio veliterno.
In principio era il “colore”: come si è evoluto l’uso del colore dai tuoi primi passi artistici fino alle brillanti tinte del periodo indonesiano?
Il colore negli anni accademici aveva la presunzione di denunciare gli eventi di quegli anni, gli anni ruggenti della mia vita, il ’68, quando la crisi era generale e la forza giovanile ci spingeva a manifestare ed essere in prima fila. All’epoca i colori erano dei grigi potenti, forti, accompagnati dai neri, da tutti quelle tinte cupe che facevano emergere la verità di quel periodo. Il cambiamento è avvenuto dopo il primo viaggio in Indonesia, laddove il mondo era diverso, più tranquillo. Era un universo calmo, ricco di fascino: la natura, i colori espressi dal mare, dal cielo, dai costumi delle variegate tribù, hanno fatto sì che i grigi passassero in secondo piano. Sono andato sempre più a ricercare e immortalare sulle tele dei colori brillanti, quei verdi mistici della natura, degli alberi, dei fiori e di tutto ciò che ci circondava: era proprio il colore del cielo che faceva filtrare delle tinte meravigliose, quasi iridescenti.
Sei nato nel dopoguerra, in una patria investita dal dolore: come è stato influenzato da questo imprinting il tuo pensiero artistico?
Ha influito di certo però probabilmente non me ne sono accorto. La ricerca era basata su ciò che era il mondo circostante, sulle notizie che arrivavano: i primi dipinti li ho elaborati attraverso le notizie del giornale radio. Ascoltando la radio cercavo di tradurre le notizie in qualcosa che potesse essere significativo per la notizia stessa. La notizia diventava un dipinto da collocare in una serie utilizzata per contestare quello che era il dopoguerra, quello che erano i movimenti, quello che era un inizio di confusione…
Cosa ha significato l’incontro con Italo Mussa nel tuo percorso pittorico?
È stato un incontro meraviglioso perché il gruppo della Pittura Colta, che annovera nomi eccellenti come Carlo Maria Mariani e Alberto Abate, era un gruppo emergente degli anni ’80 sorto contemporaneamente ad altri movimenti, come la Transavanguardia di Achille Bonito Oliva. C’era una contrapposizione di artisti che rielaboravano il passato attraverso un filtro mentale, io invece traducevo gli stimoli in dipinti con una sensibilità poetica rispetto alla iniziazione della Pittura Colta.
Quali caratteristiche del movimento della Pittura Colta ti appartengono ancora oggi?
Solo il ricordo memoriale delle opere eseguite, nessun’altra.
Hai illustrato La Gerusalemme Liberata di Tasso con passione e coinvolgimento, qual è stata la sfida più ardua di quest’impresa?
La sfida è stata proprio quella infernale, cioè dipingere il momento in cui la fede cristiana traballa e il demonio si insinua nel territorio cristiano sotto forma di donna nuda. Allora diventa una potenza immane contro i cristiani che cominciano a cedere le armi e ad abbassare gli scudi…
«Dopotutto erano solo mattoni nel muro», cantavano i Pink Floyd: quali muri dell’esistenza ha superato la tua pittura?
Quelli che possiamo vedere attraverso le illustrazioni di Carceri e Vie di Fuga, laddove il carcere è quello esistenziale con cui l’uomo deve convivere. Il bambino è già in un carcere perché non può liberamente giocare, non può allargare le sue visioni mentali. La via di fuga non esiste, essa è un’utopia, l’uomo non può uscirne proprio perché incatenato al carcere dell’uomo stesso…
Quali sono i “Limiti” che maggiormente influenzano la nostra realtà secondo la tua visione poetica?
Il compromesso esistenziale in tutte le sue sfaccettature.
Nella tua filosofia la creazione ha origine dai simboli numerici. Qual è il tuo numero favorito e perché?
Lo zero perché è universale, perché c’è tutto dentro e non fuori: esso è l’inizio, è la fine. Zero è il numero di Dio, solo lui può chiudere il cerchio…
Gli elementi sono stati oggetto di una tua mostra Acqua, Aria, Terra, Fuoco: dove ti senti più a tuo agio?
Direi in Terra, però l’elemento primordiale più importante è l’acqua, ma senza l’aria che faremmo? In realtà non staremmo in Terra. Il fuoco poi è distruttivo, purificatore, quindi necessario…
Hai dipinto nel tuo Grande Cammino un quadro intitolato Il Trionfo della Chiesa: sei veramente convinto che nella realtà la Chiesa abbia trionfato? Perché?
È l’uomo che trionfa se è dentro la Chiesa. La Chiesa in sé e per sé lascia delle perplessità che inducono comunque alla tentazione. Non arriva mai alla risoluzione della verità, l’uomo la cerca, vi anela, la trova? Non lo so… La troverà se avrà una grande fede. Che scaturisce da che cosa? Dalla Chiesa? Non lo so…
Nel tuo altrove inconscio si deformano i luoghi e si sfigurano i contorni: qual è la verità celata?
È che nei contorni e nelle figure drammaticamente deformate dentro c’è la verità, dentro c’è la bellezza e dentro c’è l’immagine che nella mente dell’artista diventa prepotentemente salvata solo dalla memoria.
I tuoi dipinti sono spesso permeati da un racconto fiabesco e mitico, quali forze entrano in gioco nella tua fiaba per creare l’armonia delle forme?
Sicuramente la fantasia gioca un ruolo fondamentale. E poi la purezza dell’artista che vuole essere ancora bambino per credere in qualcosa che non morirà mai se tramandato e raccontato. Nel quadro sono un insieme di elementi che creano armonia: forma, colore e luce. Quando essi sono in equilibrio allora c’è armonia…
Quale aspetto dell’Indonesia, e di Bali in particolare, ti ha rivelato la magia di questa terra?
La magia è scattata quando ho visto la vegetazione di quel posto, le palme, i frutti, i fiori: era tutto differente rispetto al nostro mondo e quella straordinaria diversità mi ha travolto.
“La ritualità”, elemento fondamentale delle tue opere orientali, secondo Sgarbi «è il surreale teatro mediante il quale le civiltà arcaiche riescono ancora a rappresentare il senso del sacro»: è «il sacro, il mistero sfuggente del mondo» che fa il pittore De Romanis «sacerdote di altri sacerdoti?». Quale messaggio vuole divulgare il tempio dei tuoi quadri?
L’incontro con altre civiltà, il ponte ideale tra l’Occidente e l’Oriente, quell’incontro di pensieri, di emozioni, di rispetto delle diversità che distinguono le nazioni interessate.
L’Universo “Donna” è molto presente nei tuoi dipinti, quali facce femminili ritrae e svela il tuo pennello?
Le persone più care perché le conosci meglio ed escono fuori spontaneamente sulla tela. È quasi una ritualità del gesto perché quell’universo è già entrato dentro di te e ne cogli meglio il tratto, la luce, il colore, la femminilità… Io ricerco l’interiorità della donna che viene rappresentata sempre nella sua bellezza… La sua parte più intima è difficile da portare su tela, solo talvolta ci sono riuscito…
Dipingi gli alberi in connessione con l’uomo, come ci possono aiutare questi grandi alleati dell’anima?
Ci offrono l’aria per respirare, il loro splendore, la bellezza del germoglio, l’incanto della fioritura e non si tirano mai indietro perché rimangono fissi dove sono nati e sembra che ubbidiscano all’uomo…
La Natura è la casa di Dio: è un Dio che tutto giudica e punisce o è una divinità pacificatrice che crea equilibrio tra opposte tensioni?
È un Dio del perdono, è un Dio dell’accoglienza, che guarda l’uomo, lo commisera e lo perdona proprio perché è una sua creatura.
In che cosa hai realmente Fede?
Nell’Uomo.
Come affronti lo sfacelo politico e il disfacimento sociale del mondo contemporaneo nelle tue tele?
Denuncio continuamente nelle mie tele tutto ciò che accade senza la presunzione di attuare una denuncia politica, perché la politica è una cosa che ti scivola tra le mani, non sai mai se stai da una parte o dall’altra. Io sto con l’uomo, cerco di rappresentare tutto ciò di cui l’uomo ha bisogno.
Dove giungerà in futuro la tensione del tuo sguardo?
Vorrei ancora saper intravvedere ciò che il futuro ci riserva e arrivare a guardare le nuove prospettive che si propone domani l’Uomo… È questa la fiaba di Agostino, o forse la sua fabula, un desiderio forte di vedere riemergere dallo sfacelo che ci circonda la figura di un uomo nuovo. C’è una canzone di Gaber – Luporini rappresenta questo desiderio:
Se ci fosse un uomo
un uomo nuovo e forte
forte nel guardare sorridente
la sua oscura realtà del presente
.
Una canzone con un finale che piacerebbe a De Romanis, uno spazio vuoto da reinventare come la sua tela bianca:
Uno spazio vuoto
che va ancora popolato.

Popolato da un bisogno
che diventa l'espressione
di un gran senso religioso
ma non di religione.

Popolato da un uomo
cui non basta il crocefisso
ma che cerca di trovare
un Dio dentro se stesso
.
Una canzone che riporta alla sua fabula, infatti, come sostiene Domenico Guzzi «La fabula è immaginazione. La fabula è trasgressione. La fabula è abisso e labirinto. La fabula è sogno».
Per maggiori informazioni: www.deromanis.it

SPAZIO COLLABORATIVO COMUNE tra professionisti

http://www.collengworld.com/News/collengworld-un-mese-dopo-1

CollEngWorld: un mese dopo

A T T I V I T A' del mese di F E B B R A I O

Abbiamo costituito questo Spazio Collaborativo Comune da un mese appena e vi ringraziamo per averci accolto con entusiasmo.
L’obiettivo era infatti di Coinvolgervi in un’Attività Creativa atta a far nascere nuovi stimoli e ad intessere relazioni che si concretizzino in collaborazioni mirate, in uno scambio delle conoscenze a livello planetario, nella valorizzazione delle capacità individuali di ognuno di voi. Il tutto amplificando le conoscenze ingegneristiche a tutti i livelli, utilizzando una piattaforma informatica all’avanguardia e stimolando le vostre competenze trasversalmente alla professione.
Se le idee di ognuno di voi prendessero Forma e fossero in grado di Trasformare la Cultura dei Progettisti, delle Società di Ingegneria e delle Amministrazioni Committenti, calibrando al meglio le risorse a disposizione, valorizzando le competenze specifiche e prestando attenzione alle passioni che muovono il vostro intelletto, potremmo ricreare un mondo più allineato ai bisogni umaniattento al rispetto ambientale e alle necessità di una informazione che galoppa a livello globale.
Vi diamo qualche dato significativo:
1)   Ci sono state oltre 11.500 visualizzazioni;
2)   Abbiamo iscritti da 27 Paesi e 100 Città;
3)   Stiamo perfezionando continuamente la qualità del sito per migliorarne Utilizzo, Accessibilità e Grafica;
4)   Abbiamo scelto tra di voi collaboratori nel campo del Design che operano a livello internazionale per migliorare l’Immagine e la Qualità della Comunicazione;
5)    Si tratta di professionisti che si confrontano quotidianamente con il mondo nelle tre lingue più utilizzate: INGLESE, FRANCESE e SPAGNOLO;
6)   Sono stati pubblicati, condivisi e commentati articoli sull’Innovazione attuabile nella nostra professione;
7)    Abbiamo costituito la Società TE.x.
8)   Con la creazione di TE.x la Nostra Community ha a disposizione uno strumento concreto per operare in modo multidisciplinare e innovativo e con una ricaduta esponenziale sul mercato internazionale;
9)   La nostra iniziativa, presentata nei principali contesti internazionali, ha suscitato curiosità, raccolto consensi e consolidato collaborazioni già avviate;
10)   Abbiamo individuato l'annunciata piattaforma "peer-to-peer" che viene messa a disposizione per le attività di TE.x e che funziona con il meccanismo del Cloud Computing e con il modello BIM (Building Information Modeling).
11) Sono state avviate numerose attività operative di cui segnaliamo:
  • Concorso di idee in fase di avvio sulla Progettazione sperimentale di edifici realizzati utilizzando le Stampanti 3D;
  • Concorso internazionale che ha coinvolto 27 Designer di 25 Paesi per la realizzazione del design dell’area pedonale esterna del centro commerciale “Le Vele & Millennium”, organizzata sulla community usando un’importante piattaforma americana per il crowd sourcing. Ringraziando tutti i partecipanti, ci complimentiamo con i 4 vincitori dei premi in palio, scelti dagli utenti della community e della rete, che sono:
 
  • 1° posto: Ivana Markovic per il gruppo Arhitekti (Serbia)
  • 2° posto: Maria Sara Scioni (Italia)
  • 3° posto: Gordana Vujasevic (USA)
  • Menzione d’Onore: Simone Ferreri (Italia).
Grazie a questa iniziativa si è aperta la possibilità di una collaborazione importante finalizzata allo studio e alla sperimentazione della stampa 3D e di additive manufacturing technologies;

12) È stato attivato il Dashboard della Community, il fondamentale strumento per individuare, filtrare, tracciare e misurare le idee e trasformarle in concrete opportunità
È chiaro che in un processo di Work in Progress gli affinamenti e i miglioramenti da apportare sono ancora numerosi, ma il nostro obiettivo principale è quello di Trasformare la Forza della Community attraverso Progetti Pilotati che ne sfruttino ogni sinergia. Sarà possibile, quindi, affrontare la sfida che propone la Velocità della Elaborazione della Informazione, l’Incessante Evoluzione della Tecnologia, la Rivoluzione della Teoria della Possibilità proposta dalla Fisica Quantistica nella visione del mondo, addirittura in 4D.
"Quelli che non sono rimasti scioccati quando si sono imbattuti per la prima volta nella teoria quantistica non possono averla capita" spiegava Niels Bohr, come non è semplice comprendere le evoluzioni della mente e le costellazioni che si creano dalle nuove idee.
Le nostre iniziative sono a volte ambiziose a volte anche semplici e accessibili a tutti voi professionisti. Si tratta di Azioni puramente organizzative come:
  • Strutturare un Ufficio Gare Altamente Qualificato per accedere in modo sistematico alle principali Gare Internazionali.
Al riguardo stiamo definendo Accordi con Professionisti Esperti nel settore, sia dal punto di vista Tecnico che Legale, che abbiamo selezionato tra di voi e tra le Società con cui abbiamo già collaborato. Ovviamente, per completare le necessità dell’Ufficio occorrono ulteriori risorse che ci aspettiamo provengano dalla stessa Community, non solo come membri del gruppo, ma anche come specialisti di supporto locale nei Paesi Target.

È chiaro che questo non vuole essere un modo per accaparrarsi gli incarichi a scapito dei professionisti locali, ma un sistema per supportare il loro operato con strumenti moderni, strutturati e che godono di una visione globale dei problemi mettendo semplicemente in comune le conoscenze e le soluzioni.
Oppure sono iniziative puramente operative come:
  • Individuare i Paesi Target e studiarne approfonditamente i mercati e le regole.
    Anche su questo aspetto abbiamo raccolto importanti studi settoriali (Rapporto EFCA - Rapporto OICE)dai quali si possono estrapolare i mercati d'interesse.

Contiamo di approfondire gli argomenti con studi più dettagliati direttamente attraverso la Community attivando gli iscritti locali per ottenere risposte immediate e di prima mano.
In questo senso, per esempio, stiamo collaborando con la comunità cubana, che è molto attiva nella nostra Community: con opportune azioni di Engagement contiamo nelle prossime settimane di formulare ulteriori accordi.
 
Abbiamo l’intenzione di perfezionare la Community affinché:
  • L’Operatività sia concreta ed efficace;
  • Le Opere apportino Innovazione e siano Tecnologicamente all’avanguardia;
  • Le Attività tengano conto delle esigenze reali degli utenti che devono essere raccolte, filtrate ed interpretate;
  • Le Attività si svolgano a beneficio degli interessi generali della collettività con una visione che guarda al Futuro dell’Umanità ed al Rispetto dell'Ambiente;
  • Si attui una R E A L E Condivisione delle Idee allo scopo di agire tutti insieme nella direzione del loro sviluppo;

Per facilitare tutto questo e non disperdere sforzi ed energie, nei prossimi giorni metteremo a disposizione della Community una serie di Progetti già eseguiti nei vari campi dello scibile ingegneristico: essi consentiranno di risolvere situazioni similari partendo da soluzioni già definite e collaudate, semmai, dedicando le proprie peculiarità al perfezionamento e all’adattamento delle stesse.
Sarebbe auspicabile che questo modo di operare diventi sistematico anche nel nostro mondo professionale, con un indiscutibile vantaggio per tutti così come già accade in numerosi settori dell'industria, in cui questo modello di business rappresenta lo standard per il successo.

I fatti dimostrano (scarica qui la relazione sulle ExO presentata al EFCA BoD Meeting di Dublino) che le iniziative imprenditoriali che fanno leva sui Collaborative Commons sono più efficaci di quelle delle imprese tradizionali che possono contare solo sul contributo della forza lavoro interna.

Nelle prossime settimane individueremo, anche su proposta della Community, una serie di possibili Gare Internazionali cui partecipare facilitando la più alta condivisione delle iniziative.
Per rendere le attività più mirate e competitive abbiamo bisogno del contributo della Community, sia degli iscritti, che del numero nettamente superiore degli altri che seppure non iscritti accedono continuamente al sito.
Questo contributo può essere semplicemente di:
  • Idee;
  • Partecipazione alle iniziative;
  • Supporto per incrementare il numero di adesioni.
 
Maggiore sarà il numero degli iscritti REALMENTE collaborativi, maggiori saranno le opportunità su cui investire.
Ricordo che è possibile iscrivere alla Community anche le Società, abbiamo già iscritto le seguenti:
 
  • Studio Martini Ingegneria
  • Consorzio Leonardo
  • Tecnolav
  • TE.x
  • VPS architetti
  • Architecture Hacker
 
Contiamo di incrementare nei prossimi giorni anche queste adesioni.
Vi aspettiamo sempre più numerosi il Mese Prossimo.
 
Maurizio Boi
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Member of EFCA Board of Directors - OICE Vice President - OICE representative in FIDIC - "Consortium Leonardo" Sole Director.
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