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Roma, Roma, Italy
Scrittrice di romanzi, racconti, fiabe, favole e storie per l'infanzia. Autrice del romanzo "Donne allo specchio" Mef Firenze, della raccolta di Fiabe "Storie di Magia" Happy Art Edizioni Milano, del volume LegenΔe di Piante - Nostra Protezione ed equilibrio in terra (una raccolta di 12 leggende sulle piante ambientate nei dodici mesi dell’anno) pubblicato a puntate nel 2014 su Wall Street International Magazine.Nel giugno 2017 ha pubblicato per la Collana I Cortili della Casa Editrice dei Merangoli, il Saggio Ingegneria Elevato n - Ingegneria del Futuro o Futuro dell’Ingegneria?, scritto a quattro mani con suo fratello Maurizio Boi, con 150 Immagini Colore/BN del fotografo Sergio Pessolano.

domenica 5 febbraio 2017

IL CASTELLO DELL'AMORE PURO 1° E 2° PARTE, LA 3° E ULTIMA PARTE USCIRA' IL 5 MARZO

1° Parte 
http://wsimag.com/it/cultura/22668-la-figlia-del-sarto-e-il-mago-malefico
2° Parte 
http://wsimag.com/it/cultura/22669-la-farfalla-vermiglia-e-la-famiglia-ben-avi


La Farfalla vermiglia e la famiglia Ben-Avi

Il Castello dell’Amore Puro. Seconda parte

Il Castello e il Mago
Il Castello e il Mago
5 FEB 2017 
di 
L’Elfetta guardò con dolcezza sua madre e si levò in alto con le sue alucce luminose. La Regina si infilò le Ciabattine Magiche e iniziò a volare in una danza leggera come le ali della sua Farfalla vermiglia. La Farfalla si levò in volo insieme a lei e all’Elfetta di Luce nella gioia dell’Amore. La stanza si riempì di Luce, di Raggi di sole e del Profumo delle rose di maggio. Una musica dolcissima penetrò in ogni angolo della stanza, tutte le Farfalline di carta uscirono dalle ante degli armadi e si unirono alla danza d’Amore. Quella gioia durò tutta la giornata finché, al crepuscolo, tutte le Farfalline rientrarono negli armadi. La Farfalla vermiglia, invece, si fermò sopra la pancia di Letizia, la guardò e disse:
Sono il Cavaliere dal Cavallo d’Argento, Principe del Sole e della Luce, la Luna mia madrina ha deciso di salvarmi dal Mago delle Crisalidi chiedendo aiuto alla Fata del Focolare. Sei la creatura più bella e dolce che io abbia mai visto.
Ti libererò da questo Castello e ti porterò nel mio Regno. Nostra figlia ci aiuterà ad organizzare le Nozze più belle che si siano mai viste e vivremo sempre nel mio Castello Fuori dal Tempo nella stanza più luminosa, o mia dolce futura Sposa.
Il mio nome è Fabrizio e presto sarai la Stella del nostro Sposalizio.
Ora fidati di me e non avere mai paura.
Grazie al tuo Amore sono ridiventato Uomo, hai creato la Farfalla che c’è in me e hai saputo donarle tutto il tuo cuore. Quest’Elfetta di Luce è il frutto del nostro Amore e la battezzerò Desideria. Me la porterò sempre nel cuore. Aspettami qui e abbi fiducia in me, mentre Desideria ci proteggerà dalla sua Galassia e ci raggiungerà in un baleno ogni volta che ne avremo bisogno. Ora vedrai per un attimo le mie sembianze di Uomo, poi ridiventerò Farfalla e volerò via alla ricerca della Libertà.
Dovrò affrontare tre prove per trovare questa Libertà che vogliamo.
Aspettami per un anno intero senza mai dubitare del mio Amore.
Mentre diceva queste parole la Farfalla Vermiglia divenne Uomo davanti agli occhi innamorati di Letizia. Fabrizio era sicuramente il Principe che Letizia aveva sempre visto nei suoi Sogni. Era alto e slanciato con due spalle possenti e forti. Aveva la pelle dorata e gli occhi scuri e impenetrabili come la notte, ma quando la guardava dal bagliore dei suoi occhi giungevano fulmini di stelle che illuminavano la stanza d’Amore Puro. I suoi capelli corvini portati lunghi fino alle spalle erano fatti di boccoli di Luna, morbidi come il velluto vermiglio che aveva visto nella scatoletta preziosa da cui aveva preso la cartina per fare la sua Farfalla. Il bellissimo viso del Principe aveva una leggera peluria scura che cresceva come una barba leggera e delicata. Le sue mani dalle dita affusolate erano forti e calde come aveva potuto sentire Letizia quando per un attimo lui le aveva preso una mano. In quel momento le aveva donato la Collana di Pietra Lavica che aveva al collo sussurrandole con la sua voce calda:
Questa Collana fatta di Lava del Pleistocene è appartenuta agli antenati di mia Madre, sovrani del Regno di Trinacria, me la diede la zia Olga prima di morire. Devi metterla al collo e non toglierla mai, quando la toccherai io saprò che mi stai pensando. Sarò sempre con te, nella Pietra di questa Collana, non perdere mai la speranza, tornerò prima possibile e ti sposerò, è la cosa che più voglio al mondo e investirò tutta la mia energia per dimostrare al mondo degli Dei che merito la tua bellezza e il tuo Amore.
Dette queste cose, Fabrizio, in una luce colorata, si ritrasformò in Farfalla Vermiglia, sfiorò le labbra di Letizia e volò via tra le sbarre della finestra dopo aver lasciato nella stanza il suo dolcissimo e intenso profumo. Letizia era così affascinata e piena d’Amore che non seppe far altro che sdraiarsi sul Letto a Baldacchino, stringere tra le braccia le Lenzuola di Seta candide e addormentarsi profondamente dopo aver guardato la splendida Elfetta di Luce scomparire insieme al papà per andare verso la sua Galassia.
Mentre Letizia era penetrata nel suo Sonno di Sogni, Desideria aveva fatto il suo ingresso nella Galassia degli Spiriti Luce ed era stata accolta a braccia aperte da un bellissimo Spirito Luce che si era presentata a lei come la zia Olga, quella zia di suo padre che gli aveva donato poco prima di morire la Collana di Pietra Lavica degli antenati. In quella Collana si celava il segreto della famiglia, un terribile segreto che Fabrizio doveva conoscere per purificarsene e non doverne pagare il fio. Ancora il coraggioso Fabrizio non sapeva quali fossero le prove che lo aspettavano per salvare se stesso dal Mago delle Crisalidi e liberare Letizia dalla schiavitù di quell’oscuro Castello. Volò per un mese intero con la sua leggerezza di Farfalla riposandosi ogni tanto su un Fiore, su un Cespuglio o su un Albero. Doveva arrivare in Trinacria e penetrare dentro i sotterranei della famiglia Ben Avi, per scoprire il mistero che si celava nella famiglia di sua Madre e superare le tre prove che avevano imposto gli dei. Intanto Letizia sognava il suo Principe, ma cominciava ad essere in ansia per la sua sorte. Così chiamò il signore del suo specchietto:
O mio Specchio Parlante
ho una richiesta importante
ho pena per il mio Cavaliere
vorrei poterlo vedere.
Ci fu il solito scoppio di fumi colorati e in mezzo a quei colori comparvero i due occhi dolcissimi e la voce gentile e delicata del signore dello specchio che rispose:
La Farfalla vola serena
a cercare della zia Filomena
il segreto molto intricato
e spezzare il legame incantato.
In quel momento Letizia si toccò la Collana e sentì che era vicina a Fabrizio e che gli stringeva la mano. E la scena di lui che giungeva nella sua terra, si ritrasformava in Cavaliere e cavalcava il suo Cavallo d’Argento entrando nei sotterranei del Castello di Trinacria dove erano sepolti tutti i segreti dei suoi antenati Ben-Avi. A quel punto Letizia si rasserenò, ringraziò il suo specchietto e si mise a lavorare sulle sue farfalle di carta. Nel frattempo Fabrizio aprì la porta di quel sotterraneo sinistro, così a lungo rimasto chiuso e caduto nell’oblio: sentì un gran freddo e vide un fumo bianco che proveniva da un corridoio lunghissimo. Si avventurò nello stretto cunicolo e si trovò in una stanzetta piena di Scarafaggi. A quel punto comparve la Luna e gli disse:
Ora hai scoperto il segreto di zia Filomena: questa è la stanza in cui rinchiudeva i suoi amanti dopo una sola notte d’amore. Possedeva una pozione magica che faceva bere ai suoi uomini trasformandoli in Scarafaggi dopo una dolorosa contorsione. Devi scindere i legami di questa Prima Strega malefica dalla famiglia per liberare l’anima di questi uomini ed essere così purificato dalla colpa di tua zia.
Prendi una scatola molto grande e riempila di Scarafaggi, poi prendi una torcia e brucia le pareti di questa stanza, infine porta all’aperto questi insetti e purificali nell’acqua fresca di una Sorgente.
Così fece Fabrizio e quando mise ad uno ad uno gli Scarafaggi sotto l’acqua della Sorgente Nera di Shungite, si trovò davanti una schiera di 9.999 uomini tutti legati con corde color rosso sangue. Fabrizio prese un coltello e cominciò a tagliare quelle corde e, man mano che gli uomini erano liberi, si fece aiutare da loro a liberare gli altri. Dopo un mese buono tutti gli uomini erano liberi e felici di essere usciti dal corpo di Scarafaggio in cui erano stati rinchiusi e dalle corde che in tale corpo li tenevano prigionieri. Nel momento in cui l’ultimo uomo fu liberato, lo Spirito della Strega Filomena si accese e bruciò in un bel rogo.
Dopo la Prima Prova Fabrizio si sentì molto stanco e precipitò in un Sonno che lo tenne a letto per più di un mese. Letizia lo pensava così intensamente da lontano che lui ebbe la sensazione gli stesse vicino e gli stringesse la mano. La Sognò con Amore e nel Sonno i due si baciarono, così lei seppe che lui era sano e salvo. A quel punto Letizia volle di nuovo sentire il signore dello specchio e chiese:
Dimmi mio aiutante
cosa aspetta al mio amante?
Se la prova è troppo dura
nel mio cuore ne ho paura.
Ci fu il solito scoppio di fumi colorati e in mezzo a quei colori comparvero i due occhi dolcissimi e la voce gentile e delicata del signore dello specchio che rispose:
Il Cavaliere si è svegliato
il riposo lo ha preparato
a cercare di zia Mafalda
quale sia la verità più calda.
Letizia fu rassicurata, accarezzò la sua Collana e sentì che il Principe stava bene. Richiamò tutte le Farfalline ad una bella danza con le Ciabattine magiche che fosse di buon auspicio per la Seconda Prova che Fabrizio doveva affrontare. Nel suo Regno lontano, al risveglio da quel lungo Sonno, Fabrizio si ricordò che doveva tornare nei sotterranei per scoprire il secondo terribile segreto. Aperta la porta e percorso il primo corridoio si accorse che le pareti della stanza degli Scarafaggi che prima erano quasi nere erano diventate bianche come la neve. Allora andò avanti finché non si trovò davanti a una biforcazione.
Il corridoio di destra era stretto e basso e una luce verde si spandeva dalle pareti di una lunga stanza laterale. Aprì e lo spettacolo che vide fu agghiacciante: appese alle pareti per la coda erano un’infinità di Lucertole che si dimenavano cercando di liberarsi, ma erano state appuntate al muro con dei chiodi.

giovedì 2 febbraio 2017

LA LA LAND, una bella storia, raccontata con delicatezza e fantasia


Andate a vedere La La Land, è un film STRAORDINARIO e non di certo per gli effetti speciali. Si tratta di una storia  scritta e diretta da Damien Chazelle, un regista giovanissimo, classe 1985, insomma un giovane che, come i geni dei vecchi tempi, è stato capace di aggiudicarsi ben sette Golden Globe, ricevendo, inoltre, ben 14 candidature ai Premi Oscar 2017. 
La cosa che si nota immediatamente è l'interpretazione dei protagonisti che sono talmente assorbiti nel loro ruolo che diventano realmente credibili, come direbbe Stanislavsky. Ryan Gosling impersona perfettamente il musicista Jazz appassionato e introverso, rammentando il pianista di Novecento: la sua eleganza, in coppia con una strepitosa Emma Stone, emerge nella danza, nel canto e nel movimento delle mani sulla tastiera. Anche la protagonista si muove sulla scena lasciando intravvedere tutte le sue sfumature anche nei momenti di grande silenzio.  
La storia è intessuta di accadimenti sincronici che conducono i protagonisti verso il loro destino e l'atmosfera sulfurea che si respira ricorda i migliori periodi di Hollywood. 
Sono piacevoli anche le musiche e i balletti che improvvisamente sostituiscono le parole e i fatti, investendo di leggerezza anche i momenti più noiosi della vita. 
Un altro protagonista del film è il Jazz, quello che ha significato, la sua crisi, la libertà della sua improvvisazione, gli scambi di suoni tra gli strumenti.
Mi piace che a un certo punto il regista segua anche la fisica delle possibilità esplorando, attraverso una serie di flash, cosa sarebbe accaduto se in un momento cruciale della storia, il protagonista si fosse comportato in un altro modo, aprendosi con fiducia agli avvenimenti. 
C'è anche un bel messaggio trasmesso dalla scena iniziale: se sei imprigionato in mezzo al traffico e sei tentato di arrabbiarti e cominciare a suonare, pensa che invece questo collo di bottiglia dove sei capitato, sia una grande opportunità, potrebbe accadere qualcosa di imprevisto, magari un incontro, e potresti approfittare del momento per costruire una bella danza. Insomma, affronta anche i momenti peggiori con uno spirito costruttivo e creativo... E questo è un gran bel messaggio in un'epoca piena di conflitti, egregore, pendoli energetici e rumorosi effetti speciali. 
Forse sarebbe molto più bello danzare in un cielo stellato...
E sono convinta che non sia possibile solo al cinema...



martedì 31 gennaio 2017

Le Forme Pensiero o E G R E G O R E


Leggete questo interessante pensiero di Luigi Miano di Mondo Nuovo: come possiamo difenderci dalle Forme Pensiero che ci vampirizzano ENERGIA, dalle EGREGORE, dai PENDOLI ENERGETICI.
Contribuiamo a ripulire il MONDO per poter costruire davvero il Nostro DESTINO e un Nuovo DESTINO per l'Umanità.


RISVEGLIO DI COSCIENZA

COME DIFENDERSI DALL’IPNOSI DEI PENDOLI DISTRUTTIVI

DIFENDERSI DAI PENDOLI DISTRUTTIVI
   1
Bentrovato amico/a del Nuovo Mondo,
hai mai sentito parlare di pendoliegregoreforme pensiero collettive?
Noi viviamo in una realtà costituita da una doppia faccia: quella visibile fatta di materia ed una realtà invisibile costituita da energia sottile. Immagina di avere sopra di te diversi piani energetici, come se fossero delle enormi nuvole cariche di pioggia. Ci sono tanti sottopiani di questa energia sottile. C’è la materia mentale, quella astrale e poi i piani dello spirito che divengono sempre più sottili man mano che saliamo. All’interno degli stessi piani vi sono ulteriori distinzioni a seconda della qualità della materia energetica.
Fai un piccolo sforzo e cerca di seguirmi entrando ancora più dentro. Ti prometto che cercherò di spiegarti tutto in maniera semplice.
Nel momento in cui emetti un semplice pensiero esso può essere a seconda della sua qualità, energia e definizione una forma oppure un’onda. Un pensiero delineato, preciso nei suoi contorni e con una discreta quantità di energia generalmente crea una forma vera e propria. Oppure può essere un’onda energetica che si propaga nello spazio eterico a brevi o corte distanze. I pensieri cercano per aggregazione e risonanza materia simile e tendono ad unirsi naturalmente. Quindi più pensieri creano aggregati psichici, tanti pensieri creano egregore, tantissimi pensieri creano fortissimi pendoli indistruttibili quasi..
Se io creassi una forte visione o un pensiero rivoluzionario molto ben definito, carico di emozioni e di forza persuasiva potrei rendermi artefice di un pendolo. Perché con il tempo ci sarebbero persone che si sentirebbero in risonanza con questa forma pensiero cedendo la loro energia in cambio di un senso di protezione. Tutti potenzialmente possiamo creare pendoli, tutti più o meno inconsciamente aderiamo ai pendoli perché siamo circondati da queste forme energetiche. Ci sono pendoli enormi strutturati da secoli come la Chiesa, che sembrano essere impenetrabili e indistruttibili. Questi pendoli non possiamo considerarli come soltanto delle forme energetiche invisibili ma sono vere e proprie entità viventi che cercano continuo nutrimento e tirano i fili di tutti i propri aderenti compresi i più alti vertici. Tutti sono burattini nelle loro mani. E’ inutile prendersela con qualcuno nello specifico se siamo circondati da burattini. Quello che possiamo sperare è che si sveglino prima o poi, anche se molte volte sarà una speranza vana. Pensiamo a svegliarci noi per primi!
La maggioranza dei pendoli sono distruttivi poiché non cedono energia ma la richiedono ossia vampirizzano i propri aderenti. Inoltre essi hanno l’interesse a creare delle polarizzazioni di pensiero che facciano sentire separati dagli altri, una sorta di “setta mentale” che porta verso lo scontro.
I pendoli creano quindi attrito e non armonia, stimolano basse energie istintive molte volte fondate sulla paura. Non tutti i pendoli hanno queste caratteristiche in quanto esistono quelli che hanno a cuore realmente il beneficio dei propri aderenti. Anche la nostra organizzazione UN NUOVO MONDO si potrebbe definire un pendolo ma con intenzioni assolutamente benefiche per i suoi aderenti e sicuramente non vampirizzanti in quanto noi cediamo la nostra energia. L’esempio che faccio spesso è quello dell’energia di Gesù che ha creato un fortissimo pendolo che dura da più di due millenni ma fondato sull’amore incondizionato. Questo è un pendolo benedetto.
Un cosa molto importante è che al pendolo non interesse soltanto che voi siate pro di esso perché si nutre anche dell’odio, dell’opposizione e di tutte le emozioni di avversione e scontro. Quindi fai molta attenzione perché dal momento che maledici i governi e la politica (è un esempio banale ma diffuso) stai dando nutrimento a queste forme energetiche collettive.
I pendoli non si sconfiggono, non si distruggono e non si affrontano attraverso lo scontro: ne uscirai sempre con le ossa rotte! Faccio un esempio abbastanza vivo per l’attualità italiana: hai mai provato a fronteggiare la burocrazia? Avendo lavorato in un ente pubblico di cui non accettavo assolutamente le regole scritte e tacite ho provato a proporre cambiamenti. E’ stato come sbattere su un muro di cemento facendomi molto male. Ho trovato inspiegabile tutto ciò: perché non era possibile cambiare meccanismi decadenti, orripilanti, distruttivi? Non è possibile perché questo mostro non ha nessuna intenzione di modificarsi o evolversi, questo pachiderma campa sulla cessione di energia dei suoi funzionari o dirigenti burocrati che sono completamente asserviti tanto da essere divenuti completamente ciechi. Ho compreso i meccanismi, ho fatto marcia indietro e mi sono defilato dal potere del pendolo.
Quindi la strategia qual’è se non è possibile distruggerli, scontrarsi con essi oppure fargli una vera e propria guerra a viso aperto?
Affossarli non prestandogli il fianco.
Spiego meglio nel dettaglio: i pendoli cercano la tua energia attraverso mille artifici e appigli energetici. Essi fanno leva sulle reazioni emotive e impulsive, ti agganciano e una volta preso ti portano a spasso risucchiando la tua energia. Molte volte questo avviene a livelli veramente raffinati e diventa difficilissimo accorgersi. Se inizi ad osservare attentamente certi fenomeni ti renderai conto delle loro forme sottilmente e sadicamente persuasive. Spesso leggo sui social le persone che incitano ad indignarsi contro questo o quello perché non è giusto che avvengano certi episodi. Certo indignarsi per prestare energia al pendolo, ecco la strategia che rende favori alle egregore.

IMPORTANTISSIMO

Il passo essenziale è quindi: osservareaccorgersi e defilarsi dall’energia distruttiva del pendolo riconoscendogli la dignità di esistere..
I pendoli si estinguono quando non hanno più energia sufficiente che per essi costituisce l’ossigeno.
Fai sempre attenzione a distinguere le energie che ti circondano, i messaggi che arrivano, le persone che ti avvicinano. Non devi vivere nella diffidenza ma maturare semplicemente una capacità di guardare oltre i limiti del tuo addormentamento. Anche una persona che si lamenta con te oppure ti trattiene con delle chiacchiere inutili può essere un emissario di un pendolo che richiede la tua energia.
Liberarti dalla morsa stritolante di queste energie è fondamentale per metterti in viaggio verso un cammino fatto di libertà personale e scelte basate sull’energia della tua anima seguendo la direzione del destino autentico. Altrimenti avrai sempre la sensazione di seguire una vita che non è stata scelta da te.