Storie del Signor G… 10 anni dopo. E pensare che c’era il pensiero
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L’iniziativa nasce dal Gremio dei Sardi di Roma, che con l’Associazione stessa, il Circolo Quattro Mori di Ostia, l’Associazione Culturale Grazia Deledda di Ciampino unitamente a La FASI (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia) e alla Cooperativa Go in Sardinia Traghetti, grazie alla collaborazione del Dopolavoro Ferroviario di Roma, ilCentro Sportivo Italiano Comitato Provinciale di Roma (di cui ricorre il 70° anniversario della nascita), il Centro Umanistico di Solidarietà di Ciampino e al Patrocinio del Comune di Roma e dell’Associazione Nazionale Presidi di Roma e del Lazio, ha pensato di organizzare questa
serata per raccogliere fondi in favore della popolazione sarda colpita dall’alluvione dello scorso anno.
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Luca Martella, grazie alla somiglianza con Giorgio Gaber e alla sua abilità di attore sia di cinema sia di teatro – ottime le sue interpretazioni di Lorca, Beckett e Pirandello – interpreta la parabola gaberiana in unrecital in due atti con la sensibilità dell’oggi, nell’intento di prendere atto della nuova realtà, affrontarla, deriderla, soffrirne e allo stesso tempo proporre una riflessione come utile strumento di consapevolezza per le nuove generazioni.
In due ore di intensa e coinvolgente performance potremo risentire brani e monologhi che hanno fatto la storia del Teatro-Canzone di Giorgio Gaber e Sandro Luporini come Lo shampoo, Destra-Sinistra, Mi fa male il mondo, Io non mi sento Italiano, Qualcuno era comunista, La razza in estinzione, L’America e La Libertà, ripercorrendo la storia del Signor G attraverso un arco di tempo che va dagli anni ‘70 al 2000.
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Nello spettacolo si ride e si piange, come quando Luca-Giorgio racconta Falso contatto, con cui si rappresenta il tema dell’impotenza, della paura del fallimento che coglie il maschio di fronte a un mondo femminile sempre più agguerrito, ma nello stesso tempo questa fragilità viene accolta come fosse una realtà universale e si partecipa attivamente immedesimandosi nella situazione e nel personaggio.
È evidente la volontà di coinvolgere nello spettacolo i giovani, preziosi serbatoi in cui ritrovare l’energia per rivitalizzare il Sogno e le ali del “gabbiano senza più neanche l’intenzione del volo perché ormai il sogno si è rattrappito” (Qualcuno era comunista, di Gaber-Luporini).
A proposito di politica, ci piacerebbe sapere come oggi la coppia Gaber-Luporini – due amici uniti in un sodalizio artistico e spirituale durato 40 anni – avrebbe analizzato l’attuale momento politico del Paese, perché con la loro genialità, sensibilità e coinvolgimento in tutte le sfaccettatura della vita pubblica e privata, che Luca Martella incarna perfettamente, avevano già traguardato oltre, avevano già previsto quello che sarebbe accaduto, cosa che solo i poeti e gli intellettuali sono in grado di fare.
Ultima osservazione: la profonda passione per il jazz che unisce Martella a Gaber, tanto che nel suo quintetto annovera musicisti d’eccezione come il Maestro Fabio di Cocco alle Tastiere, Massimiliano de Lucia alla Batteria, Andrea Colella al Contrabbasso, Matteo Martella al Sax e Giancarlo Martella allaChitarra, e durante lo spettacolo salta evidente agli occhi l’affiatamento che unisce gli artisti
le notizie e le immagini sul Teatro-Canzone sono state fornite dall’ADAC ARTE Associazione diffusione Arte Cultura (http://www.adacarte.com/) di Adriano Primo Baldi e da Sandro Luporini (http://www.sandroluporini.it/).
Patrizia Boi
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