Questa poesia è tratta dalla raccolta di poesie dal titolo omonimo ed è solo una delle perle scritte da uno dei massimi poeti boliviani viventi, un uomo aperto, indipendente, connesso con se stesso e con l'ambiente circostante, estremamente libero.
L'Albero della tribù
La
solitudine è questo
un
fiume incessante
tra
macigni e terre arate
un
albero che spunta dalla stanza
e
cerca l’ampio cielo.
Forse
una piazza con colombi
che
rompono l’architettura del passato
e
installano il presente in quell’uomo
che
ricorda una poesia
un modo
di vedere e di rimuovere una sedia azzurra
mentre il
fiume scivola rumoroso
e
attraversa la città che abiti
come un
albero che abbandona la stanza.
Sei
altro tra il cielo e la notte
che non
cessa di sbattere le ali
e
tace all’alba.
Jesùs Urzagasti
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