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Roma, Roma, Italy
Scrittrice di romanzi, racconti, fiabe, favole e storie per l'infanzia. Autrice del romanzo "Donne allo specchio" Mef Firenze, della raccolta di Fiabe "Storie di Magia" Happy Art Edizioni Milano, del volume LegenΔe di Piante - Nostra Protezione ed equilibrio in terra (una raccolta di 12 leggende sulle piante ambientate nei dodici mesi dell’anno) pubblicato a puntate nel 2014 su Wall Street International Magazine.Nel giugno 2017 ha pubblicato per la Collana I Cortili della Casa Editrice dei Merangoli, il Saggio Ingegneria Elevato n - Ingegneria del Futuro o Futuro dell’Ingegneria?, scritto a quattro mani con suo fratello Maurizio Boi, con 150 Immagini Colore/BN del fotografo Sergio Pessolano.

sabato 6 settembre 2025

Il 12 Settembre a Palazzo Grazioli "Oman: un Viaggio nell'Anima del Sultanato"

Il giornalista Talal Khrais, fondatore dell'Associazione Assadakah, è lieto di invitare la stampa e il pubblico all'evento "Oman, un Viaggio nell'Anima di un Sultanato: Bellezza, Tradizioni e Talenti per Avvicinare le Culture". L'incontro, che rappresenta il secondo appuntamento della rubrica culturale araba promossa attraverso la Stampa Estera di Roma, si terrà venerdì 12 settembre 2025 alle ore 17 presso la prestigiosa sede di Palazzo Grazioli.

L'iniziativa, moderata da Talal Khrais, vedrà la partecipazione di S.E. Enas Sayed Makkawi, capo della missione della Lega degli Stati Arabi a Roma e di S.E. Asmahan Abdul Hamid Al Toqi, Decano degli Ambasciatori e Ambasciatrice della Repubblica dello Yemen presso la Repubblica Italiana che porteranno un loro saluto.

È previsto, invece, un intervento sul tema della giornata da parte di S.A. Sayyid Nazar Aljulanda Majid Al-Said, Ambasciatore del Sultanato dell’Oman a Roma, diplomatico di grande esperienza e prestigio, nominato Ambasciatore in Italia nel 2023. Con una carriera che spazia dall’Asia all’Europa, egli incarna l’eccellenza della diplomazia omanita, portando con sé una visione lungimirante e un profondo impegno nel rafforzare i legami tra i due Paesi. La sua presenza all'evento sottolinea l'importanza che l'Oman attribuisce al dialogo culturale come strumento per costruire ponti tra le nazioni.

Al centro della discussione vi sarà l'opera di Patrizia Boi, ingegnere e scrittrice, che ha realizzato una rubrica culturale volta a esplorare l'anima dell'Oman con la collaborazione di Anita Guidi. Boi, autrice di numerosi saggi e romanzi, ha combinato la sua formazione scientifica con una profonda passione per la cultura, dando vita a un progetto che unisce logica e lirismo per raccontare le bellezze e le tradizioni omanite.

Talal Khrais, giornalista professionista libanese con una lunga carriera come corrispondente di guerra, è noto per il suo impegno nel dare voce a chi non ce l'ha. Con una storia professionale ricca di interviste a leader politici e figure di spicco, ha fondato Assadakah con l'obiettivo di promuovere il dialogo e l'amicizia tra il mondo arabo e l'Occidente.

L'evento si propone di raccontare l'Oman oltre i luoghi comuni, mostrando la sua ricchezza culturale e la sua storia attraverso la passione e il talento delle autrici. Durante l'incontro sarà inoltre proiettato un breve filmato, curato da Mohamed Yossef, che offrirà un'ulteriore prospettiva visiva del Sultanato.

Nel corso dell’evento il Presidente Onorario di Assadakah, Francesco Terrone, impossibilitato a partecipare, si collegherà online per portare i suoi saluti.

La rubrica e l'evento nascono con l'obiettivo di creare un ponte tra culture apparentemente lontane, promuovendo il dialogo e la comprensione reciproca, valori cardine che guidano la missione di Assadakah.

Dettagli dell'evento:

Titolo: "Oman, un Viaggio nell'Anima di un Sultanato: Bellezza,

Tradizioni e Talenti per Avvicinare le Culture"

➢ Data: Venerdì 12 Settembre

➢ Ora: 17:00

➢ Luogo: Palazzo Grazioli, Sede della Stampa Estera Roma, Via del

Plebiscito, 102 – Roma


Per accrediti stampa e maggiori informazioni: Dott.ssa Eva Carata Responsabile

Ufficio Stampa Assadakah T. +39 3487142353 assadakah.relazioni@gmail.com


Associazione Internazionale di Amicizia Italo Araba - Assadakah

www.assadakah.net - social.assadakah@gmail.com - assadakah.relazioni@gmail.com

Vedi anche:

https://sadefenza.blogspot.com/2025/09/il-12-settembre-palazzo-grazioli-oman.html

venerdì 5 settembre 2025

Il Forum Economico Orientale celebra la sua decima edizione a Vladivostok


Il 5 settembre 2025, a Russky Island, nel Territorio di Primorye, si è tenuta la sessione plenaria del 10° Forum Economico Orientale, un evento che segna un decennio di progressi e cooperazione nel lontano oriente russo. Il forum di quest'anno si è svolto sotto il motto "L'Estremo Oriente: Cooperazione per la Pace e la Prosperità".

La sessione ha visto la partecipazione di importanti figure internazionali, tra cui il Primo Ministro della Repubblica Democratica Popolare del Laos, Sonexay Siphandone, il Primo Ministro della Mongolia, Gombojav Zandanshatar, e il Vicepresidente della Commissione Permanente del Congresso Nazionale del Popolo, Li Hongzhong. Questi incontri, a cui si sono aggiunte le riunioni bilaterali del giorno precedente, evidenziano l'importanza del forum come piattaforma di dialogo e collaborazione tra le nazioni.

L'economia "per la gente comune" e la risposta di Putin


La moderatrice, Maria Rybakova, ha aperto la sessione con una domanda provocatoria rivolta al Presidente Vladimir Putin. Pur ammettendo di non essere un'economista, ma una persona "orientata verso le discipline umanistiche", ha espresso la confusione di un cittadino comune di fronte ai pareri contrastanti degli esperti economici online. Ha chiesto a Putin di chi ci si dovrebbe fidare: di chi annuncia che l'economia russa è in crisi o di chi promette una crescita costante?

Il Presidente Putin ha risposto invitando a non fidarsi ciecamente delle opinioni trovate online, ma piuttosto a consultare esperti e, soprattutto, a basarsi sulla propria esperienza. Ha spiegato che le differenze di vedute tra gli economisti riflettono la complessità della questione, citando come esempio la gestione dell'inflazione. Da un lato, la Banca Centrale alza il tasso di interesse per stabilizzare i prezzi, mentre dall'altro, questo penalizza la produzione. Putin ha rassicurato il pubblico affermando che le autorità finanziarie russe operano con professionalità e che una politica macroeconomica stabile è il principio fondamentale che ha guidato la crescita del Paese negli ultimi 15 anni.

L'Estremo Oriente: una priorità nazionale per il XXI secolo

With Prime Minister of Mongolia Gombojav Zandanshatar. Photo: Vladimir Smirnov, TASS

Nel suo discorso, Putin ha ringraziato gli ospiti internazionali, sottolineando l'importanza della loro partecipazione. Ha poi riaffermato che lo sviluppo dell'Estremo Oriente e della Siberia è la priorità nazionale della Russia per l'intero XXI secolo, una visione annunciata già nel 2013.

Ha evidenziato le misure intraprese per raggiungere questo obiettivo:

  • Creazione di un quadro giuridico per supportare le imprese.

  • Introduzione di zone economiche speciali e regimi preferenziali, come quello del Porto Franco di Vladivostok.

  • Investimenti in infrastrutture di trasporto, energia e servizi.

  • Programmi di sostegno sociale per l'edilizia abitativa, la ristrutturazione e lo sviluppo di strutture sociali.

Meeting with Prime Minister of the Lao People's Democratic Republic Sonexay Siphandone. Photo: Vladimir Smirnov, TASS

Questi sforzi, ha concluso Putin, stanno già portando risultati significativi, con l'Estremo Oriente che supera la media nazionale in termini di crescita economica e tecnologica.

giovedì 4 settembre 2025

Energia e futuro: l’Estremo Oriente russo come laboratorio di sviluppo


Lo sviluppo dell’Estremo Oriente russo, regione di confine e di frontiera, non è soltanto una questione economica ma anche culturale e identitaria. È qui, tra la potenza del Pacifico e l’immensità siberiana, che la Russia intende costruire un modello energetico capace di unire tradizione e innovazione, risorse naturali e nuove tecnologie.

Durante la riunione dedicata al complesso energetico dell’Estremo Oriente, tenutasi a Vladivostok, il Presidente Vladimir Putin ha delineato le priorità di un piano che guarda fino al 2050, intrecciando economia, ambiente e coesione sociale.

Putin ha aperto l’incontro sottolineando i progressi già raggiunti: «L’Estremo Oriente si sta sviluppando a un ritmo rapido, grazie ai nostri sforzi congiunti. Sono stati creati impianti industriali e infrastrutture che hanno trasformato il volto di questo distretto federale, la sua economia e la sfera sociale».

Gas e carbone: la doppia anima della regione


Il punto centrale del dibattito è stato il gas. Secondo le stime del Ministero dell’Energia, la domanda nell’Estremo Oriente crescerà di diverse volte nei prossimi anni, con il rischio di non riuscire a soddisfare le necessità delle nuove imprese. Per questo motivo, il giacimento di Yuzhno-Kirinskoye, situato sulla piattaforma di Sakhalin, diventerà una fonte primaria di approvvigionamento.

Parallelamente, Putin ha richiamato l’attenzione sul patrimonio carbonifero: «Le riserve di carbone della regione sono sufficienti per novecento anni. Vale la pena riflettere su come utilizzarle, naturalmente con tecnologie moderne e nel pieno rispetto degli standard ambientali».

Questa doppia direzione – gas come energia del presente, carbone come risorsa strategica – mostra la complessità di una regione che deve coniugare crescita economica, sicurezza energetica ed equilibrio ambientale.

Idroelettrico e nucleare: le radici del futuro


Un altro pilastro del progetto è l’acqua. Negli ultimi dieci anni, il consumo di elettricità nell’Estremo Oriente è aumentato del 28%, il doppio della media nazionale. Eppure, il potenziale idroelettrico resta ancora largamente sottoutilizzato.

Putin ha evidenziato il valore di questa risorsa: «Le centrali idroelettriche non solo garantiscono forniture affidabili, ma offrono benefici complessi, dall’approvvigionamento idrico al controllo delle inondazioni». In una regione segnata da fiumi ma anche da catastrofi naturali, l’idroelettrico diventa così un elemento di sicurezza collettiva e di identità territoriale.

Accanto all’acqua, l’atomo. Sono in costruzione nuove centrali nucleari a Primorsk e Khabarovsk, mentre piccoli impianti modulari già operano in Jacuzia e Ciukotka. Particolare attenzione suscita il progetto di una centrale nucleare galleggiante che alimenterà il grande impianto minerario di Baimsk: un’immagine che unisce scienza e fantascienza, mostrando la capacità russa di sperimentare soluzioni uniche al mondo.

«L’energia nucleare è giustamente considerata parte delle fonti verdi: non produce praticamente impronta di carbonio», ha ribadito Putin. Una dichiarazione che mette in luce la volontà di presentare la Russia come attore centrale nella transizione energetica globale, pur mantenendo una via autonoma.

Le infrastrutture e la società


Lo sviluppo energetico non è fine a sé stesso. Strade, porti, aeroporti e centri logistici – come il nuovo hub multimodale di Artyom e il terminal dell’aeroporto di Khabarovsk – stanno ridisegnando la geografia umana dell’Estremo Oriente.

Putin ha ricordato che la priorità nazionale è garantire le risorse necessari


e alla crescita: energia, infrastrutture, competenze professionali. L’investimento non riguarda solo le grandi imprese ma la vita quotidiana delle comunità locali, che vedono nell’energia una condizione per lo sviluppo culturale, sociale e demografico.

Un laboratorio di modernità russa

L’Estremo Oriente è da secoli un luogo di incontro tra Europa e Asia, spazio di colonizzazione e di sogno. Oggi, diventa un laboratorio di modernità russa, dove le strategie energetiche si intrecciano con la geopolitica e con la costruzione di un’identità nazionale aperta al futuro.

La visione proposta a Vladivostok non è solo tecnica ma simbolica: costruire dighe, miniere e centrali significa anche affermare che la Russia è capace di modellare il proprio destino, valorizzando le risorse naturali senza rinunciare all’innovazione.

«Le nostre azioni devono essere pianificate e coerenti. Non possiamo aspettare di trovarci in emergenza. Dobbiamo agire con lungimiranza», ha concluso Putin, ricordando che il futuro energetico dell’Estremo Oriente è al tempo stesso il futuro della Russia.

Rappresentanti presenti

Alla riunione hanno preso parte figure di primo piano del governo e dei maggiori gruppi energetici russi. In collegamento video era presente il Vicepremier Alexander Novak, mentre in sala si trovava il Vicepremier e Inviato plenipotenziario presidenziale nel Distretto Federale dell’Estremo Oriente Yury Trutnev. Con loro anche il Vicecapo di gabinetto dell’Ufficio esecutivo presidenziale Maxim Oreshkin, il Ministro dell’Industria e del Commercio Anton Alikhanov, il Ministro dello Sviluppo Economico Maxim Reshetnikov, il Ministro delle Finanze Anton Siluanov, il Ministro dell’Energia Sergei Tsivilev e il Ministro per lo Sviluppo dell’Estremo Oriente e dell’Artico Alexei Chekunkov.

Erano inoltre presenti i governatori e i capi delle principali regioni orientali della Federazione: Sacha (Jacuzia), Buriazia, Transbajkalia, Kamčatka, Primorje, Khabarovsk, Amur, Magadan, Sachalin, oltre ai rappresentanti dell’Oblast autonoma ebraica (in videoconferenza) e del Circondario autonomo della Čukotka.

Accanto alle istituzioni, la riunione ha visto la partecipazione dei leader delle grandi corporation energetiche nazionali: Alexei Likhachev, direttore generale di Rosatom; Alexei Miller, amministratore delegato di Gazprom; Leonid Mikhelson, presidente del consiglio di gestione di Novatek; Andrei Ryumin, CEO di Rosseti; Igor Sechin, numero uno di Rosneft; e Viktor Khmarin, direttore generale di RusHydro.

Scheda: l’energia dell’Estremo Oriente in cifre e prospettive

  • Gas naturale: la domanda è destinata a crescere più volte nel prossimo decennio; rischio di carenza per le nuove imprese. Il giacimento di Yuzhno-Kirinskoye (Sakhalin) diventerà fonte primaria di approvvigionamento.

  • Carbone: riserve stimate sufficienti per circa 900 anni. Uso previsto solo dove economicamente sostenibile e con tecnologie moderne, nel rispetto degli standard ambientali.

  • Idroelettrico: consumo di elettricità in crescita del 28% negli ultimi dieci anni (contro una media nazionale del 14%). Potenziale idroelettrico ancora sottoutilizzato, ma considerato risorsa strategica per forniture, approvvigionamento idrico e controllo delle inondazioni.

  • Energia nucleare: progetti in corso per le centrali di Primorsk e Khabarovsk; piccoli impianti modulari già attivi in Jacuzia e Ciukotka. In cantiere una centrale nucleare galleggiante destinata al complesso minerario di Baimsk.

  • Infrastrutture: nuovi hub come il centro logistico multimodale di Artyom, il terminal dell’aeroporto di Khabarovsk e il primo blocco del Centro di Scienza e Tecnologia.

Questi dati mostrano come il piano energetico non sia un settore isolato, ma un progetto sistemico che lega risorse naturali, tecnologia, sviluppo sociale e visione geopolitica.

mercoledì 3 settembre 2025

Pechino 3 settembre: la parata dell’80º anniversario tra potenza, memoria e proiezione globale

Un crescendo solenne di simboli e tecnologia militare


Il 3 settembre, Piazza Tian’anmen ha ospitato una parata militare senza precedenti per celebrare l’80º anniversario della vittoria sul militarismo giapponese e la fine della Seconda Guerra Mondiale in Asia. L’evento, presieduto da Xi Jinping, ha visto la partecipazione di Vladimir Putin, Kim Jong-un e altri ventiquattro leader esteri.

Nuove forze armate nazionali, sistemi d’arma avanzati, droni, missili ipersonici, laser e perfino “robot lupo” hanno trasformato la celebrazione in una potente vetrina militare e geopolitica. La coreografia ha visto sfilare divisioni di terra, mare e aria, con un sorvolo finale che ha disegnato nell’azzurro il numero “80” a celebrare la ricorrenza.

Discorso di Xi: scelte decisive per l’umanità


Nel suo intervento, Xi ha lanciato messaggi di forte valenza storica e politica:

  • «L’umanità si trova di fronte a una scelta: pace o guerra, dialogo o confronto, vittoria condivisa o logica a somma zero».

  • «La storia ci ammonisce: dobbiamo rimanere incrollabili nella convinzione della giustizia, fermi nel nostro impegno per la pace, e sicuri nella forza insormontabile del popolo».

  • «Il ringiovanimento della nazione cinese è inarrestabile».

  • «Solo quando le nazioni si trattano da eguali si può salvaguardare la sicurezza comune e impedire che le tragedie storiche si ripetano».

  • «La forza può dominare il momento, ma il diritto trionfa per sempre. La giustizia, la luce e il progresso inevitabilmente prevarranno».

Scenografia di potere e alleanze geopolitiche


La parata è stata anche un palcoscenico geopolitico: accanto a Xi, la presenza di Putin e Kim Jong-un ha sancito un asse politico e militare sempre più saldo. Pechino ha voluto presentarsi come epicentro di un nuovo equilibrio multipolare, sottolineando il ruolo della Cina come garante di stabilità e forza in Asia.

Un messaggio rivolto al mondo


Xi ha sintetizzato così la funzione della Cina nel contesto globale:
«La Cina sarà sempre una forza per la pace, la stabilità e il progresso nel mondo».

Il rito militare ha dunque avuto una chiara dimensione simbolica e diplomatica: celebrare la memoria storica, mostrare la potenza tecnologica e ribadire l’idea di un ordine internazionale fondato sulla cooperazione e sul rispetto reciproco, in contrapposizione alla logica dei blocchi e delle rivalità egemoniche.

Conclusione


La parata del 3 settembre non è stata solo una commemorazione storica: è stata un atto politico. Xi Jinping ha intrecciato il ricordo del passato con l’ambizione di guidare un futuro alternativo all’ordine globale occidentale. Nelle sue parole, il cuore del messaggio: giustizia, pace e progresso come unici orizzonti possibili per l’umanità.


Fonti:http://en.kremlin.ru/events/president/news/77893

Tutte le immagini provengono dal sito del Presidente della Federazione Russa

Putin in Cina: energia, multipolarismo e Ucraina al centro del dialogo



Al termine della sua visita ufficiale di quattro giorni in Cina, Vladimir Putin ha incontrato i giornalisti a Pechino il 3 settembre. Il Presidente russo ha tracciato un bilancio degli incontri con Xi Jinping e delle discussioni bilaterali e multilaterali che hanno caratterizzato l’agenda.

Relazioni con la Cina: «dialogo amichevole e costruttivo»


Putin ha definito la visita «utile non solo per i negoziati formali, ma anche per le discussioni informali», in un clima di amicizia con Xi Jinping. Ha giudicato i risultati «estremamente positivi», sottolineando l’importanza dell’iniziativa cinese di governance globale e la crescente unità tra i Paesi asiatici.

Energia: l’accordo sul Forza della Siberia 2


Un tema centrale dei colloqui è stato quello energetico, con la firma di un pacchetto di intese che apre la strada al nuovo gasdotto Forza della Siberia 2, che passerà per la Mongolia. Putin ha risposto con chiarezza, riportando il lungo percorso che ha portato all’intesa:

«In effetti, questo lavoro è in corso da molto tempo e lo discutiamo con i nostri partner da anni. Sono state esaminate diverse rotte, ognuna con i suoi pro e contro. Le trattative sono durate anni. Ma come sappiamo, nonostante la recessione in molti Paesi, compresi quelli dell’UE, l’economia globale nel complesso cresce, soprattutto nell’Asia-Pacifico.

La domanda di energia è in aumento, anche in Cina, che rimane uno dei motori della crescita globale, con un incremento del PIL superiore al cinque per cento. Alcuni dicono che i tassi di crescita siano diminuiti, ed è vero, ma la base di partenza oggi è molto più alta rispetto a dieci o quindici anni fa. Questo porta a una domanda ancora maggiore di energia.

Così, finalmente, le parti hanno raggiunto un consenso. Non c’è carità da nessuna parte: sono accordi reciprocamente vantaggiosi, basati su principi di mercato specifici per questa regione. La strategia dei prezzi si basa su una formula oggettiva, non sui prezzi del giorno.


In sostanza: la Cina ha bisogno di energia, noi possiamo fornirla in modo stabile e affidabile. E questo non è il risultato di un incontro occasionale, ma di anni di lavoro congiunto.

Sono tutti soddisfatti, e lo sono anch’io. Gazprom è una delle nostre aziende leader che accede a nuovi mercati. Attraverso la Mongolia trasporteremo 50 miliardi di metri cubi di gas, rispetto ai 38 attuali. E ci saranno altre rotte, per superare complessivamente i 100 miliardi di metri cubi.»

Ucraina: «nessuna sicurezza a spese della Russia»


Putin ha ribadito che Mosca non ha mai ostacolato la scelta dell’Ucraina di aderire all’UE, ma ha sempre considerato inaccettabile il suo ingresso nella NATO. Ha denunciato il colpo di Stato del 2014 come origine della crisi e ha criticato la mancata applicazione degli accordi di Minsk da parte dell’Occidente.

Riguardo a un possibile negoziato, ha affermato che un incontro con la leadership ucraina o con Donald Trump sarebbe possibile, «se ben preparato», e persino a Mosca «su richiesta» dell’ex presidente statunitense.

Multipolarismo ed Europa


Alla domanda se il mondo multipolare evocato nel 2007 a Monaco sia ormai realtà, Putin ha risposto che «le sue forme sono già visibili», chiarendo che multipolarità non significa nuovi egemoni, ma «uguaglianza». Ha citato India, Cina e Russia come esempi di grandi economie che non devono dominare, ma convivere.

Sulle parole del Cancelliere tedesco Merz, che lo ha definito «criminale di guerra», ha replicato parlando di «tentativo maldestro di spostare la responsabilità» per la crisi ucraina sull’attuale leadership russa, ricordando invece le responsabilità occidentali.

Fondi russi e fronte militare


Putin ha avvertito che la confisca dei 300 miliardi di fondi russi congelati «distruggerebbe l’ordine finanziario mondiale» e provocherebbe caos nell’economia globale.

Sul piano militare, ha riferito che «tutti i gruppi russi avanzano in varie direzioni», mentre le forze ucraine soffrono «un deficit di riserve» con unità ridotte «al 47-48% della forza». Ha però ammesso che «i combattimenti restano duri e cruenti».

Un dettaglio inaspettato: il colloquio con Trump in Alaska


Putin ha raccontato di aver parlato brevemente in inglese con Donald Trump durante il loro incontro in Alaska. Durante il viaggio in auto, ha detto di avergli rivolto solo poche parole: «Sono lieto di vederla vivo e in salute, caro vicino.»

Successivamente ha aggiunto di aver discusso più a lungo dei colloqui con Narendra Modi.

Fonti:http://en.kremlin.ru/events/president/news/77893

Tutte le immagini provengono dal sito del Presidente della Federazione Russa

Putin–Kim a Pechino: bilaterale al Diaoyutai, nuove intese e messaggi a tre (Mosca–Pyongyang–Pechino)


Pechino, 3 settembre 2025.
Subito dopo la ricezione per l’80° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, Vladimir Putin e Kim Jong-un si sono spostati (a bordo della berlina presidenziale russa) alla residenza di Stato Diaoyutai, dove hanno tenuto un colloquio bilaterale a porte chiuse. L’incontro è avvenuto a margine della parata militare in piazza Tian’anmen e della serie di summit che hanno portato a Pechino decine di capi di Stato.

Contenuti politici del colloquio


Secondo il resoconto ufficiale russo e le agenzie internazionali, il clima è stato di “alleanza e fiducia”. Putin ha ringraziato Kim per il sostegno di Pyongyang a Mosca e ha elogiato la “valentia” di unità speciali nordcoreane che, avrebbero preso parte alla difesa/“liberazione” della regione russa di Kursk “in conformità con il nuovo trattato” bilaterale.

Kim ha ricambiato parlando di “dovere fraterno” verso la Russia e della volontà di espandere la cooperazione economica “in tutti i settori”, alla luce del Trattato di Partenariato Strategico Comprensivo firmato a Pyongyang nel giugno 2024, documento che ha elevato i rapporti a un livello di cooperazione politico-militare e industriale senza precedenti nell’era post-sovietica.

Invito in Russia e prospettive


Nel corso dell’incontro, Putin ha invitato Kim a recarsi in visita in Russia. L’invito, riferiscono le agenzie, è stato accolto favorevolmente da Pyongyang e s’inserisce in un calendario di scambi sempre più fitto tra i due Paesi. Sul tavolo: energia, infrastrutture, cooperazione spaziale e militare, oltre ai meccanismi per aggirare le fragilità dei pagamenti internazionali.

Il contesto cinese


Che il bilaterale sia avvenuto a Pechino non è un dettaglio: la giornata ha visto Xi Jinping al centro di una poderosa proiezione di potenza (parata e ricezione al Grande Palazzo del Popolo), con Putin e Kim ospiti d’onore. La cornice sottolinea la triangolazione sempre più evidente tra Cina, Russia e Corea del Nord su sicurezza regionale, filiere strategiche e narrativa storica della “vittoria sull’imperialismo”.


Punti da tenere d’occhio:

  • eventuale annuncio di date/luoghi per la visita di Kim in Russia;
  • seguiti concreti del trattato del 2024 (commesse industriali, logistica, scambi energetici);
  • reazioni di Seul, Tokyo e Washington su possibili trasferimenti di tecnologie e materiali sensibili.


domenica 31 agosto 2025

Casa Russa a Roma inaugura la nuova stagione culturale con una “Giornata contro la russofobia”


Roma, 4 settembre
– Giovedì 4 settembre, alle ore 18:30, la Casa Russa a Roma inaugura la sua stagione culturale autunnale con un evento speciale incentrato sulla lotta contro la russofobia. L'evento si aprirà con la presentazione del libro "De russophobia" del giornalista italiano Vincenzo Lorusso, un'opera pubblicata per l'80º Anniversario della Vittoria, il 9 maggio, con una versione in russo attualmente in preparazione.

L'autore, che vive e lavora a Lugansk, interverrà tramite collegamento video per esplorare le cause e la storia della russofobia, un fenomeno sociale che il libro analizza come uno strumento di pressione politica e di distorsione della memoria storica.

La serata proseguirà con la proiezione, per la prima volta a Roma, del documentario "Russofobia, storia di un odio". Tradotto da Vincenzo Lorusso, il film è stato incluso nel programma a grande richiesta del pubblico, che non ha potuto partecipare all'evento di fine luglio. L'iniziativa, ideata da Lorusso come “Giornata contro la russofobia”, ha già visto il documentario proiettato in diverse città italiane, come Bari, Viterbo, Pradamano, Conflenti, Serrastretta e Segromigno in Monte. La sua proiezione risponde alla risposta popolare all'annullamento del concerto del maestro Valerij Gergiev alla Reggia di Caserta del 27 luglio 2025.

In segno di sostegno e solidarietà per questa straordinaria personalità culturale, l’evento includerà anche la riproduzione di registrazioni di frammenti delle esibizioni di Gergiev.

Informazioni per il pubblico

Data: Giovedì 4 settembre

Orario: 18:30

Luogo: Casa Russa a Roma – Piazza Benedetto Cairoli, 6

Ingresso: Libero, con prenotazione obbligatoria tramite il link: forms.gle/kyvVAjTUiJERxdPZ6 o telefonando al numero 06 888 16 333. Si prega di esibire un documento d'identità all'entrata.

Ufficio Stampa Casa Russa a Roma Piazza Benedetto Cairoli, 6 - 00186 Roma tel. +39 06 888 16 333 STORIA DELLA RUSSOFOBIA: PERCHE' L'EUROPA ODIA LA RUSSIA DA 1000 ANNI? Questo video fornisce un contesto storico sulla definizione e le origini della russofobia, tema centrale dell'evento.