“Ingegneria elevato(n)”, l’incontro tra scienza e letteratura



ingegneria Elevaton
La presentazione del libro all'Hotel Miramare
Il futuro: è dai tempi della rivoluzione agricola che l’uomo ha iniziato a fare previsioni. Uscito per sempre dall’eden che lo vedeva cacciatore e raccoglitore su un pianeta generoso, ha deciso di fare alleanze con la madre matrigna. Da Sapiens che scorrazzava felice tra cinque continenti a homo che progetta, prevede, pianifica.
Con la scienza e l’immaginazione che prendono strade diverse, che vanno in conflitto e si assassinano. Per arrivare a quel Novecento e assistere nel giro di trent’anni a due guerre, iniziate tra le trincee e finite con una bomba atomica. Ce n’era abbastanza per dare il via libera all’immaginazione e prevedere negli anni ’70 date come Spazio 1999 e, ancora qualche anno prima, 2001 Odissea nello Spazio.
Poi sono arrivati il 1999 e il 2000 portandosi dietro un big bug detto “millennium” e le cose sono finite lì. Con il 2001 il ragionamento è regredito. Intanto cresceva internet e all’alba dell’era smartphone nessuno aveva previsto che si sarebbero sempre preferite le chiamate vocali al posto della video-chiamata e che la radio tenesse più della televisione.
La scienza e la letteratura con passi diversi. Algida la prima, spesso incomprensibile e dalle soluzioni costose, almeno nel breve periodo. Presuntuosa la seconda, molto seducente, dalle soluzioni impossibili eppure perseguite, almeno nel breve periodo.
È stato forse nel tentativo di conciliare questi due mondi che è nato “Ingegneria elevato(n)”, il libro edito da Dei Merangoli, a firma di Patrizia e Maurizio Boi.
Due ingegneri che spiegano come affrontare un progetto per il futuro e lo fanno dando spazio alla forma letteraria, scrivendo pagine che può leggere un attore, raccontando storie. E leggendo si diventa amici di certe cose oscure come “la Wikinomics, il BIM, la Stampa 3D, la Tecnologia Blockchain, i bitcoin, gli Smart Contracts e le Organizzazioni Esponenziali” (dal sito dell’editore). E già per questo molto utile alla massa dei profani. Quindi la collaborazione. E qua il progetto si fa più ambizioso poiché nell’epoca dell’individualismo sfrontato ha la pretesa di parlare “Ingegneria Collaborativa” che non è solo, per usare un’espressione abusata a parole, “mettere in rete” ma confronto e crescita.
Utopia? Fantascienza? E cosa è il mondo che viviamo se non utopia e fantascienza? A ricordarcelo sono gli scatti bellissimi con quali Sergio Pessolano ha raccontato il presente e che sono raccolti tra le pagine del libro che così diventa descrizione del presente e immaginazione di un futuro che oggi si fatica a contenere.
“Ingegneria elevato(n)” è stato presentato a Latina lo scorso fine settimana nell’ambito del Festival “Come il vento nel mare” – che si tiene sulla terrazza dell’Hotel Miramare fino al 4 agosto.