Al termine della sua visita ufficiale di quattro giorni in Cina, Vladimir Putin ha incontrato i giornalisti a Pechino il 3 settembre. Il Presidente russo ha tracciato un bilancio degli incontri con Xi Jinping e delle discussioni bilaterali e multilaterali che hanno caratterizzato l’agenda.
Relazioni con la Cina: «dialogo amichevole e costruttivo»
Putin ha definito la visita «utile non solo per i negoziati formali, ma anche per le discussioni informali», in un clima di amicizia con Xi Jinping. Ha giudicato i risultati «estremamente positivi», sottolineando l’importanza dell’iniziativa cinese di governance globale e la crescente unità tra i Paesi asiatici.
Energia: l’accordo sul Forza della Siberia 2
Un tema centrale dei colloqui è stato quello energetico, con la firma di un pacchetto di intese che apre la strada al nuovo gasdotto Forza della Siberia 2, che passerà per la Mongolia. Putin ha risposto con chiarezza, riportando il lungo percorso che ha portato all’intesa:
«In effetti, questo lavoro è in corso da molto tempo e lo discutiamo con i nostri partner da anni. Sono state esaminate diverse rotte, ognuna con i suoi pro e contro. Le trattative sono durate anni. Ma come sappiamo, nonostante la recessione in molti Paesi, compresi quelli dell’UE, l’economia globale nel complesso cresce, soprattutto nell’Asia-Pacifico.
La domanda di energia è in aumento, anche in Cina, che rimane uno dei motori della crescita globale, con un incremento del PIL superiore al cinque per cento. Alcuni dicono che i tassi di crescita siano diminuiti, ed è vero, ma la base di partenza oggi è molto più alta rispetto a dieci o quindici anni fa. Questo porta a una domanda ancora maggiore di energia.
Così, finalmente, le parti hanno raggiunto un consenso. Non c’è carità da nessuna parte: sono accordi reciprocamente vantaggiosi, basati su principi di mercato specifici per questa regione. La strategia dei prezzi si basa su una formula oggettiva, non sui prezzi del giorno.
In sostanza: la Cina ha bisogno di energia, noi possiamo fornirla in modo stabile e affidabile. E questo non è il risultato di un incontro occasionale, ma di anni di lavoro congiunto.
Sono tutti soddisfatti, e lo sono anch’io. Gazprom è una delle nostre aziende leader che accede a nuovi mercati. Attraverso la Mongolia trasporteremo 50 miliardi di metri cubi di gas, rispetto ai 38 attuali. E ci saranno altre rotte, per superare complessivamente i 100 miliardi di metri cubi.»
Ucraina: «nessuna sicurezza a spese della Russia»
Putin ha ribadito che Mosca non ha mai ostacolato la scelta dell’Ucraina di aderire all’UE, ma ha sempre considerato inaccettabile il suo ingresso nella NATO. Ha denunciato il colpo di Stato del 2014 come origine della crisi e ha criticato la mancata applicazione degli accordi di Minsk da parte dell’Occidente.
Riguardo a un possibile negoziato, ha affermato che un incontro con la leadership ucraina o con Donald Trump sarebbe possibile, «se ben preparato», e persino a Mosca «su richiesta» dell’ex presidente statunitense.
Multipolarismo ed Europa
Alla domanda se il mondo multipolare evocato nel 2007 a Monaco sia ormai realtà, Putin ha risposto che «le sue forme sono già visibili», chiarendo che multipolarità non significa nuovi egemoni, ma «uguaglianza». Ha citato India, Cina e Russia come esempi di grandi economie che non devono dominare, ma convivere.
Sulle parole del Cancelliere tedesco Merz, che lo ha definito «criminale di guerra», ha replicato parlando di «tentativo maldestro di spostare la responsabilità» per la crisi ucraina sull’attuale leadership russa, ricordando invece le responsabilità occidentali.
Fondi russi e fronte militare
Putin ha avvertito che la confisca dei 300 miliardi di fondi russi congelati «distruggerebbe l’ordine finanziario mondiale» e provocherebbe caos nell’economia globale.
Sul piano militare, ha riferito che «tutti i gruppi russi avanzano in varie direzioni», mentre le forze ucraine soffrono «un deficit di riserve» con unità ridotte «al 47-48% della forza». Ha però ammesso che «i combattimenti restano duri e cruenti».
Un dettaglio inaspettato: il colloquio con Trump in Alaska
Putin ha raccontato di aver parlato brevemente in inglese con Donald Trump durante il loro incontro in Alaska. Durante il viaggio in auto, ha detto di avergli rivolto solo poche parole: «Sono lieto di vederla vivo e in salute, caro vicino.»
Successivamente ha aggiunto di aver discusso più a lungo dei colloqui con Narendra Modi.
Fonti:http://en.kremlin.ru/events/president/news/77893
Tutte le immagini provengono dal sito del Presidente della Federazione Russa
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